STATO-MAFIA: LA SENTENZA

“TRATTATIVA”/Seconda parte. Continua il nostro viaggio per “svelare” la Sentenza di Primo grado, dove i magistrati hanno dimostrato il patto scellerato tra pezzi dello Stato e Cosa nostra. «Il giorno 28 ottobre 2014, ai sensi dell'art. 205 c.p.p., veniva assunta la testimonianza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano presso la sede, in Roma Palazzo del Quirinale, nella quale il predetto esercitava la funzione di Capo dello Stato».

STATO-MAFIA: LA SENTENZA
Il processo Trattativa Stato mafia (fonte rainews24)

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

Con decreto del 7 marzo 2013 il Giudice dell'Udienza Preliminare presso il Tribunale di Palermo rinviava a giudizio dinanzi la Corte di Assise di Palermo gli imputati Riina Salvatore, Brusca Giovanni, Bagarella Leoluca Biagio, Cinà Antonino, Subranni Antonio, Mori Mario, De Donno Giuseppe e Dell'Utri Marcello per rispondere del reato di minaccia aggravata a Corpo dello Stato commesso in Palermo, Roma e altrove a partire dal 1992 (capo A), Mancino Nicola per rispondere del reato di falsa testimonianza commesso in Palermo il 24 febbraio 2012 (capo C) e Ciancimino Massimo per rispondere dei reati di concorso nell'associazione mafiosa "cosa nostra" commesso in Palermo, Roma e altrove fino al novembre 2002 (capo D) e di calunnia aggravata commesso in Palermo il 15 giugno 201 O.

All'udienza del 27 maggio 2013, cui si procedeva nella contumacia degli imputati De Donno, Dell 'Utri e Mori ed alla presenza delle parti civili già ammesse in sede di udienza preliminare (De Gennaro Giovanni, Presidente del Consiglio dei Ministri pro tempore, Centro Studi e iniziative culturali Pio La Torre, Partito della Rifondazione Comunista, Associazione Le Agende Rosse, Sindacato Coordinamento per l'Indipendenza Sindacale delle Forze di Polizia, Comune di Palermo, Presidenza della Regione Siciliana, Associazione Nazionale Familiari Vittime di Mafia, e Associazione Cittadinanza Per La Magistratura) chiedevano, altresì, di costituirsi parte civile l'Associazione Antiracket Libere Terre, l'Associazione nazionale Testimoni di Giustizia, il Comune di Firenze, la Provincia di Firenze, la Regione Toscana, l'Associazione Vigile del Fuoco Carlo La Cateno, l'Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili, il Comune di Campofelice di Roccella, l'Associazione Nazionale Giuristi Democratici, l'Associazione di Volontariato "Comitato Addiopizzo", l'Associazione Riferimenti - Coordinamento Nazionale Antimafia, Libera Associazioni Nomi e Numeri contro le mafie, Salvatore Borsellino, i Familiari di Salvatore Lima (Lo Valvo Giulia Maria, Lima Marcello e Lo Monaco Martina).

Inoltre, il Comune di Palermo, già ammesso parte civile per il reato di minaccia a Corpo Politico, chiedeva di costituirsi anche per il reato di falsa testimonianza contestato all'imputato Mancino.

L'udienza, pertanto, veniva aggiornata per consentire alle parti di esaminare le nuove richieste di costituzione di parte civile e la corposa documentazione allegata a sostegno delle stesse.

All'udienza del 31 maggio 2013 avanzavano, altresì, richiesta di costituzione di parte civile l'Associazione Antiracket di Marsala - Onlus, l'Associazione Antimafie Rita Atria e il Comune di Capaci.

La Corte, sentite le parti, si ritirava in camera di consiglio per deliberare sulle costituzioni di parte civile ed all'esito pronunziava l'ordinanza allegata al verbale con la quale escludeva le parti civili già costituite Partito della Rifondazione Comunista, Associazione Le Agende Rosse, Sindacato Coordinamento per l'Indipendenza Sindacale delle Forze di Polizia, Associazione Nazionale Familiari Vittime di Mafia, e Associazione Cittadinanza Per La Magistratura ed inoltre non ammetteva le nuove parti civili Associazione Nazionale Testimoni di Giustizia, Associazione Antiracket Libere Terre, Comune di Firenze, Provincia di Firenze, Regione Toscana, familiari di Salvatore Lima (Lo Valvo Giulia Maria, Lima Marcello e Lo Monaco Martina), Salvatore Borsellino, Comune di Capaci, Associazione Vigile del Fuoco Carlo La Cateno, Associazione Nazionale Giuristi Democratici, Associazione Riferimenti - Coordinamento Nazionale Antimafia, Associazione di Volontariato "Comitato Addiopizzo", Associazione Antiracket di Marsala -Onlus, Associazione Antimafie Rita Atria e Comune di Campofelice di Roccella, nonché la costituzione di parte civile del Comune di Palermo per il reato di cui al capo C.

Nella medesima udienza, esaurita la fase della costituzione delle parti, il P.M. integrava la contestazione nei confronti dell'imputato Mancino con la previsione, nell'ambito della già contestata aggravante di cui all'art. 61 n. 2 c.p. sotto il profilo di assicurare ad altri l'impunità, anche della fattispecie di avere eseguito il reato di falsa testimonianza rubricato al capo C al fine di occultare il reato di cui al capo A.

