Antoci: «Questo Paese non può permettersi B. come Presidente della Repubblica»

INCONTRO CON GLI STUDENTI DI CAMPOBASSO. Qualche giorno fa, Antoci (autore del libro La mafia dei Pascoli, Rubbettino) ha incontrato circa 400 studenti molisani del liceo Galanti di Campobasso. Molti i temi affrontati, tra cui la situazione politica nazionale. E ad Antoci è arrivata la domanda sulla ipotetica (speriamo impossibile) elezione a Capo dello Stato di un ex Presidente del Consiglio che pagava Cosa nostra. Lo stesso soggetto che da vent’anni è presente sulla scena politica con un partito fondato da un certo Marcello Dell’Utri, condannato definitivamente a 7 anni per concorso esterno in associazione mafiosa.

Antoci: «Questo Paese non può permettersi B. come Presidente della Repubblica»

«Pensare che il sostituto del Presidente Mattarella potesse avere profili del genere di cui stiamo parlando, mi consenta di dirlo, mi farebbe sentire in imbarazzo. C’è sempre un limite a tutto.»

Giuseppe Antoci

 

Ha rotto il giocattolo della mafia siciliana. Con un Protocollo, siglato da Presidente del Parco dei Nebrodi, ha devastato la schifosa organizzazione criminale. Ha subìto intimidazioni, minacce, un attentato mortale dal quale è sfuggito miracolosamente. Ha portato a compimento il suo piano per bloccare i fondi europei rubati dagli uomini delle cosche. Un metodo utilizzato in tutta Italia per utilizzare i soldi puliti che arrivavano (e arrivano) direttamente sui conti correnti dei mafiosi. Il Protocollo, diventato legge dello Stato, ha preso il suo nome. Lui si chiama Giuseppe Antoci e da anni gira le scuole italiane per incontrare gli studenti, i giovani. Ha scritto un libro e continua a combattere la mentalità mafiosa, diffusa da secoli sul nostro territorio.

 

Qualche giorno fa, Antoci (autore del libro La mafia dei Pascoli, Rubbettino) ha incontrato circa 400 studenti molisani del liceo Galanti di Campobasso. Molti i temi affrontati, tra cui la situazione politica nazionale. E ad Antoci è arrivata la domanda sulla ipotetica (speriamo impossibile) elezione a Capo dello Stato di un ex Presidente del Consiglio che pagava Cosa nostra. Lo stesso soggetto che da vent’anni è presente sulla scena politica con un partito fondato da un certo Marcello Dell’Utri, condannato definitivamente a 7 anni per concorso esterno in associazione mafiosa. «Non penso che questo Paese possa permettersi un Presidente della Repubblica…». Noi pensiamo la stessa cosa. Soprattutto «dopo questo grande Presidente della Repubblica, che è Sergio Mattarella», che ben conosce il fenomeno mafioso. «Questo grande Presidente che ha tirato fuori dall’auto suo fratello ucciso dalla mafia. Pensare che il sostituto del Presidente Mattarella potesse avere profili del genere di cui stiamo parlando, mi consenta di dirlo, mi farebbe sentire in imbarazzo. C’è sempre un limite a tutto.»

Antoni è stato definito un “eroe” da un grande maestro della letteratura come Andrea Camilleri. E l’incontro con i ragazzi molisani è iniziato proprio da questa parola. «Sventurato il Paese che ha bisogno di eroi» diceva Brecht.

Ma questo Paese, orribilmente sporco, ha bisogno di eroi? «È importante partire dal concetto di eroismo. Questa terra di simboli e di eroi ne ha avuti abbastanza. Noi dobbiamo ripartire dalla normalità, fare il proprio dovere in questo Paese deve essere normale. Certo non si deve finire ammazzati perché una persona fa il proprio dovere, non si deve perdere la libertà perché si fa il proprio dovere.»

Giuseppe Antoci ha colpito il nervo scoperto dei mafiosi. I soldi. Ecco l’azione concreta portata avanti con coerenza, attraverso un’azione normale in un territorio abbandonato da anni da uno Stato che, in molte circostanze, non ha saputo fare il proprio dovere. In un territorio dove tantissime persone sono state ammazzate per tutelare i propri territori, il proprio futuro. «La lotta alla mafia rientra in un dovere civico in cui nessuno può sentirsi escluso.»       

 

 

Ecco il VIDEO integrale dell'intervento di Antoci a Campobasso:

 

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