«Tutti ne usciremo diversi»

da ROMA. «Stiamo imparando a non perdere di vista l’obiettivo, stiamo imparando a non lasciare che qualunque notizia entri nel nostro cervello, stiamo imparando un nuovo modo di essere responsabili di ciò che ci succede e non lasciarlo al caso!»

«Tutti ne usciremo diversi»

Ciao Antonio,

amico virtuale di formazione. Mi piace l’idea di condividere il mio pensiero, anzi ti confido che in questo momento sto cercando di tenerlo saldamente sul verde dove immagino l’ottimismo, piuttosto che lasciarlo scendere sul rosso dove nel mio cervello risiede il pessimismo. 

Sulla situazione che stiamo vivendo credo che il flusso di informazioni a cui siamo sottoposti è infinito diciamo quasi travolgente: social, gruppi whatsap, amici, lavoro, sport, figli, genitori etc...

Ognuno scrive, condivide, divulga materiale a che ha per oggetto sempre lo stesso tema: ”Corona Virus o meglio noto come Covid-19”, ognuno ha la sua verità, tutto è il contrario di tutto, ogni giorno dobbiamo adattarci all’emanazione di nuove norme comportamentali, dobbiamo assimilare i numeri, tanti numeri, dei quali nessuno ci spiega come sono stati determinati  (la prima domanda che mi pongo, ma se la porrebbe anche un bambino, è: “ma se non fanno i tamponi a tutti come possiamo determinare il numero dei contagiati?”. Bah! Ad un certo punto capisci che è quasi impossibile sottrarsi a questo bombardamento mediatico!)

Ma noi no, noi possiamo!

Stiamo imparando a non perdere di vista l’obiettivo, stiamo imparando a non lasciare che qualunque notizia entri nel nostro cervello, stiamo imparando un nuovo modo di essere responsabili di ciò che ci succede e non lasciarlo al caso!

Anche io, come tutti, ho dovuto rivedere la mia vita, le mie abitudini, le mie convinzioni, ho un figlio stupendo di quasi 20 anni con il quale condivido casa quindi la quarantena, così piano piano abbiamo ritarato le nostre abitudini, che si sono concentrate in casa, ma sono rimaste invariate!

Seguiamo sempre lo stesso stile di vita sano, mangiamo pulito e ad orari regolari (ecco qui un pochino fatico a reperire la materia prima fresca e di qualità, mi sono organizzata però con i piccoli esercenti locali, quindi ad oggi non ci è mancato nulla), non abbiamo smesso di fare sport (ho chiuso il tavolo al salone, visto che non riceviamo ospiti ed il tavolo in cucina è più che sufficiente) per fare spazio e creare la nostra palestra in casa, è divertente utilizziamo quello che abbiamo (zaino pieno di libri, pentola per fare step, il portabiancheria come panca piana, la cassa dell’acqua foderata con lo scotch da pacchi etc...) l’importante è portare a casa lo scarico mentale che solo l’allenamento ci dà e ti dirò che sta diventando anche divertente!  

Le nostre stanze sono diventati i nostri uffici, io già lavoravo da casa in smart working quindi avevo già tutte le dotazioni, con lui ci siamo attrezzati con un monitor più grande del suo 13 pollici e alla fine provando tra un cavo VGA, un adattatore DMI, e una porta Usb ci siamo riusciti! 

Ora tra le lezioni universitarie, i miei progetti e le mie videocall la giornata corre via veloce, quasi a non avere il tempo di preparare la cena! La sera solitamente ognuno sceglie il suo relax lui una delle sue serie in lingua inglese ed io che amo leggere mi rifugio nella mia stanza in compagnia di un buon libro per avviarmi verso una serena notte! 

Chiaramente se mi fermo a pensare ne avrei di che stare male, ad ogni TG (uno al giorno lo devo guardare per essere informata, mi sento morire),  quello che mi manca sono le relazioni specialmente con il mio compagno con il quale all’inizio di questo incubo abbiamo deciso di stare in due luoghi separati perché anche lui ha una figlia poco più che ventenne con la quale sta condividendo la quarantena, mi manca la mia famiglia, i miei amici ed il resto dei miei affetti

Ma ho deciso che sarei uscita diversa da questa esperienza, tutti ne usciremo diversi lo so, ma io ho deciso di uscirne più forte, non voglio assecondare né il pessimismo né la pigrizia né l’inedia figuriamoci i luoghi comuni!

Poi nella mia situazione fortunata di lavoratore in azienda, non posso farmi assalire dalla negatività, non ne ho motivo! 

Il tempo è il nostro bene più prezioso e, quindi, in questa situazione sto cercando di cogliere il lato positivo: non mi capitava da molto tempo di stare a casa a pranzo e proporre pranzetti raffinati, di preparare pane e dolci (che danno un odore di famiglia di altri tempi che neanche immagini), non mi capitava da moltissimo di passare del tempo con mio figlio, non mi capitava di programmare lo studio senza andare in affanno e questo, caro Antonio, non mi sembra poco! Anzi è la luce che tutte le mattine al suono della sveglia mi dà la forza di non cedere al caos cosmico nel quale siamo ora! 

Spero che questo mio stato d’animo aiuti a comprendere a chi, naturalmente in assenza di problemi seri, che una situazione diversa, seppur assurda, può essere vissuta e non subita!

Per ora ti saluto virtualmente, poi ci prenderemo un buon caffè tutti insieme,

un caro saluto Rossana.