La detta integrazione, in assenza dell'imputato Mancino, veniva inserita a verbale ed il Presidente disponeva conseguentemente la notifica dell'estratto del verbale al detto imputato rinviando, per l'effetto, per la prosecuzione all'udienza del 27 giugno 2013.

In tale udienza si iniziava la discussione delle questioni preliminari, che proseguiva, poi, nella successiva udienza del 1 luglio 2013.

Indi, la Corte si riservava la pronunzia su tali questioni preliminari ed al fine di sciogliere la riserva rinviava all'udienza del 4 luglio 2013 nella quale provvedeva come da ordinanza in atti di cui dava pubblica lettura e dichiarava aperto il dibattimento.

Nella successiva udienza del 26 settembre 2013 le parti indicavano i fatti che intendevano provare e chiedevano l'ammissione delle prove come da verbale in atti; nel contempo, però, le parti private chiedevano un rinvio per potere esaminare la corposa documentazione di cui il P.M. aveva richiesto l'acquisizione e per controdedurre sulla stessa e sulla istanza di perizia per la trascrizione di intercettazioni pure avanzata ed, in conseguenza, l'udienza veniva aggiornata al 10 ottobre 2013 allorché le parti replicavano sulle reciproche richieste come da verbale in atti.

La Corte si riservava di provvedere sulle richieste di prova ed a tal fine rinviava all'udienza del 17 ottobre 2013 nella quale provvedeva come da ordinanza allegata a verbale di cui dava lettura.

All'udienza del 24 ottobre 2013 si dava inizio, dunque, all'assunzione delle prove testimoniali richieste dal P.M. procedendo all'esame dei testi Calogero Germanà e Susanna Lima ed acquisendo, sull'accordo delle parti, copia delle sentenze della Corte di Assise di Trapani e della Corte di Assise di Palermo, divenute irrevocabili, relative al tentativo di omicidio subito dal Germanà in data 14 settembre 1992.

Nella successiva udienza del 7 novembre 2013 si acquisivano le sentenze pronunziate dalla Corte di Appello di Palermo e dalla Corte di Cassazione nei confronti di Marcello Dell'Utri nel processo per il reato di concorso in associazione mafiosa e venivano, poi, esaminati, ai sensi dell'art. 197 bis c.p.p., mediante collegamento audiovisivo a distanza, i dichiaranti Ferrante Giovan Battista e Onorato Francesco.

Nelle udienze del 21, 22 e 28 novembre 2013 si procedeva all'esame, ai sensi dell'art. 210 c.p.p., mediante collegamento audiovisivo a distanza, del dichiarante Giuffrè Antonino.

All'udienza del 5 dicembre 2013 veniva esaminato, ai sensi dell'art. 197 bis c.p.p., mediante collegamento audiovisivo a distanza, il dichiarante Messina Leonardo.

Nelle udienze dell' 11 e 12 dicembre 2013, tenutesi in Milano, sull'accordo delle parti in ordine all'anticipazione, si procedeva all'esame dell'imputato Brusca Giovanni.

All'udienza del 9 gennaio 2014, revocata l'ordinanza dichiarativa della contumacia degli imputati Mori e De Donno presenti in aula, si esaminavano i testi Padellaro Antonio, Amurri Sandra e Di Biagio Aldo e si acquisivano una nota della Questura di Palermo attestante che nell'anno 1992 l'On. Mannino era sottoposto a misure di protezione personali affidate alla Polizia di Stato, un estratto del "calendario giudiziario" degli Uffici Giudiziari di Palermo relativo al numero telefonico della stanza del Procuratore Aggiunto Dott. Lo Forte corrispondente a quello trascritto a mano sul frontespizio del documento n. 22 della produzione documentale del P.M., copia dell'articolo avente il titolo "Con la morte addosso" pubblicato sul settimanale L'Espresso del 26 luglio 1992, n. 3 riproduzioni fotostatiche di fotografie consegnate dal teste Amurri ritraenti l'On. Gargani, copia di una e-mail inviata dal teste Amurri al P.M. in data 24 febbraio 2012, copia della citazione del teste Ciriaco De Mita emessa dal P.M. in data 9 dicembre 2011 per il giorno 19 dicembre 2011 e della relativa relata di notifica in data 18 dicembre 2011 con contestuale comunicazione di differimento del giorno fissato per l'atto istruttorio al I 2 gennaio 2012.

All'udienza del 16 gennaio 2014 si esaminava, ai sensi dell'art. 197 bis c.p.p., mediante collegamento audiovisivo a distanza, il collaborante Gaspare Mutolo. All'udienza del 23 gennaio 2014 si esaminava, ai sensi dell'art. 197 bis c.p.p., mediante collegamento audiovisivo a distanza, il collaborante Gioacchino La Barbera.

All'udienza del 30 gennaio 2014, acquisito il dispositivo di sentenza, prodotto dalla difesa dell'imputato Riina, con la quale la Corte di Assise di Appello di Palermo, in data 27 gennaio 2014, aveva confermato la sentenza di assoluzione del detto imputato per l'omicidio di Mauro De Mauro, si iniziava l'esame, ai sensi dell'art. 197 bis c.p.p., del collaborante Francesco Di Carlo, esame che, tuttavia, non poteva essere concluso nella detta udienza e la cui prosecuzione, pertanto, veniva differita ad altra destinando udienza.

All'udienza del 13 febbraio 2014 si procedeva all'assunzione della deposizione del teste Riccardo Guazzelli.

