Riserva Punta Aderci, la richiesta che esiste ma non c’è

Potrebbe persino strappare una risata o apparire comico ma è la nuda e cruda realtà: l’istanza relativa ad un nostro accesso civico viene archiviata perché non c’è la richiesta per un evento. Ma in quella che si presume sia l’autorizzazione è citata quindi esiste.

Riserva Punta Aderci, la richiesta che esiste ma non c’è
fonte: https://www.wordnews.it/incendi-e-crisi-idrica-benvenuti-nella-contea-di-barbacanigham

Ci sono momenti, e luoghi, in cui la poesia ci aggredisce imprevedibile. Irrompe e rapisce, mozzando il fiato e permettendo di scoprire l’essenziale che è invisibile agli occhi, parafrasando «Il Piccolo Principe». Può capitare nei momenti più inaspettati di giornate grigie e vuote o in luoghi che sono paradisi in terra. Per il cuore e l’animo dell’uomo e per tantissimi altri protagonisti della vita sulla Terra.

Perché troppo spesso lo si dimentica e omette ma non siamo soli su questo pianeta, non siamo gli unici a viverci. I paradisi più belli e commoventi, i luoghi più colorati e balsamo di questo devastato e saccheggiato Pianeta sono animati da tantissimi altri esseri viventi. È una verità che nessun antropocentrismo, ottuso, stupido e arrogante, può cancellare. Luoghi avvolti da un’aura magica in cui i raggi del sole disegnano splendenti diademi e in cui il cuore danza immerso nella magia e nella bellezza.

La costa abruzzese, con le sue straordinarie Riserve Naturali e altri luoghi straordinari, custodisce molti di questi scrigni. Che si sente l’esigenza e la volontà di vivere, di incastonarci i momenti più belli e indimenticabili della propria vita. Punta Aderci, uno dei cuori del Parco nazionale che non c’è e la cui attesa è ormai diventata maggiorenne e tra poco si laurea, è tra questi.

È quindi giusto, e condivisibile, che ci sia chi chiede (e ottiene) di poterla assaporare e immergere i giorni più belli della propria vita in questa cornice straordinaria. È accaduto tante volte negli anni e anche di recente. È necessario ed indispensabile partire da qui davanti ad uno degli episodi dei mesi scorsi che ha trovato (per noi) di recente una conclusione. Secondo noi, ed alcuni esperti che abbiamo consultato, parziale.

Fine aprile di quest’anno. Uno shooting fotografico nuziale viene allestito sulla spiaggia di Punta Penna, le foto girano sui social e in breve tempo diventano oggetto di dibattito sui social. Il dibattito scatena dubbi e interrogativi su allestimento e svolgimento dello stesso. Portando, dopo alcuni giorni, l’assessore all’ambiente Paola Cianci ad esprimersi e a sostenere dubbi sul pieno adempimento delle prescrizioni previste nell’autorizzazione. Quattro mesi dopo non è dato sapere se i dubbi sono stati sciolti e se e quali azioni sono state intraprese. Per poter avere coscienza e conoscenza dei fatti il 10 maggio abbiamo inoltrato istanza di accesso civico generalizzato per poter visionare ed estrarre copia di tutta la documentazione.

Quattro giorni dopo, circostanza inedita e che finora è rimasta unica nei nostri tanti tentativi col Palazzo di Città di Barbacanigham, riceviamo risposta dagli uffici competenti e ci vengono inviati verbale del Comitato di Gestione e nota agli organizzatori con indicate le prescrizioni redatte dal dirigente. Dopo aver preso visione di questi atti il 18 maggio, ringraziando di una celerità mai riscontrata prima (e neanche dopo), abbiamo inviato nota in cui abbiamo evidenziando che non ci era chiaro se la nota del dirigente era autorizzativa dell’evento o solo propedeutica, che nulla era specificato sulla documentazione ricevuta rispetto al demanio marittimo e manca completamente la richiesta da parte dell’organizzatore all’amministrazione.

Nel silenzio, che già abbondanti volte abbiamo conosciuto prima e dopo, abbiamo inviato nuovamente la nota il 9 giugno. Inviati invano solleciti il 27 giugno ci siamo rivolti, circostanza ripetuta varie volte e che ci appare ormai fatalmente quasi passaggio obbligato, al Difensore Civico Regionale. L’8 luglio il Difensore ha inviato nota al Comune di Vasto indicando un perentorio termine di 20 giorni. Passati invano. Il 5 agosto quello che appare un colpo di scena: il Difensore Civico ci scrive che ha archiviato la nostra istanza in quanto dal silenzio del Comune di Vasto si presume che ulteriore documentazione non esiste rispetto a quanto ci è stato inviato.  

Ricapitolando. Il gestore della riserva riceve una richiesta per un evento, il Comitato di Gestione autorizza (come da verbale) indicando prescrizioni. E aggiungendo che l’organizzatore deve prendere contatto con i referenti del gestore per la sorveglianza del rispetto delle prescrizioni stesse. A seguito del nostro accesso civico ci vengono inviati nota del dirigente competente e il verbale del Comitato di Gestione e in risposta evidenziamo che non ci è stata inoltrata anche la richiesta.

Chiaramente indicata nel verbale e nella nota del dirigente stesso. Oltre a chiedere, tra l’altro, se la nota è l’autorizzazione oppure no. Dopo lunga attesa il Difensore Civico archivia la nostra istanza presumendo, visto il silenzio da Palazzo di Città, non esistano altri documenti. Quindi le mancate successive risposte da piazza Barbacani portano a due conclusioni: la domanda sulla natura di un atto pubblico non ha risposta e la richiesta per un evento esiste (è citata con tanto di data e mittente nel verbale del Comitato di Gestione, ricevuta dal gestore della Riserva) ma non c’è. Conclusioni che a noi sinceramente spiazzano e stupiscono: come è possibile? Aggiungiamo una seconda domanda. Secondo l’Assessore all’Ambiente Paola Cianci alcune prescrizioni potrebbero non esser state rispettate ma il verbale del Comitato di Gestione e la nota del dirigente prescrivevano che fossero presi contatti con il gestore per vigilare sul loro rispetto.

È stato verificato il rispetto delle prescrizioni? Perché mantenere un dubbio per mesi aggiunge stupore allo stupore: nel caso in cui siano state rispettate è ingiusto che tale sospetto permanga su chi ha organizzato l’evento per esempio. La sorveglianza prevista è avvenuta? Se non è avvenuta perché? Se è avvenuta come è possibile che l’assessore Cianci abbia ipotizzato il contrario?

Quattro mesi dopo le domande lievitano ma di risposte nessuna.

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