«La guerra della memoria, un articolo contro la False Memory Syndrome Foundation» è il titolo di un’inchiesta pubblicata nel numero del 4 gennaio 2021 dal New York Magazine. Un’inchiesta sulle menzogne e sulla propaganda, finanziata e sostenuta da tanti, con cui due accusati di abusi sessuali dal figlio hanno cercato di delegittimarlo fino a costruire una fondazione e una narrazione che è diventata la “difesa” di innumerevoli pedocriminali.
L’inchiesta l’anno scorso è stata tradotta in italiano e pubblicata su facebook dal Comitato Voci Vere Italia. Negli ultimi tre mesi l’abbiamo ripubblicata a puntate perché è una denuncia importante e preziosa che squarcia veli di omertà e complicità costruite da lobby e reti pedocriminali. Un approfondimento che segue quanto pubblicato nei mesi scorsi partendo dall’inchiesta di Maria Grazia Cutuli sul “mostro di Marcinelle” e sulle alte sfere coinvolte nelle reti pedofile dietro il “mostro” arrivando a silenzi e omertà nel mondo anglosassone.
Significativo che in Italia l’inchiesta del New York Magazine è stata fatta conoscere il Comitato Voci Vere Italia ed è stato per noi un motivo in più per sostenerne la voce e rilanciarne le denunce. Un Comitato formato da persone che hanno denunciato e combattono la pedofilia, di vittime e familiari di vittime, che si trova da tanti anni a scontrarsi contro pezzi della società e del “giornalismo” che continua a costruire narrazioni innocentiste e negazioniste nonostante sentenze e documentazioni inoppugnabili.
L’Italia è il Paese che detiene da decenni il record del turismo pedofilo nel mondo, è il Paese in cui si perseguitano le madri che denunciano violenza e le si strappano i figli che si oppongono al padre violento, è il Paese in cui abbiamo avuto vari traffici di sfruttamento sessuale di ragazzine narrato in maniera morbosa, accusante delle ragazze e fin troppo accoccolate per i ricchi e potenti sfruttatori. Il silenzio su The Sound of Freedom, e quelle poche volte che se ne parla quasi esclusivamente per denigrarlo, o sul sistema Epstein, le narrazioni mediatiche citate su ragazzine sfruttate e sul turismo pedofilo denunciato da decenni da Ecpat Italia, l’omertà mafiosa (come denunciato l’anno scorso dal procuratore di Tivoli), l’immenso volume di scambi pedopornografici e i tentativi di normalizzare pedofilia e pedopornografia come denunciano da anni don Fortunato Di Noto e Meter, le testimonianze delle violenze sempre più disumane e dei muri di gomma da abbattere che da oltre vent’anni Massimiliano Frassi e Prometeo condividono, l’elenco potrebbe essere sterminato di quanto lobby e propaganda, omertà e complicità a favore della pedocriminalità sono diffusi nella società. E vanno contrastati. Decostruendo la propaganda, denunciandone le radici, come nell’inchiesta del New York Magazine sono passi doverosi e che dovrebbero impegnare ogni coscienza.





