Vasto, via Salce strada o discarica?

Siamo tornati in via Salce a Vasto, strada fortemente dissestata e dove aumenta sempre più l’abbandono di rifiuti di ogni tipo, da un cespuglio aggredisce l'olfatto un odore rivoltante . E ora anche la vegetazione invade la strada, dove pezzi d'asfalto si possono ormai prendere con le mani.

Vasto, via Salce strada o discarica?
Vasto, via Salce strada o discarica?
Vasto, via Salce strada o discarica?
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Vasto, via Salce strada o discarica?
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Vasto, via Salce strada o discarica?
Vasto, via Salce strada o discarica?

«Di qui ad un mese si apre l’isola ecologica e le discariche dovrebbero diminuire», fu l’annuncio del sindaco di Vasto Francesco Menna lo scorso 9 settembre, durante un incontro in Comune. L’isola ecologica è un’opera pubblica tante volte annunciata e attesa in Città, se ne parla almeno dal 2008 quando si iniziò ad avviare il passaggio della raccolta rifiuti al porta a porta. In quell’anno PeaceLink Abruzzo definì le periferie della città «assediate» da discariche abusive incontrollate. Dodici anni dopo, mentre il cantiere dell’isola ecologica in c.da Leonardo dove dovrebbe sorgere l’isola ecologica è ancora desolatamente in attesa della fine dei lavori, le discariche abusive proliferano sempre più, sporcano il territorio ed esasperano la cittadinanza.

Via Salce, alla periferia sud della città, è una strada che subisce da troppi anni quest’assedio.  Dopo alcune segnalazioni  siamo tornati a distanza di due mesi. E la situazione appare ulteriormente peggiorata. All’imboccatura della strada la mattonella, quasi un cartello di benvenuto visibile anche dalla strada principale che collega Vasto e San Salvo, è ancora lì e a pochi passi si notano i segni degli incendi che hanno segnato l’estate vastese. Il manto stradale continua a mostrare segni di cedimento ma, come già riportammo a luglio, non risultano ai residenti e da nostri contatti per vie traverse ed informali lavori di manutenzione a breve. I rifiuti, alcuni presenti almeno dall’inverno 2016-2017 subito prima dei lavori di consolidamento dei piloni da parte di Autostrade per l’Italia, sono sempre lì. All’apertura del cantiere Autostrade rimosse i bidoni che stavano disperdendo oli esausti nel terreno e altri rifiuti, denunciati dai residenti e dalle Guardie Ambientali del Wwf, sui terreni di propria competenza. Superato i metri quadri di competenza della società la situazione rimane desolatamente la stessa, identica ma non immobile perché si muove sempre verso il peggio. Ad ogni occasione in cui siamo tornati troviamo i rifiuti di prima sempre presenti e nuovi che si sono aggiunti.

In occasione di quest’ultimo sopralluogo abbiamo notato ai margini della strada diversi sacchetti della spazzatura, la disposizione appare chiara ed incontrovertibile: sta aumentando sempre più la tendenza di personaggi che scendono su via Salce e buttano la spazzatura come se si trovassero davanti ai vecchi bidoni stradali. Rifiuti di ogni tipo, sacchi neri che sbucano ovunque, resti forse di pic nic o di pranzi in famiglia, scatoloni colmi, scarti dell'imbottigliamento di pomodori. Da un cespuglio odori nauseanti aggrediscono l'olfatto, puzza di materiali organici in avanzato stato di decomposizione come dimostrano anche insetti che svolazzano intorno in gran numero. Abbiamo provato ad avvicinarci per cercare di capire cosa potesse esserci ma nonostante mascherine e protezioni di mani, naso e bocca di ogni tipo il senso di nausea e vomito è così forte da costringere a desistere. All'ingresso della strada da un lato la mattonella che abbiamo già segnalato rimane lì come un cartello di benvenuto e dall'altra, in mezzo alla vegetazione incendiata, compare di tutto: bottiglie, cerchi d'auto e persino quel che resta della tavola di un wc. Scendendo il vestito abbandonato sulla recinzione come fosse un appendi abito resta sempre lì.  A quanto pare in attesa della mitologica isola ecologica ci sono sempre più ditte private (basti pensare agli scarti edili che abbondano) e cittadini che hanno scambiato via Salce per una discarica. Ma il desolante reportage non si può fermare qui: al preoccupante stato del manto stradale si aggiunge anche la vegetazione, come documentano alcune delle foto che pubblichiamo una pianta sta invadendo la carreggiata ostruendo il passaggio e rendendo pericoloso e difficoltoso l’attraversamento. In una strada dove il manto stradale continua a scendere in maniera preoccupante, l'asfalto (come documentano alcune foto a corredo di quest'articolo) è così mal ridotto che alcuni pezzi è possibile prenderli con le mani e i pali della luce (di cui abbiamo già scritto nel precedente articolo) sono sempre più emuli della pisana torre.

Le foto che pubblichiamo sono più che eloquenti, più di qualsiasi parola scritta. Siamo tornati dopo due mesi e ci siamo ritrovati a documentare una realtà sempre più desolante, degradata e sconfortante. Continuiamo così il nostro lavoro di documentazione e denuncia. E continueremo a farlo anche nei prossimi mesi, auspicando che «lì dove si puote» - come scrisse il sommo poeta – possa prima o poi regalarci l’occasione di raccontare non più una landa abbandonata e sporca ma un angolo di città restituito alla civiltà e al decoro. I nostri articoli e le foto che abbiamo pubblicato in questo e nel precedente articolo, insieme ad altre e accompagnate da un dettagliato e circostanziato esposto lo invieremo nei prossimi giorni alle autorità giudiziarie competenti.