Quella politica locale sottomessa al potere

Vorremmo tanto poter affermare che il cambiamento è l'evoluzione dell'impegno dell'attuazione dei progetti, ma nulla di più sbagliato. Vincere a tutti i costi. Tanto che a volte i costi sono trenta euro a voto, o qualche tv LCD o buoni spesa. Non importa con chi ci si allea, non importa se si a che fare con dei pregiudicati per camorra. L'importante è vincere.

Quella politica locale sottomessa al potere
Foto di Alex Yomare da Pixabay

I big della politica nazionale da Roma muovono i fili e troppo spesso vediamo Sindaci che sono l'espressione a 360 gradi del politico, che sia deputato o senatore. Serve sempre avere il Sindaco a disposizione.
Ed allora nonostante la vita e gli impegni portino via dalla città l'onorevole c'è sempre una parte invisibile che resta in città. Ci sono Sindaci che, nonostante tutto, sono limitati nel prendere decisioni importanti, ciò accade perché ogni Sindaco sogna un futuro politico a Roma.

Non ci sono nemici se non si costruisce il nemico. E da troppo tempo è una pratica costruirsi il nemico, essere sempre vittima. In ogni azione c'è sempre la colpa di "mister x", mai un'ammissione di responsabilità. Mai un "scusate, ho sbagliato...". Subentra l'arroganza e la certezza che l'onorevole nel momento opportuno corre in aiuto.

Oramai da tempo i simboli dei partiti sono scomparsi dalle competizioni elettorali locali, basta prendere un "simbolo" e fare una lista civica... al grido tutti con noi. L'importante è vincere.

Addirittura in una passata elezione nel comune di Giuliano parte dei big del Movimento 5 Stelle esprimendo il loro candidato a Sindaco ebbero a dichiarare che poi, in quel comune, con un primo cittadino appoggiato dal movimento si sarebbero ottenuti più fondi. Brutta cosa, ma tristemente vera.
Abbiamo notato come quando un Sindaco è espressione di libertà, lo stesso viene abbandonato. Avere amici a Roma conviene, specialmente se sono sottosegretari o ministri.
Dimenticare le battaglie politiche di quando il movimento criticava il partito di Berlusconi, come le accuse promosse al partito democratico. Roba vecchia direbbe qualcuno. Oggi tutto è cambiato. Tranne qualche radicale del movimento la gran parte si sono adeguati.

Vorremmo tanto poter affermare che il cambiamento è l'evoluzione dell'impegno dell'attuazione dei progetti, ma nulla di più sbagliato. Vincere a tutti i costi. Tanto che a volte i costi sono trenta euro a voto, o qualche tv LCD o buoni spesa.
Non importa con chi ci si allea, non importa se si a che fare con dei pregiudicati per camorra. L'importante è vincere.

L'attuale classe politica forse è solo quella che partita dai comuni è giunta a Roma.
"Se un politico frequenta affaristi, telefona a presunti mafiosi o ci passeggia insieme per le vie cittadine quando magari si è candidato o peggio già eletto ad una carica pubblica non c’è nulla di penalmente rilevante, mentre dal punto di vista politico questo comportamento è moralmente inaccettabile!"