All'udienza del 27 febbraio 2014, innanzitutto, il Pubblico Ministero chiedeva, ai sensi degli art. 430 e 493 comma 2 c.p.p., integrarsi la lista testimoniale con l'esame dei collaboranti Naimo Rosario e Tranchina Fabio, le cui dichiarazioni erano state acquisite soltanto successivamente in corso di dibattimento (in data 2 dicembre 2013, 27 gennaio 2014 e 6 febbraio 2014 per il primo; in data 15 febbraio 2014 per il secondo).

La Corte, al fine di consentire alle parti di prendere visione dell'attività integrativa di indagine depositata nella segreteria del P.M. e di pronunziarsi sulla predetta richiesta di quest'ultimo, riservava la decisione alla successiva udienza e si proseguiva, quindi, nell'esame del collaborante Di Carlo Francesco iniziato nella precedente udienza del 30 gennaio 2014.

Il controesame del medesimo teste, su istanza delle difese, veniva differito alla successiva udienza del 6 marzo 2014, che la Corte, sciogliendo la riserva formulata con l'ordinanza del 17 ottobre 2013, destinava, altresì, al conferimento dell'incarico per la trascrizione delle intercettazioni telefoniche ed ambientali ai Periti Roberto Genovese e Antonino Caiozzo contestualmente nominati.

All'udienza del 6 marzo 2014 si concludeva, innanzitutto, l'esame di Di Carlo Francesco.

Indi, sentite le parti sulla ammissione dei nuovi testi Naimo e Tranchina, la Corte provvedeva pronunziando ordinanza con la quale ammetteva i predetti testi.

Venivano introdotti allora i Periti nominati per la trascrizione delle intercettazioni telefoniche ed ambientali e, quel punto, le difese degli imputati Subranni, Mori e De Donno chiedevano, innanzitutto, revocarsi l'ordinanza del 17 ottobre 2013 nella parte in cui era stata respinta la richiesta delle difese medesime di trascrizione anche di due ulteriori conversazioni intercettate in altro procedimento rilevando che la sanzione di inutilizzabilità di cui all'art. 270 comma 1 c.p.p. non poteva attingere elementi di prova a discarico e che, peraltro, anche quattro intercettazioni provenienti da altro procedimento erano state, invece, ammesse su richiesta della Pubblica Accusa.

La Corte, pertanto, procedeva al conferimento dell'incarico peritale per la trascrizione delle intercettazioni di cui alla richiesta del P.M. con esclusione delle quattro sopra ricordate, riservandosi di provvedere successivamente sulle stesse e sulle due di cui alla richiesta reiterata dalla difesa degli imputati Subranni, Mori e De Donno.

All'udienza dell' 11 marzo 2014, tenutasi in Roma, si iniziava l'esame, in qualità di testimone assistito, di Paolo Bellini e si acquisivano il certificato giudiziale di quest'ultimo, un certificato rilasciato dal D.A.P. attestante i periodi di detenzione del medesimo, nonché, al solo fine della documentazione del dato storico relativo all'intervista rilasciata, n. 2 articoli di stampa pubblicati sui quotidiani "Il Resto del Carlino" del 17 gennaio 1998 e la "Gazzetta di Parma" il 18 gennaio 1998.

L'esame del Bellini che si concludeva nella successiva udienza del 12 marzo 2014, nella quale veniva, altresì, esaminato l'imputato in procedimento connesso Fabio Tranchina.

Nelle udienze del 13 e 14 marzo 2014, tenutesi sempre in Roma, si procedeva, invece, all'esame l'imputato in procedimento connesso Gaspare Spatuzza, acquisendo, nel contempo, col consenso delle parti, il verbale delle dichiarazioni rese dallo stesso in data 26 giugno 2008 in occasione di un interrogatorio congiunto da parte delle Procure della Repubblica di Palermo, Caltanissetta e Firenze.

All'udienza del 27 marzo 2014 si acquisivano, innanzitutto, con l'accordo delle parti, l'estratto del verbale in data 7 settembre 2011 della Commissione Centrale ex art. 10 legge 15 marzo 1991 n. 82 relativo alla concessione del programma speciale di protezione per la durata di ventiquattro mesi in favore di Spatuzza Gaspare, già prodotto dal P.M. all'udienza del 13 marzo 2014, e la sentenza pronunziata dalla Corte di Assise di Palermo il 13 febbraio 2004 nei confronti di Savoca Giuseppe (irrevocabile il 29 giugno 2004) e si procedeva all'esame dell'imputato in procedimento connesso Naimo Rosario, nel corso del quale, ancora sull'accordo delle parti, si acquisiva, altresì, il verbale illustrativo della collaborazione del predetto Naimo redatto in data 18 aprile 2014.

All'udienza del 10 aprile 2014, preliminarmente, il P.M., ai fini della eventuale rinunzia al chiesto esame dei testi Gabrielli, Terracciano, Barbini, Pacetto, Cappuccio, Di Gregorio, Firinu e Lisei (di cui, rispettivamente, ai n. 147, 148, 149, 156, 160, 161, 162 e 175 della propria lista) chiedeva acquisirsi: Informativa della Questura di Firenze - O.1.G.O.S. in data 7 aprile 1994 con relativi allegati;

Informativa della O.I.A. n. 125/RM3°SETT/H2-24/4746 in data 7 giugno 1996 con relativi allegati;

Informativa della O.I.A. n. 125/RM3°SETT/H2-24/I 911 in data non leggibile (ma depositato presso la Procura della Repubblica di Palermo il 14 marzo 1997) con relativi allegati;

Informativa della O.I.A. n. 125/RM3°SETT/H2-24/4617 in data 12 giugno 1997 con relativi allegati.

