L’abuso di potere contro donne disabili nello stupro a pagamento

La denuncia è stata pubblicata in Spagna da Geo Violencia Sexual conferma quanto documentato dal Guardian e da noi ripubblicato nel gennaio scorso.

«Inchiesta del Guardian: con la pandemia aumento esponenziale delle violenze contro donne disabili. In Europa sterilizzazioni forzate di donne disabili»  abbiamo riportato in un nostro articolo l’11 gennaio di quest’anno.

L’inchiesta del quotidiano britannico era stata tradotta in italiano da Valentina De Vivo, attivista di Femminismo e altre liberazioni, da noi intervistata nei giorni precedenti. Una videointervista – che ripubblichiamo con quest’articolo - in cui Valentina «ha condiviso con noi denunce e riflessioni partendo dall’inchiesta del Guardian, sull’abuso di potere patriarcale degli stupri, sul ritorno in Europa decenni dopo la fine del regime hitleriano delle sterilizzazioni forzate di donne disabili – riportavamo nell’articolo. E sulla realtà italiana che, come dimostrano alcuni dati ISTAT, ovviamente tutto è tranne che un’isola felice».

La traduzione in italiano dell’attivista femminista radicale Eva Martínez Manzana, che ringraziamo per il prezioso e coraggio impegno e la disponibilità del testo, torna a cercare di riportare l’attenzione su questa dinamica criminale che attraversa tutto il Vecchio Continente.

Eva Martinez ha tradotto un articolo pubblicato da Geo Violencia Sexual in spagnolo, un’articolata inchiesta in cui ampio spazio viene dato allo sfruttamento nello stupro a pagamento di donne disabili e delle fragilità personali.

Più la donna sfruttata è fragile, debole ed indifesa e più gli stupratori a pagamento si accaniscono, divertono e si eccitano. Questo è quanto dimostra l’inchiesta. Quanto sia aberrante, schifosamente ripugnante e un abuso di potere patriarcale tutto questo dovrebbe essere lampante e chiaro a qualsiasi essere umano.

Questa la traduzione di uno stralcio dell’articolo pubblicata da Eva Martinez Manzana.

I "DEVOTI", PUTTANIERI CHE ABUSANO DI DONNE CON DISABILITÀ (ITA)

Testo: Nuria Coronado Sopeña

PROSTITUTE CON DISABILITÀ.

Una realtà sconosciuta e taciuta che, come spiega Beatriz Sagrado, consulente in materia di genere, salute e violenza, ha a che fare con il fatto che "l'industria del sesso è ancora legata al tempo libero a causa del diritto assunto da alcuni uomini di possedere il corpo di una donna e la cui mercificazione richiede una maggiore varietà, alla ricerca dell'esotico". E qui entra in gioco la disabilità, perché rafforza anche il desiderio di possesso dei puttanieri".

Questi tipi di puttanieri sono conosciuti come "devoti" e hanno la parafilia di preferire donne con disabilità visibili. Lo dimostra un documentario della BBC diretto dalla giornalista disabile Emily Yates. In "Meet the Devotees: The People Turned on by Disability" l'autrice ha intervistato donne disabili riprese nella pornografia e diversi "devoti". Leah Caprice, una donna disabile che si prostituisce, racconta di come "si eccitano a vedermi cadere dalla sedia a rotelle (...) I devoti non vogliono sesso, vogliono vedere la disabilità nella sua forma più pura".

(...) il contesto economico di molte donne disabili più vulnerabili le spinge a rivolgersi a Onlyfans. Secondo il suddetto rapporto, una giovane donna con una disabilità mista e un grado di invalidità del 33%, senza diritto ad alcun tipo di sostegno, ha subito violenze e abusi durante l'infanzia da parte del padre. Quando si è trovata senza lavoro, ha scelto di iscriversi a Onlyfans per "intrattenere gli uomini". Come ha detto lei stessa, "ti sbavano addosso, ti dicono cose orribili, insistono fino alla nausea per avere i tuoi dati o hanno conversazioni violente". Ti minacciano e dicono cose orribili che non voglio ripetere". La brutalità che questa sopravvissuta ha incontrato è stata tale che ha persino conosciuto un "devoto" che era stato rilasciato dalla prigione per stupro. "Ho diverse colleghe con disabilità fisiche e sensoriali che, non avendo alternative, sono in Onlyfans".

Un altro caso è quello di una donna sopravvissuta allo sfruttamento sessuale con una disabilità intellettiva del 40% e con lo status di rifugiata. "Mi hanno aggiunto a Facebook un migliaio di persone che non conoscevo, mi hanno mandato degli inviti e io ho accettato. È stato complicato per me capire che poteva essere pericoloso, che poteva essere una porta d'accesso per persone che potevano avere cattive intenzioni".

Per Vicky Bendito, giornalista e attivista per i diritti dei disabili, queste intenzioni provocano "un disgusto totale per i puttanieri". Senza di loro non ci sarebbe domanda e le donne non sarebbero schiavizzate sessualmente. Il fatto che le donne con disabilità si trovino tra il genere e il nulla, significa che siamo viste come non donne, come qualcosa di esotico, e anche come facili prede, soprattutto quelle con disabilità intellettiva".

Ecco perché per Bendito, abolizionista con disabilità, i "devoti" e i puttanieri in generale "sono la prova di quanto poco contiamo noi donne in generale e le donne con disabilità in particolare". Non bastava sentirsi dire che ci devono essere delle prostitute per aiutare gli uomini con disabilità, ora scopriamo che la domanda di donne sfruttate è in aumento. E cosa ci aspetta ancora se non si prendono provvedimenti seri! Per i puttanieri non è mai abbastanza".