«Il Covid19 ha rovesciato i nostri dei»

da MILANO. «Ci sono quelli che si crogiolano nella cattiveria verso il prossimo, quelli che non sanno attribuire la loro infelicità a se stessi, cercando dentro di sé, tra le proprie scelte, facendo introspezione, pensando non che dipende dalla famiglia, dagli avi, dalle abitudini, dal “cresciuto”, ma dal fato o dal vicino o dal genere umano altro, che “casualmente” sta percorrendo uno stesso tratto di via».

«Il Covid19 ha rovesciato i nostri dei»

Ciao Antonio,

ho fatto una lunga riflessione e mi piacerebbe che qualcuno la leggesse... non obbligo nessuno, ovviamente, ma di TEMPO, adesso, ce n'è... io la mando a te così, che chi ha voglia di sperende un po' di tempo, lo può fare!

Ohhhh… qua ci vuole un caffettino, un cuscino sulla seggiola perché mi devo mettere comoda.

Allora.

La cosa bella di questa quarantena è che si ha TEMPO per leggere. Dunque. Premesso che al mondo abbiamo 7 miliardi di teste diverse (sennò non ci sarebbero conflitti e vivremmo tutti in pace) dovute al vissuto, al fato, alla famiglia, agli avi, alle abitudini, alla crescita (fisica, morale, spirituale); ciò premesso non importa in quale situazione versiamo, cioè se in beatitudine, felicità, gioia, godimento, benessere, soddisfazione, appagamento, estasi… c’è sempre qualcun altro che in quel momento prova, al contrario, infelicità, tristezza, sofferenza, rabbia, angoscia. E c’è sempre qualcuno che ci rema contro e ci giudica, per il solo e semplice fatto che lui è diverso da noi.

Ma perché è diverso?

E’ diverso, punto e basta.

Ci sono quelli che si crogiolano nella cattiveria verso il prossimo, quelli che non sanno attribuire la loro infelicità a se stessi, cercando dentro di sé, tra le proprie scelte, facendo introspezione, pensando non che dipende dalla famiglia, dagli avi, dalle abitudini, dal “cresciuto”, ma dal fato o dal vicino o dal genere umano altro, che “casualmente” sta percorrendo uno stesso tratto di via.

Anche io ho fatto la mia piccola introspezione personale.

Sapete, io sono cristiana, cattolica e praticante e, se quello che dirò dovesse urtare la suscettibilità di qualcuno, non vogliatemene… io scelgo SEMPRE la libertà di pensiero

Devo compiere DUE IMPRESE EROICHE in questo Tempo che mi è stato donato: la prima, perdonare chiunque mi abbia fatto del male in questa vita. Sembra facile, ma non lo è. Bisogna impegnarsi, guardarsi bene dentro, essere sinceri con noi stessi. 
La seconda, rubando alcune parole di Apolonio Carvalho Nascimento: imparare ad  “ACCOGLIERE chi è DIVERSO DA ME!" Per accogliere l'altro, devo aprire il cuore e svuotarlo di tutti i miei giudizi e di tutti i miei pregiudizi. L'altro deve trovare in me un cuore che ama, che si svuota per ‘riempirsi’ di lui, accettandolo così com'è: con i suoi limiti e le sue differenze, con le sue qualità e i suoi difetti. Quando non accetto il diverso da me, il limite è IN ME e non nell'altro.

Il mio orizzonte si limita ad accettare solo quello che è uguale a me o quello che mi fa comodo”.

Vorrei leggere soltanto parole d'amore in un momento così tragico per l'umanità, e invece continuo ad imbattermi tristemente in parole piene di livore. Ad esempio vedo nei social tanto rancore contro coloro che contravvengono al divieto di circolare, manifestato con anatemi e augurio di fratturarsi una gamba mentre fanno footing. E somiglia tutto tanto a una riunione di condominio… se non a un accoltellamento allo stadio!

Qualcosa di invisibile è venuto e ha messo tutto al suo posto. Improvvisamente la benzina è scesa, l'inquinamento è diminuito, le lagune e i porti si sono riempiti di cigni e delfini, le persone hanno iniziato ad avere più tempo, così tanto tempo che non sanno cosa farne, i genitori sono con i bambini come una famiglia, il lavoro non è più una priorità.

Niente più viaggi e vita sociale. All'improvviso vediamo silenziosamente dentro di noi e comprendiamo il valore della parola solidarietà, amore, forza e fede.

Allora, uno sconosciuto ha detto che ci è bastato un attimo per renderci conto che siamo tutti nella stessa barca, ricchi e poveri; che gli scaffali dei supermercati sono vuoti e che gli ospedali sono pieni e che i soldi e l'assicurazione sanitaria non sono più importanti, perché gli ospedali privati sono i primi a chiudere.

Nei garage le nuove macchine e le vecchie macchine giacciono inutilizzate, semplicemente perché nessuno può uscire.

Ci sono voluti 6 giorni perché l'universo stabilisse l'uguaglianza sociale che si diceva fosse impossibile.

La paura ha invaso tutti. Che almeno questo serva a rendersi conto della vulnerabilità dell'essere umano. 

La natura ha saputo vedere ciò che ne facevamo di lei e ha deciso di sua mano per ripulire il disordine fatto da noi stessi... Ora Dio, attraverso il suo Universo, ci dà una scossa e un richiamo all'attenzione per il grande abbandono e il poco valore che abbiamo dato a ciò che con tanto amore ha creato per noi.

Sono stati sufficienti 6 giorni (ci ricorda qualcosa?).

Il Covid19 ha rovesciato i nostri dei: i soldi, il calcio, i divertimenti, la politica… insegnandoci che la nostra migliore protezione è la SPIRITUALITÀ,  il nostro miglior rifugio è CASA nostra, che il nostro tesoro più certo è la FAMIGLIA, che il vero tempo è OGGI, che il messaggio della natura è: ”FERMATEVI!” e il nostro è ATTESA e RISPETTO

Il Covid 19 in pochi giorni ci ha fatto realizzare che non siamo dèi, non siamo re, non abbiamo il potere e il controllo su tutto. Siamo solo parte di un tutto: una parte fragile, fragile e vulnerabile. Parte di un tutto che volevamo dominare e che oggi ci dice: “Fermati, respira, rispetta. Torna alle basi dell'essenziale"

Sapete, il grande Dono di questa epidemia è che ci è stato DATO TEMPO!

Un tempo che prima non avevamo, tutti presi dalle ore incalzanti della giornata.

“In questo Tempo Nuovo devo capire di aprire il cuore, allargare gli orizzonti e accogliere ciascuno con la sua particolarità, vedendolo come unico, come uno che, con la sua differenza, mi arricchisce. La mente di Dio è infinita e la nostra creatività assomiglia alla Sua, nelle dovute proporzioni. Ecco perché siamo diversi tra di noi. Ciascuno di noi è un essere unico e irripetibile”.

L'insegnamento divino che sta venendo dal terribile flagello di questi giorni contiene un perentorio invito all'amore, sentimento di cui il mondo è sempre più privo. Io credo che se tutti facciamo questo piccolo sforzo, adesso che abbiamo il prezioso tempo di FERMARCI A PENSARE, ecco, io credo che sì, quando usciremo dalle nostre case guarderemo l’altro con occhi nuovi e lo abbracceremo con un cuore nuovo.

Credo sarà quello il giorno in cui saremo liberi!

Non basta uscirne vivi. Dobbiamo uscirne migliori! Altrimenti avrà vinto il Coronavirus!

Ti saluto caro Antonio e grazie di tutto, un'amica da Milano...