I difensori delle parti civili prestavano il consenso, mentre i difensori degli imputati si riservavano di pronunziarsi e, conseguentemente, la Corte differiva ogni decisione alla successiva udienza.

Indi, si procedeva all'esame, in qualità di imputato in procedimento connesso, di Stefano Lo Verso ed al termine la Corte scioglieva la riserva sulla richiesta di revoca dell'ordinanza del 17 ottobre 2013, pronunziando l'ordinanza di cui al verbale, con la quale rigettava l'istanza e disponeva richiamarsi i già nominati Periti per l'integrazione dell'incarico.

All'udienza del 17 aprile 2014 si integrava l'incarico conferito ai Periti nel senso specificato nell'ordinanza del 10 aprile 2014 e, sull'accordo delle parti, si acquisivano le Informative prodotte dal P.M. ali 'udienza del 10 aprile 2014 con esclusione dei verbali di sommarie informazioni ad esse allegati.

Il P.M. rinunziava, conseguentemente, all'esame dei testi Gabrielli, Terracciano, Barbini, Pacetto, Cappuccio, Di Gregorio, Firinu e Lisei e la Corte interpellava in proposito i difensori delle parti che chiedevano termine per pronunziarsi. All'udienza del 15 maggio 2014 i difensori delle parti consentivano alla rinunzia all'esame soltanto dei testi Terracciano, Barbini, Pacetto, Cappuccio e Lisei e la Corte, conseguentemente, ne revocava l'ammissione.

Nella medesima udienza si procedeva all'esame dei Periti con riferimento alla Relazione depositata dagli stessi in data 23 aprile 2014, che, all'esito, veniva acquisita al fascicolo del dibattimento, conferendo, però, nel contempo, incarico ai Periti di depositare relazione integrativa in relazione a talune precisazioni richieste dalle parti.

Nella stessa udienza, poi, l'imputato Mancino rendeva spontanee dichiarazioni come da trascrizione del verbale in atti.

I difensori degli imputati Mori e De Donno avanzavano richiesta di perizia per la trascrizione di alcune intercettazioni di conversazioni tra Massimo Ciancimino e Girolamo Strangio effettuate dalla Procura di Reggio Calabria ed i cui supporti, ora acquisiti unitamente ai relativi decreti autorizzativi, erano stati depositati al suddetto fine presso la segreteria del P.M.

Le altre parti presenti chiedevano un termine per esaminare quanto depositato e pronunziarsi in ordine alla richiesta di perizia.

All'udienza del 16 maggio 2014 rendeva spontanee dichiarazioni, come da trascrizione del verbale in atti, l'imputato Mario Mori.

Sull'accordo delle parti, quale atto divenuto irripetibile, si acquisiva il verbale - con allegata registrazione audio - delle informazioni rese al P.M. in data 29 ottobre 2010 dal teste Scilabra Giovanni Salvatore, deceduto il 29 marzo 2014, e veniva esaminato il teste M.llo Roberto Tempesta.

All'udienza del 29 maggio 2014, innanzitutto, il Pubblico Ministero chiedeva di produrre copia informatica delle sentenze divenute irrevocabili pronunziate dalla Corte di Appello di Palermo, rispettivamente, in data 23 ottobre 2010 nel procedimento a carico di Aiello Michele ed altri e in data 25 marzo 2013 nel procedimento a carico di Marcello Dell'Utri e, nulla opponendo le altre parti, la Corte ne disponeva l'acquisizione, rigettando, invece, in assenza di accordo delle parti, la richiesta della difesa dell'imputato Mori di acquisire anche la sentenza pronunziata dal Tribunale di Palermo Sezione Quarta Penale in data 17 luglio 2013 nei confronti del detto imputato, trattandosi di sentenza non passata in cosa giudicata e di cui, peraltro, ai fini della prova del fatto storico della detta pronunzia, era stato già acquisito il relativo dispositivo.

Indi, si procedeva all'esame del teste Vincenzo Scotti, rinviando il controesame all'udienza del 13 giugno 2014.

All'udienza del 5 giugno 2014 si procedeva all'esame dei testi Di Gregorio e Firinu, mentre veniva rinviato ad altra data l'esame del teste Gabrielli in considerazione dell'impedimento documentato dal medesimo. Inoltre, la Corte, scioglieva la riserva, come da ordinanza a verbale, in ordine alle richieste di perizia per la trascrizione della registrazione audio delle dichiarazioni di Scilabra Giovanni Salvatore avanzata dalla difesa dell'imputato Dell'Utri e per la per la trascrizione di alcune intercettazioni di conversazioni tra Massimo Ciancimino e Girolamo Strangi avanzata dai difensori degli imputati Mori e De Donno.

All'udienza del 12 giugno 2014 veniva esaminato in video collegamento, m qualità di teste assistito, Di Matteo Mario Santo.

