Stupratori mafiosi «felici di avere giovani donne ucraine fresche che attraversano il confine tedesco»

Mafie dello stupro a pagamento e pornografico online stanno sfruttando l’emergenza umanitaria. Resistenza Femminista ha tradotto in Italia intervista all’attivista femminista ucraina Maria Dmytrieva.

Stupratori mafiosi «felici di avere giovani donne ucraine fresche che attraversano il confine tedesco»

Le denunce che stiamo pubblicando in queste settimane di Sex Industry is violence (che ha pubblicato quanto denunciato in Romania), la dura presa di posizione della diocesi di Chirisinau in Moldavia, le grida d’allarme dell’Organizzazione Mondiale per le Migrazioni e dell’Unicef, la mobilitazione in Germania del gruppo di sopravvissute Ge Stac documentano e dimostrano inequivocabilmente quel che sta accadendo ai confini ucraini e nel Paese: le mafie dello stupro a pagamento, anche pedofilo, stanno sfruttando l'emergenza umanitaria causata dalla guerra. 

Resistenza Femminista ha tradotto e pubblicato l’intervista di Julie Bindel all’attivista femminista ucraina Maria Dmytrieva. Qui è disponibile il testo integrale https://www.resistenzafemminista.it/il-dolore-delle-donne-ucraine/

Riportiamo alcuni alcuni stralci inequivocabili e che denunciano quanto sta accadendo, che confermano, documentano e denunciano quanto stiamo pubblicando ormai da settimane.

Pornhub ha una nuova categoria: “Ragazze ucraine e video di stupri di guerra”; è dominata da soldati russi che documentano crimini disgustosamente brutali. La violenza domestica e le molestie per strada sono già aumentate. Le donne rifugiate cadono vittime di papponi e trafficanti; i canali ufficiali – la polizia, gli ospedali, i sistemi legali – non le aiutano.

Uno studio del 2019 ha scoperto che il 75% delle donne in Ucraina ha riferito di aver subito una qualche forma di violenza dall’età di 15 anni, e una su tre ha riferito di aver subito violenza fisica o sessuale. Secondo una recente dichiarazione delle Nazioni Unite, la crisi e la fuga dal proprio paese hanno recentemente messo le donne in Ucraina a maggior rischio di violenze e abusi sessuali e fisici. Non ci sono ancora cifre che mostrino i livelli di violenza subiti da donne e ragazze dopo l’invasione russa, ma le ONG femminili stanno raccogliendo molte prove.

Per molti versi, le esperienze delle donne in Ucraina riecheggiano la condizione delle donne nelle guerre nel corso della storia: ci troviamo di fronte a protezioni ridotte dalla violenza e spesso ad un aumento degli abusi domestici.

La violenza domestica non è l’unica minaccia per le donne in guerra. C’è una “nuova ondata di violenza sessuale”, con 11 denunce di diverse donne che hanno dichiarato di essere state violentate da soldati russi a Kershon, confermato da un ginecologo locale. Di queste 11, solo cinque sono sopravvissute. Altre denunce di violenze sessuali da parte delle truppe sono state riportate dai media britannici, ma, secondo Dmytrieva, poco è stato fatto per aiutare.

Le vittime di stupro subiranno le conseguenze molto tempo dopo la fine del conflitto – specialmente quelle la cui violenza viene fatta circolare su internet. L’esistenza di questo revenge porn malato assicura che le donne brutalizzate in esso non potranno mai tornare ad una vita normale. Anche se sfuggono al conflitto, che poi finisce, e tornano a casa, è probabile che vengano evitate dalle loro famiglie.

I video sono munizioni perfette per i papponi e i trafficanti per controllare le donne e costringerle alla prostituzione. Le donne e le ragazze sfollate sono spesso senza cibo, alloggio o reddito, e molte si prendono cura dei bambini. I trafficanti colgono l’opportunità per costringere le donne a vendere sesso, e presto vengono intrappolate e tenute prigioniere.

“È davvero terrificante come il capitalismo e l’imperialismo vadano di pari passo per sfruttare coloro che non possono difendersi in questo momento”, mi dice Dmytrieva.

“Ed è veramente terrificante vedere che in mezzo a tutto questo slancio di umanità nel prendersi cura delle altre persone, c’è chi vuole sfruttare questa vulnerabilità e trarne profitto. È davvero terribile”.

“Bande organizzate [stanno] cercando di rapire giovani donne sul confine polacco-ucraino e abbiamo già diversi casi in Germania dove le ragazze sono state rapite da papponi nei campi profughi”, spiega Dmytrieva. I puttanieri in Germania sono contenti; le colleghe femministe hanno visto degli screenshot  “che parlano online tra di loro di quanto sono felici di avere giovani donne ucraine fresche che attraversano il confine tedesco”. Senza casa, senza soldi, senza lavoro, senza risorse e con un quadro giuridico molto limitato che le protegge, queste donne sfollate sono tra le più vulnerabili al mondo.

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