SANITA’ MOLISE, parla l’On. Testamento: «Non servono le passerelle di Toma. È necessario tutelare il pubblico»

UNA RESA SENZA CONDIZIONI. La Sanità in Molise continua a tenere banco. A un giorno dalla MANIFESTAZIONE di protesta di Campobasso (domani 30 settembre, dalle ore 16:00) abbiamo raccolto il punto di vista della parlamentare molisana On.le Rosalba Testamento: «Mi auspico una grande partecipazione da parte dei cittadini». E sulla sconfitta politica di Toma e dei suoi seguaci non le manda certo a dire: «Non c’è nessuna folgorazione. Solo beghe interne».

SANITA’ MOLISE, parla l’On. Testamento: «Non servono le passerelle di Toma. È necessario tutelare il pubblico»
L'On. le molisana Rosalba Testamento (Gruppo Misto)

«Sono beghe interne alla maggioranza. Non c’è nessuna volontà di tutelare la sanità pubblica. Ci vedo la mano di qualche burattinaio che deve guidare i suoi fidati uomini in consiglio regionale in relazione al Pos successivo. Non c’è nessuna folgorazione». Non potevamo cominciare la nostra conversazione con la parlamentare molisana On. le Rosalba Testamento (Gruppo Misto) senza dimenticare il clamoroso fiasco politico della combriccola targata Toma.

 

Sonoramente battuta proprio sul Pos dal M5s, dal Pd e da Fratelli d’Italia. Dieci voti contro i nove dei fedelissimi. Ecco la minoranza che ha espresso il proprio voto favorevole al Piano Operativo 2019/2021: Quintino Pallante, Filomena Calenda, Vincenzo Niro, Roberto Di Baggio, Nicola Cavaliere, Vincenzo Cotugno, Andrea Di Lucente e Armandino D’Egidio. Il nono voto, ovviamente, appartiene al fallimentare sGovernatore del Molise Donato Toma.

Ma andiamo per ordine.

 

 

Nei giorni scorsi si è registrata una netta presa di posizione della parlamentare Testamento, oggi al Gruppo Misto perché espulsa dal gruppo parlamentare del M5s e sospesa dal Movimento in attesa di giudizio da parte dei probiviri. La sua colpa è quella di non aver voluto votare la fiducia al Governo del banchiere Draghi. L’Onorevole molisana ragiona con la propria testa e lo ha dimostrato anche sulla questione sanità, che da anni affligge un’intera Regione. Ovviamente per colpe che si possono facilmente individuare in una classe dirigente incapace e pericolosa. «Sono anni che la domanda di salute dei cittadini molisani – aveva dichiarato qualche giorno fa, in occasione di una passerella politica nell’ospedale di Venafro dell’attuale sGovernatore del Molise – non viene soddisfatta, noncuranze e disservizi puntualmente denunciati da cittadini e comitati mai risolti. Toma (lo sGovernatore, nda) dovrebbe lasciare da parte le chiacchiere, smetterla di fare il turista negli ospedali e passare finalmente ai fatti perché i molisani non hanno l’anello al naso».

 

Per queste ragioni abbiamo deciso di raccogliere il punto di vista della deputata Testamento. «La questione della sanità molisana deve stare a cuore a tutti. A me, come cittadina molisana, sta molto a cuore. È una questione che ho sempre trattato, dall’inizio del mio mandato. Ho presentato tantissimi ordini del giorno che sono stati anche accolti. Continuerò a trattare questo tema e a combattere in Parlamento. Ho presentato diversi emendamenti che, purtroppo, non sono stati approvati.»

 

Su quali questioni ha presentato questi emendamenti?

«Ad esempio sulla questione degli extra budget. La questione cardine della sanità molisana.»

 

Spieghiamo subito di cosa stiamo parlando.

«Partiamo dal presupposto che di questo problema ne parlano i verbali dei tavoli tecnici ministeriali. I tagli che sono stati fatti alla sanità pubblica non hanno ridotto il debito perché i soldi sono stati dirottati sul privato accreditato. Anche sforando con gli extra budget. La Regione Molise paga, in anticipo, le prestazioni dei pazienti extra regionali. Soltanto dopo, e non del tutto, le altre Regioni compensano le prestazioni. E sono dodici anni che non si rientra dal debito pur tagliando nella sanità pubblica. Sono i verbali dei tavoli tecnici ministeriali che dicono che le cause sono proprio questi extra budget. Ho scritto anche a Draghi, scrissi anche ai Governi precedenti. Ho richiesto l’intervento del Governo, ad esempio, sulle assunzioni del personale. La stessa cosa ho fatto per l’intervento delle associazioni umanitarie…»

 

A che punto siamo con Emergency? Le migliaia di firme raccolte non sono servite a nulla?