Nella stessa udienza la Corte disponeva restituirsi il supporto informatico contenente il decreto autorizzativo, i brogliacci e i file audio delle intercettazioni disposte dalla Procura di Reggio Calabria nei confronti di Strangi Girolamo perché irritualmente depositati dalla difesa degli imputati Subranni, Mori e De Donno in cancelleria e relativi ad intercettazione effettuata in diverso procedimento non ammessa nel processo ed acquisiva, invece, trascrizione della registrazione audio delle sommane informazioni rese da Scilabra Giovanni Salvatore prodotta dalla difesa dell'imputato Dell'Utri e copia di un articolo di stampa pubblicato sul quotidiano "Corriere della Sera" il 18 dicembre 2010 col titolo "Sono l'icona dell'Antimafia. Ho 5 milioni che fanno la muffa" prodotto dalla difesa degli imputati Subranni, Mori e De Donno.

Quest'ultima, poi, rilevava la nullità, per violazione del diritto di difesa, dell'ordinanza in data 5 giugno 2014 con la quale la Corte non aveva accolto la richiesta di perizia per la trascrizione delle intercettazioni di conversazioni tra Massimo Ciancimino e Girolamo Strangi e reiterava la medesima richiesta di perizia, sulla quale la Corte si riservava di provvedere.

All'udienza del 13 giugno 2014 si definiva il controesame del teste Vincenzo Scotti e si acquisivano, quali documenti, un estratto (pag. 43-49) del libro intitolato "Un irregolare nel Palazzo" scritto dal medesimo teste e n. 7 articoli di stampa sulla formazione del nuovo governo nel giugno 1992 prodotti dalla difesa dell'imputato Mancino.

Inoltre, il P.M. si pronunziava sulla richiesta, avanzata dalle difese degli imputati Subranni, Mori e De Donno, di espunzione dal fascicolo del dibattimento di alcune conversazioni e messaggi già oggetto della perizia di trascrizione espletata, chiedendone il rigetto e la Corte si riservava di provvedere.

All'udienza del 19 giugno 2014 non comparivano, giustificando l'impedimento, l'indagato in procedimento connesso Giuseppe Gargani ed il teste Ciriaco De Mita e la difesa dell'imputato Mancino chiedeva di produrre n. 10 documenti concernenti l'attività parlamentare del proprio assistito.

Il P.M. e le altre parti chiedevano termine per esaminare tale documentazione e per pronunziarsi conseguentemente.

All'udienza del 26 giugno 2014, assente per impedimento documentato il teste Arnaldo Forlani, veniva esaminato l'indagato in procedimento connesso Giuseppe Gargani e rendeva spontanee dichiarazioni l'imputato Mario Mori.

La difesa di quest'ultimo, all'esito delle dette dichiarazioni spontanee, chiedeva acquisirsi una memoria con allegati documenti (copia verbale testimonianza Mori in data 7 giugno 1997 dinanzi la Corte di Assise di Firenze; CD contenente copia informatica della sentenza non irrevocabile pronunziata dal Tribunale di Palermo il 1 7 luglio 2013 nel processo nei confronti degli imputati Mori e Obinu; copia di un articolo di stampa pubblicato su "Il Fatto Quotidiano" in data 3 aprile 2014 col titolo "Enna, l'hotel dei <> alla vigilia delle stragi"; copia di una nota del R.O.S. dei Carabinieri datata 28 agosto 1993 avente ad oggetto "Regime penitenziario speciale ex 41 bis, comma 2, legge n. 354/1975. Proposte di eventuale proroga"; CD contenente copia informatica delle sentenze pronunziate nel processo a carico di Aiello Michele ed altri dal Tribunale di Palermo il 18 gennaio 2008 e dalla Corte di Appello di Palermo in data 23 gennaio 2010) per i quali, però, le altre parti chiedevano termine per esaminarli. Nel contempo, invece, le parti non si opponevano alla acquisizione dei documenti offerti alla precedente udienza dalla difesa di Mancino e la Corte ne disponeva l'acquisizione.

Nella medesima udienza, la Corte, sciogliendo la riserva precedentemente formulata, rigettava la richiesta, avanzata dalle difese degli imputati Subranni, Mori e De Donno, di espunzione dal fascicolo del dibattimento di alcune conversazioni e messaggi già oggetto della perizia di trascrizione espletata.

All'udienza del 27 giugno 2014 veniva esaminato in video collegamento, in qualità di teste assistito, il collaboratore di Giustizia Filippo Malvagna e si acquisiva su richiesta della difesa degli imputati Subranni, Mori e De Donno, nulla opponendo le altre parti, il resoconto della seduta tenutasi presso la Camera dei Deputati il 29 luglio 1992 riguardo alle dimissioni presentate, tra gli altri, anche da Vincenzo Scotti.

All'udienza del 3 luglio 2014 il P.M. e le altre parti, innanzitutto, si pronunziavano sulla richiesta di produzione documentale avanzata dall'imputato Mori all'udienza del 26 giugno 2014 ed il P.M. chiedeva, nel contempo, acquisirsi la sentenza irrevocabile pronunziata dalla Corte di Cassazione il 6 maggio 2004, nel processo a carico di Biondino Salvatore ed altri per l'attentato in località Addaura in danno del Dott. Falcone, e le sentenze irrevocabili pronunziate dal Giudice dell'Udienza Preliminare di Palermo il 1 7 luglio 1995 e dalla Corte di Appello di Palermo il 26 aprile 1996 nei confronti di Bonaccorso Cosimo.

I difensori degli imputati chiedevano termine per esaminare tali ultimi documenti e la Corte si riservava di provvedere su tutte le suddette richieste di produzione documentale.

