TENTATI DA ICONOCLASTÍA E LUDDISMO

Difficile è riflettere sulle soluzioni e impegnarsi per renderle praticabili. Alcuni speculano in mala fede sui mali della società e del sistema, altri si fanno coinvolgere emotivamente nella critica senza quartiere, ma non si pongono la domanda sul che fare.

TENTATI DA ICONOCLASTÍA E LUDDISMO
Foto di ashish choudhary da Pixabay

L' insofferenza acuta nei confronti di quanto non funziona nella società induce molti a due atteggiamenti che provengono da lontano: ICONOCLASTÍA e LUDDISMO.
L'iconoclasta è colui che polemizza aspramente, che lotta a tutto campo contro valori e principi tradizionali.
Il luddista propugna la distruzione di tutte le strutture esistenti.
La motivazione di fondo, talora, può anche essere condivisa, ma non più allorchè i due atteggiamenti sono insieme metodo critico e finalità ultima.

Tale riflessione rimanda a quanto spesso si rileva sui social: attacchi virulenti contro tutto e tutti, ma assenza di proposte alternative.
Una forma particolare di iconoclastía e luddismo, che definirei "istituzionale", la ritroviamo nei confronti della politica e degli apparati della Stato.
Alcuni esempi, tra i tanti possibili.
- La politica è distante dai cittadini: via tutti i partiti!
- Il Parlamento e il Governo sono composti da una casta di privilegiati: tutti a casa!
- All'interno della Magistratura sono emersi comportamenti disdicevoli di alcuni magistrati, e la presenza di gruppi di potere che ne hanno gravemente leso il prestigio e l'autorevolezza?
Bene: non  bisogna fidarsi dei magistrati e vanno cacciati!
Attrarre consenso demagogico e superficiale su tali affermazioni è facile.

Difficile è riflettere sulle soluzioni e impegnarsi per renderle praticabili.
Alcuni speculano in mala fede sui mali della società e del sistema, altri si fanno coinvolgere emotivamente nella critica senza quartiere, ma non si pongono la domanda sul che fare.
Spero vi siano, invece, coloro che si pongono il problema su come ricostruire. 
Una società e uno Stato dove tutto è solo macerie scivolano, inesorabilmente, verso il baratro della dittatura.

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