Palermo: la mafia torna ad uccidere
Il mito della mafia che non è più quella sanguinaria organizzazione criminale di un tempo si scontra con la realtà. Una realtà che miete sangue sulle strade di Palermo.

«Non è più la mafia di una volta». Quante volte abbiamo sentito questa frase? La convinzione che la mafia non uccida più ci ha pervaso negli ultimi anni, nonostante non siano mai mancati i morti per mano mafiosa.
C’è da dire che l’unica cosa vera è che la mafia ha imparato a fare meno rumore per non attirare su di sé troppi occhi e troppe bocche che poi contrasterebbero il suo dominio sul territorio. Proprio in questi giorni a Palermo si è tornati a fare i conti con i colpi di pistola.
Una calibro 22 ha esploso cinque o sei colpi. Un individuo su uno scooter ha ucciso il 45enne Giuseppe Incontrera, noto per precedenti penali quali droga e rapina, ritenuto vicino al boss di Porta Nuova Lo Presti. Anche se non è mai entrato in nessun processo la Procura è sicura che la matrice sia mafiosa, tanto da assegnare il caso alla Dda coordinata dal procuratore aggiunto Paolo Guido.
Incontrera era appena sceso da casa e si trovava a bordo della sua bici elettrica quando è stato raggiunto da un uomo sullo scooter. Anche se ha provato a scappare è stato raggiunto da più colpi d’arma da fuoco che non gli hanno lasciato scampo, mentre il suo assassino si dava alla fuga.
È possibile che Incontrera abbia provato a farsi spazio tra i vuoti lasciati dalle recenti retate o per motivi legati a qualche partita di droga sia entrato in contrasto con altri gruppi mafiosi. Sulla morte l’autopsia dirà qualcosa in più mentre, nel frattempo, gli inquirenti sono a caccia dell’assassino e stanno esaminando le telecamere di zona che, comunque, non avrebbero ripreso le fasi dell’agguato.
LEGGI ANCHE:
- Il pentito: «Matteo Messina Denaro è un pezzo di merda. Voglio parlare con Di Matteo»
- C'è un patto tra Stato e mafia? Per l'On. Aiello: «Non si vogliono guastare gli equilibri»
- Cimarosa: «I figli non possono pagare gli errori dei padri»
- «Le persone sono più coraggiose a Castelvetrano»
- «Abbiamo bisogno della vera Antimafia, non quella da passerella»
- 30 anni dopo: la benedizione sui candidati dei condannati per mafia
IL CASO MANCA: altra vergogna di Stato
LA SECONDA PARTE (Video) - IL CASO MANCA. Un Paese immerso nelle Trattative
- IL CASO MANCA, la seconda parte
- Borsellino sul caso Manca: «Gli stessi assassini di mio fratello Paolo»
- IL CASO MANCA, la seconda parte
- IL CASO MANCA - Una storia tra mafia e Stato corrotto.
LA PRIMA PARTE (Video) - Attilio Manca è Stato ucciso
- IL CASO MANCA. Le novità che potrebbero riaprire il caso
PUNTATA SPECIALE
- Attilio Manca ed Angelo Vassallo, ammazzati dalla mafiaStato
- Morte di Attilio Manca, arriva l’assoluzione per Monica Mileti
- Omicidio Attilio Manca: un pezzo di Trattativa Stato-mafia
- Il massacro di Attilio Manca: la relazione (di maggioranza) sulla morte dell'urologo siciliano
- Attilio Manca: la Relazione sulla sua morte
- Il massacro di Attilio Manca. Chi è Stato?
- Attilio Manca suicidato per salvare Bernardo Provenzano
- CASO ATTILIO MANCA: parla il collega Simone Maurelli
- E se Attilio (Manca) fosse tuo fratello?
- Caso Manca: i pentiti parlano, lo Stato tace. Intervista alla madre Angela
- Attilio Manca: da chi è Stato "suicidato"?
L'INTERVISTA a Salvatore Borsellino
PRIMA PARTE. «Borsellino: «gli assassini di mio fratello sono dentro lo Stato»
SECONDA PARTE. «Chi ha ucciso Paolo Borsellino è chi ha prelevato l’Agenda Rossa»
TERZA PARTE. Borsellino «L'Agenda Rossa è stata nascosta. E' diventata arma di ricatto»
L'INTERVISTA al colonnello dei carabinieri Michele RICCIO
Prima parte: «Dietro alle bombe e alle stragi ci sono sempre gli stessi ambienti»
Seconda parte: Riccio: «Mi ero già attrezzato per prendere Bernardo Provenzano»
Terza parte: «Non hanno voluto arrestare Provenzano»
Quarta parte: Riccio: «L’ordine per ammazzare Ilardo è partito dallo Stato»