Indi, si esaminava in video collegamento, in qualità di teste assistito, il collaboratore di Giustizia Maurizio Avola.

All'udienza del 10 luglio 2014 il P.M. chiedeva di produrre - e si acquisiva sull'accordo delle parti - copia delle pag. 136 e 137 del Volume sulla Giustizia edito a cura della Presidenza della Repubblica il 16 giugno 2012, riproducente una lettera inviata dal Segretario Generale della Presidenza della Repubblica al Procuratore Generale della Cassazione, e si procedeva, quindi, all'esame, in video collegamento, in qualità di teste assistito, del collaboratore di Giustizia Antonino Galliano, al cui esito la difesa degli imputati Riina e Bagarella chiedeva che fossero chiamati a deporre, quali testi di riferimento, Ganci Raffaele e Ganci Domenico.

All'udienza dell'11 luglio 2014 venivano esaminati i testi Pietro Grasso e Donato Marra e nel corso dell'esame di quest'ultimo veniva spontaneamente consegnata dallo stesso teste - ed acquisita col consenso di tutte le parti – copia della lettera inviata da Nicola Mancino al Presidente della Repubblica il 27 marzo 2012, poi allegata dal Segretario Generale alla lettera a sua volta inviata il 4 aprile 2012 al Procuratore Generale presso la Corte di Cassazione.

La Corte, inoltre, scioglieva le riserve sulla richiesta, ex art. 195 comma 1 c.p.p., di esame dei testi di riferimento Ganci Raffaele e Ganci Domenico, che accoglieva destinandone l'assunzione nel prosieguo, e sulle acquisizioni documentali richieste dalla difesa dell'imputato Mori all'udienza del 26 giugno 2014 e dal P.M. all'udienza del 3 luglio 2014 come da ordinanza allegata al verbale.

All'udienza del 17 luglio 2014, preliminarmente, il Presidente informava le parti che, con lettera pervenuta il 15 luglio 2014, il Segretario Generale della Presidenza della Repubblica, esaminato in qualità di teste alla precedente udienza, aveva inviato due documenti (lettera del Procuratore Generale Esposito dell'11 aprile 2012 e lettera del Procuratore Generale Ciani dell'8 giugno 2012) asseritamente rinvenuti dopo quella deposizione e metteva i documenti medesimi, per le loro valutazioni, a disposizione delle parti, su richiesta delle quali i documenti venivano acquisiti.

Venivano, quindi, esaminati i testimoni Gianfranco Ciani (nel corso dell’esame si acquisiva una lettera inviata dalla Procura Generale presso la Corte di Cassazione al Procuratore Generale di Caltanissetta il 9 marzo 2012), Pasquale Ciccolo (nel corso del cui esame si acquisiva un comunicato stampa emesso dalla Procura Generale della Cassazione il 19 giugno 2012) e Vitaliano Esposito. Al termine, il P.M., nell'indicare le attività istruttorie che intendeva porre in essere nel prosieguo, rappresentava l'intendimento di esaminare il teste Giorgio Napolitano e sollecitava, quindi, la Corte agli adempimenti necessari ai fini dell'assunzione di detta prova in relazione alla carica di Presidente della Repubblica ricoperta dal detto teste.

La Corte, preso atto di tale richiesta, subordinava l'accoglimento di questa allo scioglimento della riserva formulata all'udienza del 28 novembre 2013 sulla sollecitazione rivolta da talune delle parti alla Corte stessa affinché rivalutasse il provvedimento di ammissione della testimonianza del Capo dello Stato ai sensi dell'art. 495 comma 4 c.p.p.

All'udienza del 25 settembre 2014 si esaminava il teste Ciriaco De Mita e la Corte provvedeva a sciogliere la riserva di provvedere sulla richiesta di revoca dell'ammissione del teste Napolitano come da ordinanza allegata al verbale.

Il Pubblico Ministero chiedeva acquisirsi copia della sentenza n. 643 del 2014 pronunziata dalla Corte di Cassazione nei confronti di Marcello Dell'Utri, nonché disporsi perizia per le trascrizioni delle intercettazioni ambientali effettuate all'interno della struttura carceraria riguardo alle conversazioni tra l'imputato Riina Salvatore e altro detenuto.

I difensori chiedevano termine per esaminare l'elenco delle conversazioni indicate dal P.M. e per eventualmente integrarlo con ulteriori conversazioni pure intercettate.

La difesa dell'imputato Mancino, inoltre, chiedeva di produrre due articoli di stampa pubblicati sul quotidiano Corriere della Sera il 2 e 9 settembre 2014, un estratto (pag. 138-147) del libro pubblicato da Mino Martinazzoli col titolo "Uno strano democristiano" e altro estratto (pag. 122-1341) del libro pubblicato da Francesco Malgeri col titolo "Storia della Democrazia Cristiana".

Il P.M. si opponeva a tale produzione documentale ad eccezione dell'estratto del libro di Mino Martinazzoli.

La Corte, concesso il termine sollecitato dalle parti, si riservava di provvedere successivamente sulle predette richieste.

All'udienza del 2 ottobre 2014 si esaminava, ex art. 21 O c.p.p., Vincenzo Sinacori.

All'udienza del 9 ottobre 2014 la Corte, sentite le parti sulle richieste formulate nella precedente udienza del 25 settembre 2014, provvedeva come da ordinanza trascritta nel verbale di udienza.

