“Voglio produrre film con una visione realistica ed educativa. E parto dai giovani talenti”
Parla il produttore Antonio Chiaramonte, presidente della CinemaSet

CinemaSet è la casa di produzione del siciliano Antonio Chiaramonte che ha iniziato la sua attività dieci anni fa, con la giovanissima Giusy Buscemi, coinvolta in due cast cinematografici.
Giusy Buscemi ha mosso i primi passi artistici con il film Nero Infinito e Baci Salati. Una carriera esplosiva per la Buscemi: nel settembre del 2012 viene eletta Miss Italia; nel 2014 partecipa alla nona stagione della fortunata serie televisiva Don Matteo, con il ruolo di Assuntina Cecchini e, successivamente, nella miniserie televisiva La Bella e La Bestia; nel 2015 l’attrice è coinvolta nella terza stagione di Un Passo dal Cielo, con Terence Hill, e nella serie La Dama Velata e Il Giovane Montalbano. Per lei anche il ruolo di Teresa Iorio, protagonista della serie Il paradiso delle signore. Torna sul set per girare la serie anglo-italiana I Medici. Tra il 2015 e il 2016 rientra nel cast della miniserie C’era una volta Studio Uno. L’anno successivo interpreta la giornalista free-lance nei film Smetto quando voglio, Masterclass e Smetto quando voglio, Ad honorem.
Matteo De Buono (nella foto a destra) nel 2019 recita un ruolo da protagonista nel film «Io ho denunciato». Successivamente è stato selezionato dal regista Gabriele Muccino nel cast del film Gli anni più Belli, uscito al cinema nel febbraio del 2020, insieme a un cast di eccezione, formato dagli attori del calibro di Pierfrancesco Favino, Micaela Ramazzotti, Kim Rossi Stuart e Claudio Santamaria. In questi giorni ha partecipato al Festival di Sanremo, insieme agli altri attori del cast, recitando e cantando, con uno share televisivo sbalorditivo.
Abbiamo deciso di intervistare il produttore Chiaramonte.
«Con l’apparizione di Matteo De Buono al Teatro Ariston per il Festival di Sanremo, visto da oltre dieci milioni di spettatori, posso dire che siamo stati sommersi, in queste ultime 24 ore, da ulteriori richieste. Ci richiedono, per le prossime proiezioni nelle sale cinematografiche del film «Io ho denunciato», la sua presenza.»
Cosa conta per entrare a far parte del mondo del cinema?
«Nonostante si pensi il contrario, nell’industria cinematografica conta molto il merito. Non basta avere il cognome importante per avere successo. È fondamentale dare a tutti le stesse possibilità».
Accanto alla produzione cinematografica esiste anche un “progetto scuola”, per la diffusione della cultura della legalità. Cosa può aggiungere?
«Il nostro progetto è basato sulla proiezione del film «Io ho denunciato», scritto da Paolo De Chiara e diretto dal regista Gabriel Cash, e su una serie di dibattiti post proiezione con gli studenti, per ragionare insieme sui temi legati alla cultura della legalità».
Un percorso alternanza scuola-formazione ideato per avvicinare al mondo del cinema i giovani studenti?
«Abbiamo iniziato un’intensa attività di diffusione della cultura della legalità tra i giovani, grazie al noto penalista catanese Enzo Guarnera, promotore di questa nostra nuova iniziativa, con i vari progetti cinematografici a scopo educativo, attraverso incontri nelle scuole medie e superiori di tutto il territorio nazionale».