DISASTRO PRONTO SOCCORSI

IL PUNTO DI VISTA DEL DOTT. PASTORE. «A livello nazionale parte la protesta dei Pronto Soccorsi per le condizioni indegne in cui ci hanno ridotto.»

DISASTRO PRONTO SOCCORSI

Noi d'Isernia, come spesso avvenuto anche in passato, abbiamo compreso per primi che questo disagio senza risposte che vivevamo da lungo tempo, non poteva rimanere nascosto e abbiamo proclamato lo stato di agitazione sotto egida sindacale. Vorrei precisare che prima di arrivare allo stato di agitazione, più volte, con decine di note ufficiali, è stato comunicato alla direzione generale il progressivo degrado a cui andavamo incontro.

Ma ancora di più devo far rilevare come fin dal 2011, quando ripresi la direzione del Pronto Soccorso di Isernia, mi preoccupai di creare un organico sufficiente alla gestione del servizio, riuscendo ad arrivare ad avere 11 dirigenti medici, molti dei quali dovevano costituire il ricambio generazionale.

In epoca Frattura e della sua Giunta, invece, si crearono le condizioni di fuga per molti dirigenti medici delle nuove generazioni, non solo del Pronto Soccorso. A mio parere tutto questo avvenne non per caso ma per precise volontà politiche di distruzione del sistema pubblico per indirizzare la sanità verso il privato convenzionato.

Già Iorio intorno al 2010 rottamó una intera generazione di medici a suon di milioni di euro.

Il meccanismo di depauperare il capitale umano è la principale arma, non la sola, usata per distruggere il sistema pubblico. Solo le strutture clientelarmente protette non venvono ancora toccate. Ma questo interesse politico locale a distruggere la sanità pubblica viene anche dal centro.

L'aver introdotto il numero chiuso per l'accesso alla facoltà di medicina, senza neanche programmare l'eventuale cambio generazionale, l'aver ridotto i posti letto a 3,7 per mille abitanti, senza uno sviluppo reale della medicina territoriale, aver definanziato il fondo sanitario nazionale, ha determinato il disastro attuale che stiamo vivendo, dove i pronto soccorsi scoppiano e siamo costretti ad importare dirigenti medici da fuori Italia.

Attualmente gli Italiani spendono per curarsi oltre 40 miliardi di euro che vanno ad aggiungersi ai 110 miliardi del FSN. La volontà di privatizzare il sistema è più che evidente.

Penso che occorrerebbero degli stati generali sulla sanità per ridiscutere il sistema ed impedire che la salute diventi una semplice merce. Per motivi personali ho dovuto allontanarmi per qualche giorno. Ora, però, è il momento di riprendere la lotta, spero con tanti di voi.

Vi terremo informati sulle prossime iniziative.

Lucio Pastore, primario del pronto soccorso di Isernia

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