Responsabile dell’autolesionismo è il non aver sensazione del proprio essere

ADOLESCENZA. Praticarsi dei tagli non è soltanto un rituale di auto-punizione per la propria inadeguatezza, tipico dell’attuale società della prestazione e dell’ottimizzazione, ma anche un grido che chiede amore.

Responsabile dell’autolesionismo è il non aver sensazione del proprio essere

L’adolescenza è un periodo fondamentale della vita di un individuo, che segna il passaggio dall’infanzia all’età adulta. Questa è una fase cruciale, caratterizzata da importanti cambiamenti, non solo fisici ma anche emotivi e sociali.

È l’età in cui si acquisiscono nuove conoscenze, interessi e modi di pensare.

 

Si stringono nuovi legami, amicizie e la scoperta di un nuovo sentimento: l’amore. È il periodo nel quale si cerca di definire la propria identità, appartenenza sociale e provare a trovare la propria dimensione nel mondo.

 

Tutti questi cambiamenti, come già accennato, influiscono anche sulla sfera psicologica, dal momento che bisogna imparare a gestire nuove emozioni e i nuovi bisogni che affiorano.

È necessario apprendere come fronteggiare le difficoltà, i conflitti interni e familiari, le incertezze.

Non è facile trovarsi all’improvviso a dover affrontare problemi a scuola, l’accettazione del proprio corpo o l’incertezza del futuro.

 

La capacità di adattarsi ai cambiamenti e il saper affrontare le difficoltà, faranno dell’adolescente un adulto sicuro e soddisfatto di sé, l’insicurezza ed una scarsa autostima, al contrario, faranno dell’adolescente un adulto depresso e frustrato.

 

Riuscire a capire come fronteggiare le sfide quotidiane, per l’adolescente, è fondamentale per essere capace di prevenire le problematiche psicologiche che sempre più spesso coinvolgono i giovani, come la dipendenza da sostanze stupefacenti, l’abuso di alcool, varie forme di violenza, tra le quali il bullismo e comportamenti a rischio come l’autolesionismo.

 

È importante, dunque, che l’adolescente venga a conoscenza della possibilità di trovare sostegno psicologico, non solo nell’ambiente familiare (che spesse volte è invece l’ambiente più ostile per la crescita e la formazione di un giovane), ma che esiste la possibilità di accedere ai servizi di assistenza sanitaria che può essere loro d’aiuto per lavorare sulla salute mentale e ridurre lo stress, la frustrazione ed il possibile affaccio sul baratro della depressione.

 

Le cause che influiscono sulla depressione giovanile non sono certe, se non per quanto riguarda l’influenza ambientale ed una certa predisposizione che possono contribuire allo sviluppo della malattia, cosi come i sintomi si differenziano da soggetto a soggetto. Non a caso una parte di essi può sviluppare anche pensieri suicidi perchè inesperti ed incapaci di decifrare le richieste del mondo esterno.

 

Sempre più spesso è nel contesto scolastico che emergono problematiche gravi relative anche alla difficoltà del giovane di riuscire a gestire la pressione scolastica e le aspettative dei genitori.

 

Gli alti livelli di stress possono spingere alcuni giovani a sperimentare una forma di coping, come l’autolesionismo (è un comportamento in cui un individuo si infligge del dolore fisico come tagliare la pelle, bruciarsi o picchiarsi. I motivi per cui una persona potrebbe ricorrere all'autolesionismo variano da persona a persona, ma solitamente è una reazione allo stress emotivo).

L’inadeguatezza, l’insicurezza, l’esclusione ed il bullismo spingono alcuni adolescenti a ricorrere alla pratica per riuscire a controllare le emozioni irruenti, il più delle volte per gestire la rabbia, ansia e disperazione.

Altri motivi includono la necessità di sentirsi vivi, la ricerca di comfort, l'auto-punizione, la manifestazione di un'auto-immagine distorta, la pressione da parte dei coetanei e lo sviluppo di un disturbo della personalità.

 

L’autolesionismo pare fornire un sollievo, seppure temporaneo, ma può causare danni irreparabili sia fisici che nella sfera emotiva. È fondamentale insistere nell’insegnare ai giovani, che pratiche simili non sono mai la soluzione.

 

L’autolesionismo in adolescenza è una questione molto delicata e seria che richiede attenzione e comprensione.

 

È un comportamento che va considerato come un campanello d’allarme, una richiesta d’aiuto per riuscire a fronteggiare la sofferenza ed il dolore emotivo. Gli adulti, che vengono messi a conoscenza di tali comportamenti, dovrebbero cercare di instaurare un dialogo sereno e proporsi come punti di riferimento per gli adolescenti che attraversano un momento fisiologicamente delicato, ma reso ancora più difficile dal contesto sociale.

 

È importante promuovere la consapevolezza dell'autolesionismo, tanto tra gli adolescenti quanto tra i loro genitori e le comunità scolastiche, al fine di prevenire e ridurre questo comportamento.