«Continuo a sollecitare. Questa è una iniziativa congiunta Camera-Senato, grazie all’apporto del senatore Ortis. Sto chiamando in continuazione, anche alla segreteria della presidenza del Consiglio per sollecitare.»

 

Ancora non c’è stata una risposta?

«Ancora no. Stiamo chiedendo l’invio di personale per le nostre strutture pubbliche in modo da poter tamponare una situazione drammatica. All’epoca della ministra Giulia Grillo (Conte I, nda) abbiamo presentato degli ordini del giorno contro le chiusure dei punti di primo intervento di Venafro e di Larino. L’altra questione è la rete di emergenza-urgenza. Abbiamo richiesto una riorganizzazione capillare della rete di primo soccorso sul territorio. Ma ancora non sono stati ripristinati. Sono due anni che sto affrontando la questione della sanità molisana. Sono stata la portavoce delle richieste fatte dai comitati che da anni combattono in difesa di una sanità pubblica di qualità. Il rilancio della sanità pubblica non può passare attraverso i continui tagli, giustificandoli attraverso il risanamento dei conti.»

 

Non è la giusta soluzione?

«Sono dodici anni che questi conti non vengono risanati. Toma ha insistito per diventare commissario ed ora se ne esce con l’idea dell’integrazione funzionale tra pubblico e privato. Questo è quello che hanno fatto anche i suoi predecessori presidenti e commissari. Si assuma le sue responsabilità e affronti le questioni. Ed eviti le inutili passerelle.»

 

Ma perché Toma è stato scelto come commissario? Le responsabilità sono di tutti coloro che lo hanno scelto?

«Quando sono partiti gli attacchi contro Giustini (ex commissario alla sanità del Molise, nda) ho subito compreso che si voleva andare in questa direzione. Giustini non ha avuto la possibilità di lavorare e la commissaria che è venuta dopo se n’è scappata. La scelta di Toma era l’idea iniziale.»

 

L’idea di chi?

«Di tutti. Quando lei dice che tutti insieme hanno sostenuto Toma è la verità. Tutti lo hanno sostenuto. Non ho votato il governo Draghi anche, ma non solo, per questo motivo. Un Governo dell’ammucchiata di questo tipo non può che ritornare a quello che è stato fatto in precedenza, anche sulla sanità. Per non parlare dell’ambiente, di Cingolani che si è messo a riparlare del nucleare. Le mie battaglie non sono andate in porto né nel Conte I, nonostante un ministro della Salute del M5s, e non sono andate in porto neanche nel Conte II, con un ministro Pd. Anche allora le forze conservatrici, che guardano al passato, erano proiettate al privato. In questo nuovo Governo ci sono partiti come Forza Italia che hanno sempre sostenuto la privatizzazione e, quindi, è ovvio che ci siamo trovati davanti ad una resa, senza condizioni. Il M5s è diventato del tutto irrilevante. La verità è che non mi son sentita di diventare complice di questa situazione.»

 

Lei, quindi, non ha apprezzato la scelta ricaduta su Toma, come commissario della sanità molisana?

«Assolutamente no. Per me, comunque, non è stata una sorpresa. È una scelta legata a questo Governo dell’ammucchiata. Questo vale per la sanità e per tantissimi altri campi.»

 

In questi dodici anni di commissariamento chi ha fallito? Lo Stato o la Regione Molise?

«Entrambi. Tutti, al di là degli schieramenti politici, sono stati in continuità nel favorire i privati.»

 

Lei è contro il privato?

«Sono a favore della sanità pubblica di qualità.»

 

Ma questa politica regionale è in grado di risolvere le problematiche legate alla sanità pubblica?

«No, non è in grado. Non c’è la volontà. Anche a livello ministeriale, quindi da parte dello Stato, non vedo la volontà di risolvere queste questioni. In questi anni ho registrato solo le chiacchiere, le parole. Da parte di tutti. Si parla ma non si fa niente. In pubblico nessuno ha il coraggio di schierarsi contro la sanità pubblica o di dire ‘chiudiamo questo reparto’. Sono necessari i fatti. Alla prova dei fatti non ho visto niente di positivo, né a livello di Governo né a livello regionale. La volontà è solo quella di favorire i soliti

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LA MANIFESTAZIONE di PROTESTA, organizzata dal Forum in difesa della Sanità Pubblica, si terrà a CAMPOBASSO giovedì 30 settembre 2021, dalle ore 16:00

 

 

                       

 

 

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