Indi, si iniziava l'esame, ex art. 21 O c.p. p., di Angelo Siino.

Nelle successive udienze del 16 e 17 ottobre 2014 proseguiva l’esame di Angelo Siino.

All'udienza del 23 ottobre 2014, preso atto della certificazione medica pervenuta, veniva rinviata ad altra data l'ulteriore prosecuzione dell'esame di Angelo Siino e veniva, invece, sentito il teste Virginio Amodeo.

Indi, il P.M. chiedeva acquisirsi i documenti specificati in verbale e la difesa dell'imputato Riina chiedeva, in relazione a questi, l'ammissione di nuova prova testimoniale e, pertanto, l'udienza veniva aggiornata per consentire alle parti di esaminare i documenti.

All'udienza del 24 ottobre 2014 i difensori degli imputati chiedevano ulteriori nuove prove e la Corte, sentite le parti, provvedeva sulle richieste formulate dalle parti nella precedente e nella stessa udienza come da ordinanza allegata al verbale di udienza.

Il giorno 28 ottobre 2014, ai sensi dell'art. 205 c.p.p., veniva assunta la testimonianza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano presso la sede, in Roma Palazzo del Quirinale, nella quale il predetto esercitava la funzione di Capo dello Stato.

All'udienza del 6 novembre 2014 proseguiva l'esame di Siino Angelo e la Corte nominava i Periti per procedere alla trascrizione delle intercettazioni ambientali richieste dal P.M. e dai difensori di alcuni imputati.

All'udienza del 13 novembre 2014 si conferiva l'incarico ai Periti, si esaminavano gli stessi sulla relazione di trascrizione depositata I'8 agosto 2014 e si proseguiva, infine, ulteriormente nell'esame di Siino Angelo.

All'udienza del 27 novembre 2014 proseguiva ancora l'esame di Siino Angelo.

All'udienza del 28 novembre 2014 si esaminava il teste Diego Cavaliero.

All'udienza del 4 dicembre 2014 il processo veniva rinviato per l'assenza del collegamento, a causa di guasto tecnico, con la postazione dell'imputato Bagarella.

All'udienza del 5 dicembre 2014 si esaminavano i Periti Genovese e Caiozzo sulla integrazione di relazione depositata il 26 novembre 2014.

All'udienza dell'11 dicembre 2014 si esaminava il teste Sebastiano Ardita e, sull'accordo delle parti, si acquisivano ulteriori documenti prodotti dal P.M.

All'udienza del 12 dicembre 2014 si iniziava l'esame, ex art. 210 c.p.p., di Tullio Cannella.

L'udienza del 18 dicembre 2014, destinata alla prosecuzione dell'esame di Siino Angelo, veniva rinviata per l'impedimento documentato di quest'ultimo.

All'udienza dell'8 gennaio 2015 si concludevano gli esami di Siino Angelo e Cannella Tullio e si acquisivano i nuovi documenti prodotti dal P.M. utilizzati per l'esame del primo (fotocopia di un articolo di stampa pubblicato sul quotidiano La Repubblica il 20 aprile 2006; lettera di trasmissione alla Procura della Repubblica di Palermo in data 3 giugno 2014 di documenti riservati con autorizzazione dell'AISI; due documenti relativi alla e.cl. "operazione farfalla" datato rispettivamente 24 maggio 2004 e 23 luglio 2004).

All'udienza del 9 gennaio 2015 veniva esaminato il teste Giuseppe Tavormina e si acquisivano, nel contempo, le dichiarazioni testimoniali precedentemente rese dal medesimo in altri processi in data 19 luglio 2000, 22 aprile 2010 e 8 febbraio 2011 e dinanzi la Commissione Parlamentare Antimafia in data 16 e 23 marzo 2011.

All'udienza del 15 gennaio 2015 si esaminava il teste Edoardo Fazzioli.

Alle udienze del 3 febbraio 2015 in Roma si esaminava il teste Nicolò Amato, il quale, al termine dell'esame consegnava spontaneamente tre volumi rilegati contenenti i documenti cui si era riferito nel corso della sua deposizione, e, sull'accordo delle parti, si acquisivano, altresì, copia di un fax inviato dal Direttore del DAP al Ministro Conso nel febbraio 1993, di un appunto redatto il 15 marzo 1993 dal Direttore del DAP avente ad oggetto "Proposte di applicazione del regime penitenziario speciale di cui all'art. 41 bis n. 2 vigente ordinamento penitenziario", della circolare emanata dal DAP il 21 aprile 1993, dell'appunto per il Capo di Gabinetto del Ministro Martelli redatto dal Direttore del DAP il 24 agosto 1992, dei resoconti stenografici delle audizioni di Nicolò Amato dinanzi alla Commissione Parlamentare Antimafia in data 18 e 25 gennaio 2011 e del "memoriale" da quest'ultimo successivamente inviato alla medesima Commissione nel luglio 2012.

All'udienza del 4 febbraio 2015 in Roma l'indagato in procedimento connesso Adalberto Capriotti si avvaleva della facoltà di non rispondere.

All'udienza del 5 febbraio 2015 si esaminava il teste Arnaldo Forlani e la difesa dell'imputato Mancino chiedeva acquisirsi copia di una lettera inviata da quest'ultimo al predetto Forlani in data 13 settembre 2012 e la relativa lettera di risposta del 28 settembre 2012, nonché estratto del resoconto stenografico della seduta della Camera dei Deputati in data 20 luglio 1992.

