Somma Vesuviana: ancora abusi edilizi
L'azione di contrasto dei Carabinieri Forestali comando Parco Ottaviano non si arresta: i militari hanno scoperto altre piscine abusive.
SOMMA VESUVIANA. Sull'Albo pretorio dell'ente comunale si possono leggere le Ordinanze di abbattimento, scaturite dall'attività di indagine dei Carabinieri Forestali Parco Ottaviano, che da anni svolgono sui territori di loro pertinenza una grande attività di prevenzione e repressione dei reati ambientali ma anche significative azioni nei confronti di chi - credendosi furbo - costruisce in maniera illegale su un territorio già ampiamente devastato dal cemento abusivo.
La questione resta sempre la stessa a Somma Vesuviana: c'è il vizietto di avere la villa con piscina. Ormai superano le 130 unità e sono abusive, realizzate senza alcuna autorizzazione e in totale disprezzo della normativa vigente.
Ma allora perché a Somma Vesuviana si realizzano piscine abusive?
Perché così fan tutti, verrebbe da dire. E se poi anche qualche familiare di politici locali commette abusi edilizi allora il pesce puzza dalla testa.
Da anni pende una denuncia del Testimone di Giustizia che - in più occasioni - ha rivolto un appello al primo cittadino Di Sarno (che non risponde più alle nostre telefonate, nota del direttore), un appello che è rimasto inascoltato. Le piscine abusive già sequestrate (oggetto di Ordinanza di ripristino dei luoghi) non vengono attenzionate e aumentano, come le abitazioni e le ville in località Monte Somma, dove i vincoli paesaggistici sono raggirati da abusivi che sanno di poterla far franca.
L'Ente comunale dovrebbe recuperare centinaia di migliaia di euro dalle sanzioni in materia di abusivismo ma questi verbali restano sulla carta.
Un danno per l'intera comunità sommese. Un danno per gli onesti cittadini. C'è chi sull'abusivismo edilizio ha costruito una fortuna economica e anche una carriera politica.
È una questione seria l'abusivismo a Somma Vesuviana ma la politica locale è distratta. Sembra non voler mettere mano ad una vera azione di contrasto.
Non tutti i cittadini leggono le ordinaze pubblicate ma l'informazione è importante e noi non abbiamo mai omesso di portare alla luce le ordinaze di ripristino dei luoghi qualsiasi fosse il trasgressore anche se spesso il cognome era di qualche consigliere in carica o di un loro stretto parente.
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