Salvatore Borsellino: «via d'Amelio diventi un luogo sacro»
«Chiedo che attorno a quell’albero venga creato un Giardino della Memoria, che le migliaia di persone che ogni anno vengono a trovare quell’ulivo non debbano districarsi in mezzo alle auto, chiedo che questo luogo venga finalmente trattato da tutti per quello che è che deve essere, un luogo sacro, un luogo di Memoria.»

Mancano ormai meno di 30 giorni al 19 luglio, la voragine in Via D’Amelio che ho segnalato più di un mese fa e ancora li al suo posto, l’Ulivo che mia madre volle piantare proprio nella buca scavata dall’esplosione è sempre di più assediato dalle auto, i dissuasori al centro della strada per impedire la sosta selvaggia, che pure esistono nell’altra metà della Via D’Amelio non sono stati messi in opera come avevo chiesto, i faretti non vegliano più da tempo con la loro luce tricolore il sonno di Paolo e dei cinque ragazzi che hanno perso la vita insieme a lui.
I mei continui solleciti continuano a cadere nel vuoto.
Vi prego di aiutarmi, non possiamo continuare ad essere soltanto noi familiari delle vittime di mafia a combattere questa lotta senza fine.
Chiedo che attorno a quell’albero venga creato un Giardino della Memoria, che le migliaia di persone che ogni anno vengono a trovare quell’ulivo non debbano districarsi in mezzo alle auto, chiedo che questo luogo venga finalmente trattato da tutti per quello che è che deve essere, un luogo sacro, un luogo di Memoria.
Aiutatemi, vi prego non solo firmando questa petizione ma diffondendola e condividendola il più possibile
Salvatore Borsellino
Creiamo un Giardino della Memoria in Via D'Amelio
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