2011-2012, BBC censurò un’inchiesta sulla pedocriminalità

QUINTA PARTE/Negli stessi mesi c’è chi denunciò che in reti pedocriminali era coinvolto un ex ministro inglese.

2011-2012, BBC censurò un’inchiesta sulla pedocriminalità
screenshot articolo Independent del 2012 citato nell'articolo

Lo stesso anno dell’inchiesta sulle reti pedocriminali dietro il «mostro di Marcinelle» pubblicata sul Corriere della Sera di Maria Grazia Cutuli in Gran Bretagna morì Jimmy Savile, per quattro decenni presentatore di classifiche della hit parade e di altri spettacoli televisivi dell’emittente radiotelevisiva pubblica britannica BBC. Almeno 300 sono state le vittime degli abusi pedofili di Savile.

Si legge in un articolo di Enrico Franceschini su Repubblica del 22 ottobre 2012 che «sotto accusa ora è la Bbc, sospettata di avere saputo da tempo che il suo presentatore abusava ragazzine minorenni e di non avere fatto nulla per fermarlo. Non solo: una email pubblicata oggi dai giornali solleva un'imputazione anche più grave nei confronti della leadership del network, quella di avere deliberatamente cercato di mettere a tacere la vicenda».

«Peter Rippon, responsabile di Newsnight, una delle più seguite trasmissioni di approfondimento giornalistico» si era dimesso in quei giorni a seguito dello scandalo: l’anno prima si era rifiutato di pubblicare l’inchiesta su Savile, all’epoca «uno dei suoi giornalisti gli mandò una email che diceva: "E' un errore. Questa storia prima o poi verrà fuori e allora verremo accusati di cover-up", cioè di avere coperto lo scandalo» riportò Franceschini nel suo articolo su Repubblica.

Un articolo del Guardian, datato 25 ottobre 2012, riporta che già negli anni ottanta c’erano state alcune denunce nei confronti di Saville. Ma praticamente non vennero credute e non si procedette come si doveva nelle indagini. Vittime non credute, abusatori protetti da teorie di “false accuse” e “falsi ricordi”. Un film fin troppo conosciuto anche in Italia, come abbiamo sottolineato nel primo articolo di questo approfondimento, con la persecuzione nei confronti delle madri che denunciano, dei bambini che non vengono “creduti” e spediti in case famiglie strappate alle loro famiglie, reti pedocriminali che vengono difese da grandi media e non solo costruendo campagne di persecuzione nei confronti di chi denuncia e documenta. Inventandosi business inesistenti per coprire il vero business, quello contro le madri e i bambini vittime.

Nelle stesse settimane dello scandalo in BBC la Gran Bretagna fu scossa da un’altra denuncia: un ex ministro era coinvolto in reti pedocriminali. «C'era una rete di di pedofili al n. 10?

Il deputato Tom Watson richiede un'indagine» titolò l’Independent un articolo pubblicato il 25 ottobre 2012. Questa la traduzione di alcuni stralci, l’articolo integrale è qui https://www.independent.co.uk/news/uk/crime/was-there-a-paedophile-ring-in-no-10-mp-tom-watson-demands-probe-8224702.html

Una potente rete di pedofili potrebbe aver operato in Gran Bretagna protetta dai suoi collegamenti con il Parlamento e Downing Street, ha suggerito ieri un alto politico laburista. Parlando alla Camera dei Comuni, Tom Watson, il vicepresidente del partito laburista, ha invitato la polizia metropolitana a riaprire un'inchiesta penale chiusa sulla pedofilia. Indicando la sua preoccupazione per l'insabbiamento dell'establishment, Watson ha fatto riferimento al caso di Peter Righton, condannato nel 1992 per importazione e possesso illegale di materiale pornografico omosessuale. Righton, ex consulente del National Children's Bureau e docente presso il National Institute for Social Work di Londra, ha ammesso due accuse di importazione illegale e un'accusa di possesso di materiale osceno.

È stato multato di 900 sterline. Alle domande del primo ministro, Watson ha affermato che il file delle prove utilizzato per condannare Righton "se esiste ancora, contiene informazioni chiare su un diffuso giro di pedofili". Ha detto a Commons in silenzio: “Uno dei suoi membri si vanta di un legame con un assistente anziano di un ex Primo Ministro, che afferma di poter contrabbandare immagini indecenti di bambini dall'estero.

 

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PRIMA PARTE Reti di pedofili tra potenti nel cuore dell’Europa 

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SECONDA PARTE Dietro il «mostro» una rete pedocriminale con connivenze di altissimo livello

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TERZA PARTE Violentata sin da bambina le hanno impedito di rivelare gli alti ambienti degli abusi pedocriminali

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QUARTA PARTE. Il mostro di Marcinelle e il lato oscuro del Belgio: inchieste insabbiate sulle reti pedocriminali

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