Pari dignità per tutti

Affermava don Lorenzo Milani che "Se voi avete il diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri, allora vi dirò che, nel vostro senso, io non ho patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall'altro. Allora io reclamo il diritto di dire che i poveri possono e debbono contrastare i ricchi".

Pari dignità per tutti

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

Invito a rileggere l'art.3 della Costituzione Italiana. Il principio fondamentale di eguaglianza, in tutte le sue articolazioni, è il cardine di una stato autenticamente democratico.
Non vi sarà mai vera libertà sino a quando non saranno garantiti, a tutti, parità di trattamento e concreta giustizia sociale.
Pari dignità.

Troppi poveri ed emarginati, nel mondo e nel nostro Paese. E non solo sul piano economico. La deprivazione formativa e culturale è un altro devastante fattore che divide ed esclude. Solo vuote parole nei programmi delle forze politiche e dei vari governi, disattese nei fatti. Bisogna avere la forza di scelte coraggiose, di riconoscere che i precetti costituzionali sono ancora un miraggio.

Affermava don Lorenzo Milani che "Se voi avete il diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri, allora vi dirò che, nel vostro senso, io non ho patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall'altro. Allora io reclamo il diritto di dire che i poveri possono e debbono contrastare i ricchi".

Parole forti? Per qualche "anima candida", forse.
Io, che non lo sono, le SOTTOSCRIVO.

 

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