All'udienza del 19 febbraio 2015 si esaminava il teste Fabio Fabbri e, sull'accordo delle parti, si acquisivano alcuni documenti (copia di una lettera inviata dall'imputato Mancino all'On. Forlani in data 13 settembre 2012 che aveva dato luogo alla lettera di risposta del 28 settembre 2012 già prodotta all'udienza del 26 settembre 2013 dalla difesa del detto imputato, ed estratto del resoconto stenografico della seduta della Camera dei Deputati in data 20 luglio 1992).

All'udienza del 20 febbraio 2015 si esaminava il teste Andrea Calabria e, sull'accordo delle parti, si acquisivano alcuni documenti (copia di un fax inviato il 18 febbraio 2015 per conto del teste Fabbri da un esercizio commerciale in Roma e copia di alcuni articoli di stampa pubblicati su "La Sicilia" il 7/9/1992, "L'Europeo" il 9/10/92, "Il Giornale di Sicilia" il 12/10/93 e ancora "La Sicilia" il 7 /11 /93 ), mentre riguardo alla acquisizione di altri documenti (copia relazione di servizio redatta il 18 febbraio 2015 da personale della O.I.A. di Firenze che aveva proceduto alla notifica della citazione al teste Fabbri e del resoconto della audizione del Dott. Capriotti dinanzi la Commissione Parlamentare Antimafia in data 28 ottobre 1994), in assenza del medesimo accordo delle parti, la Corte si riservava di provvedere.

All'udienza del 26 febbraio 2015 il teste Livia Pomodoro comunicava il proprio impedimento e la Corte, sciogliendo la riserva formulata nella precedente udienza, con ordinanza allegata al verbale, rigettava la richiesta di acquisizione della relazione di servizio redatta da personale della O.I.A. il 18 febbraio 2015 ed ammetteva la produzione del resoconto della audizione del Dott. Capriotti dinanzi la Commissione Parlamentare Antimafia in data 28 ottobre 1994.

All'udienza del 27 febbraio 2015 si esaminavano i testi Paolo Falco e Livia Pomodoro.

All'udienza del 5 marzo 2015, innanzitutto, il P.M. depositava certificato medico attestante l'impedimento a comparire del teste Giuseppe La Greca e, in relazione a questo, per la ritenuta sopravvenuta impossibilità di ripetizione, chiedeva acquisirsi le dichiarazioni rese dal predetto teste in data 5/12/2011 nella fase di indagine preliminare ed il resoconto della audizione del medesimo dinanzi alla Commissione Parlamentare Antimafia in data l 5/ 12/201 O.

La Corte si riservava di provvedere e veniva, quindi, esaminato il teste Salvatore Cirignotta, acquisendo, all'esito, sull'accordo delle parti, copia dell'appunto inviato dal predetto teste al Vice Direttore Di Maggio in data 2 maggio 1994.

Indi, il P.M. chiedeva ammettersi, quali prove sopravvenute a norma dell'art. 493 comma 2 c.p.p., l'esame degli indagati in procedimento connesso Carmelo D'Amico e Vito Galatolo e dei testimoni Giuseppe Falcone, Giuseppe Miliano e Massimo Parisi sulle circostanze per ciascuno di essi specificate nel verbale di udienza.

Le altre parti chiedevano termine per pronunziarsi su tali nuove prove e la Corte, conseguentemente, si riservava di provvedere nel prosieguo.

All'udienza del 19 marzo 2015 si procedeva all'esame del teste Ennio Mastropietro e, al termine, le parti si pronunziavano sulle richieste formulate dal P.M. nella precedente udienza.

All'udienza del 20 marzo 2015 la Corte, sciogliendo la riserva precedentemente formulata, disponeva acquisirsi al fascicolo del dibattimento il verbale delle dichiarazioni rese dal teste Giuseppe La Greca in data 5 dicembre 2011 nella fase di indagine preliminare ed il resoconto della audizione di Giuseppe La Greca dinanzi la Commissione Parlamentare Antimafia in data 15/12/2010 ed ammetteva, quindi, il chiesto esame degli indagati in procedimento connesso Carmelo D'Amico e Vito Galatolo e dei testimoni Giuseppe Falcone, Giuseppe Miliano e Massimo Parisi.

Si procedeva, quindi, all'esame del dichiarante Pasquale Di Filippo.

All'udienza del 26 marzo 2015 l'indagato in procedimento connesso Carmelo Canale si avvaleva della facoltà di non rispondere.

All'udienza del 2 aprile 2015 perveniva attestazione di impedimento a comparire del teste Giuseppe Falcone e, sull'accordo delle parti, si acquisivano la nota del 16 maggio 2014 con la quale il Servizio Centrale di Protezione comunicava il decesso avvenuto in data 20 febbraio 2014 del collaboratore di Giustizia Salvatore Cucuzza e i verbali, con relative trascrizioni, delle dichiarazioni rese dal medesimo in data 7 e 21 maggio 1997 alla O.O.A. di Firenze, il 17 ottobre I 997 alla O.O.A. di Palermo ed il 14 aprile 1998 nel processo n. 843/97 a carico di Dell'Utri dinanzi al Tribunale di Palermo Sezione Seconda Penale.

 

Per approfondimenti:

PRIMA PARTE, giovedì 21 maggio 2020, Il Patto Sporco: la sentenza dimenticata