NO LOTTO ZERO, Caranci: «Un crimine contro l'umanità»

LA LOTTA. Il Comitato rilancia la battaglia contro l'opera pubblica (poco) strategica. I video e le immagini dello "scempio" che si sta consumando nel territorio di Miranda. E' proprio necessaria questa strada?

NO LOTTO ZERO, Caranci: «Un crimine contro l'umanità»
Foto scattate da Pino Manocchio (fotogiornalista)

170 milioni di euro il costo per l'intera opera, 35 milioni di euro a chilometro. Questi sono i numeri disarmanti e allarmanti per l’opera denominata “Lotto 0”. C’è un Comitato di cittadini che da anni sta portando avanti la sua battaglia, che ovviamente riguarda tutti, per informare e denunciare “uno scempio” che si sta consumando sotto gli occhi di tutti. «Fino all’ultimo centimetro di questa strada non molleremo – ha spiegato Celeste Caranci, il portavoce del Comitato -. Stiamo difendendo un territorio a differenza di tutti, nel silenzio di tutti. Chiediamo che la nuova amministrazione di Isernia dica in maniera chiara che cosa intende fare. Le chiacchiere non servono più, forse servono solo per guadagnare dei voti.»

Ieri pomeriggio si è svolta una manifestazione in località Citerna, nel Comune di Miranda. «Questa iniziativa dimostra che c’è bisogno di agire. Serve un segnale da parte dell’amministrazione. Dove sono i parlamentari molisani? Sono stati assenti, dormienti. Rassegnati. Qualche anno fa qualcuno di questi deputati ha detto che non si può fare più niente. Non è vero. Si può fare, la possiamo ancora bloccare. Ma dove sono le organizzazioni ambientaliste? Sono sette anni che andiamo gridando la nostra rabbia, non abbiamo letto un rigo.»     

«Quello che vediamo è una piccola parte – ha spiegato Caranci (nella foto in alto) - di quello che accadrà se questa opera andrà in porto. Sono anni che siamo impegnati su questo terreno, da sette anni abbiamo iniziato questa battaglia. Oggi siamo arrivati al dunque. Noi crediamo che questa è una battaglia che vale la pena fare. Sono già in corso una serie di esposti ed altri presenteremo.» Diversi sono gli esposti: dall’opzione zero (analisi costi e benefici) alla mancanza di un piano regionale dell’area. «Abbiamo una diffida da parte del Ministero dell’Ambiente per la mancanza di un piano. Abbiamo chiesto una verifica della distanza dell’opera rispetto alle sorgenti. Questa zona è interessata dall’acquifero di San Martino. Dall’analisi del progetto, e siamo stati confortati da una relazione del geologo Succi, abbiamo scoperto che c’è un rischio concreto che queste sorgenti vengano intaccate da questa opera. Non è un rischio ipotetico ma una altissima percentuale di rischio.»

VIDEO 1: «E' uno scempio. Ci sono modi e regole per fare i lavori.»

«Vorremmo verificare se ci sono stati dei cambi nel progetto. Questo progetto, come dicono loro, doveva essere definitivo dal 2016. Molto spesso si è parlato di progetto definitivo. L’ennesima criticità che vorremmo verificare.»

Il costo dell’opera. «Da un progetto di appena 18 milioni di euro si è arrivati a 174 milioni, compresi i 4 milioni e 400 mila euro intascati dai progettisti. Questo è un crimine contro l’umanità. Ma quando si fa un’analisi dei costi e dei benefici viene calcolato anche il costo umano dell’opera? Viene calcolato il sacrificio delle persone che decidono di insediarsi in una zona? Nelle schede tecniche, inviate dall’Anas alle Commissioni parlamentari per giustificare l’utilità dell’opera, c’è scritto il nulla. L’Anas dà parere negativo all’opera, parla di traffico esiguo. I tempi di percorrenza sono di tre minuti. Neanche questa è una motivazione sufficiente per giustificare uno sfregio del genere.»     

VIDEO 2: «Abbiamo fatto delle proposte alternative»

 

VIDEO 3: «Non sono opere che servono alla collettività»

 

 

VIDEO 4: «NO LOTTO ZERO», il punto di vista di Caranci

 

 

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Foto scattate e gentilmente concesse da Pino Manocchio (fotogiornalista)