Vasto, strada invasa da rifiuti e cedimenti del manto

Nonostante i tre incendi verificatisi, abbondano ancora i rifiuti scaricati illegalmente su Via Salce, alla periferia di Vasto. Nonostante ciò non sembrano esserci interventi di manutenzione in tempi brevi e il manto della strada sotto un importante viadotto autostradale continua a mostrare evidenti cedimenti.

Vasto, strada invasa da rifiuti e cedimenti del manto
ph Alessio Di Florio
Vasto, strada invasa da rifiuti e cedimenti del manto
Vasto, strada invasa da rifiuti e cedimenti del manto
Vasto, strada invasa da rifiuti e cedimenti del manto
Vasto, strada invasa da rifiuti e cedimenti del manto
Vasto, strada invasa da rifiuti e cedimenti del manto
Vasto, strada invasa da rifiuti e cedimenti del manto
Vasto, strada invasa da rifiuti e cedimenti del manto
Vasto, strada invasa da rifiuti e cedimenti del manto
Vasto, strada invasa da rifiuti e cedimenti del manto
Vasto, strada invasa da rifiuti e cedimenti del manto
Vasto, strada invasa da rifiuti e cedimenti del manto
Vasto, strada invasa da rifiuti e cedimenti del manto
Vasto, strada invasa da rifiuti e cedimenti del manto

"Benvenuto". Non c’è Comune, soprattutto turistico, che non accolga chi arriva con questa parola sui cartelli stradali, esaltando i propri prodotti tipici, le proprie ricchezze e tradizioni. Il mare, il vino, l’olio, i parchi, prodotti tipici come la ventricina, i trabocchi, feste varie – magari anche con involontari risvolti comici come il cartello all’ingresso di Casalbordino divenuto noto a livello nazionale perché subito sotto il «città del vino» veniva ricordata l’apparizione di Maria Santissima – in Abruzzo sui cartelli si trova di tutto.

Sembra quasi un omaggio a questa tradizione il benvenuto su Via Salce, periferia nord di Vasto al confine con San Salvo: una mattonella gettata da qualche incivile e che rimane lì ormai da tanti mesi.

Scendendo su via Salce, subito dopo esser passati sotto il ponte dell’autostrada (importantissima arteria che da Bologna giunge fino a Bari), abbiamo fotografato di recente persino una sorta di «appendi-abito» abusivo (come documenta una delle fotografie di quest’articolo).

Proseguendo verso le poche case e un paesaggio mozzafiato che guarda al mare, accanto ai bidoni della raccolta rifiuti, giacciono ormai da mesi (nella galleria trovate anche questa foto) alcune cassette colorate abbandonate sulla strada, con scarti edili gettati illecitamente. Alcuni residenti ci sottolineano che quei rifiuti sono stati segnalati la prima volta nella seconda metà di novembre, ormai quasi 8 mesi fa. Un altro sforzo e potrebbe nascere una nuova vita, abbiamo attraversato l’inverno, forse stiamo superando il peggior incubo sanitario degli ultimi decenni, ma gli scarti edili e i loro colorati contenitori stanno ancora lì. Sicuramente da meno tempo della mattonella all’ingresso, ma è una magra consolazione.

Via Salce è da tantissimi anni ricettacolo di discariche abusive di ogni tipo e costantemente, negli anni, è stato gettato di tutto. E dove ci sono rifiuti gettati illecitamente prima o poi arriva il fuoco: il primo terribile incendio arrivò nel 2015 - furono colpiti almeno 10 ettari nella zona e le fiamme coinvolsero l’autostrada e la strada provinciale, che fu anche chiusa al traffico durante le impervie operazioni di spegnimento - mentre nel 2017 furono addirittura due.

Proprio in quei mesi Autostrade avviò un imponente cantiere per consolidare i piloni, chiuso solo l’anno scorso. Due anni e mezzo di lavori. Una vicenda iniziata subito prima del Natale 2016 quando, su segnalazione dei residenti, il responsabile regionale delle Guardie Ambientali WWF Claudio Allegrino denunciò che erano stati gettati anche alcuni bidoni di olio esausto e alcuni di questi, corrosi dalla ruggine, si erano addirittura spaccati con la sostanza oleosa che si stava spargendo sul terreno.

Il 10 febbraio scoppiò un violento incendio che avvolse la discarica abusiva denunciata: aria irrespirabile, un’altissima nube nera (esattamente sotto l’autostrada) e buona parte dei rifiuti bruciati, il terrore dei residenti che la sostanza contenuta nei bidoni potesse prendere fuoco. 12 ore dopo l’odore era ancora fortissimo e respirare, dopo pochi secondi, diventava difficile: miasmi insopportabili, mal di testa, nausee, sensazioni di vomito appena ci si avvicinava.

Un secondo incendio scoppiò 5 mesi dopo, ma ormai il cantiere di Autostrade era pienamente operativo e i fusti non erano più in pericolo. La stradina che costeggia i piloni autostradali (abbiamo a disposizione un abbondante reportage fotografico aggiornato varie volte) era un’unica immensa discarica abusiva dove era possibile trovare di tutto – arredamenti, resti di qualsiasi cosa possibile, oggetti in plastica o metallo di ogni tipo- persino una sacca sporca di sangue.

Nelle scorse settimane siamo tornati per un nuovo sopralluogo e, nonostante durante l’attività di consolidamento dei piloni l’attività illecita si era sostanzialmente fermata, abbiamo trovato un degrado assoluto. Le foto allegate a quest’articolo descrivono la situazione meglio di ogni frase, perchè parlano da sole.

Se quei rifiuti stanno lì, mai tolti da chi dovrebbe (che non è Autostrade per l’Italia sia ben chiaro), o sono frutto di azioni illegali nelle ultime settimane e mesi non possiamo saperlo. Dopo la denuncia di Allegrino nel dicembre 2016, l’assessore all’Ambiente Paola Cianci garantì che ci sarebbero stati controlli più serrati che si sarebbero attivati celermente e con efficacia, anche con ausilio di telecamere non fisse.

Tuttavia, la sporcizia e la pericolosità dei rifiuti non è l’unico grave problema di via salce: come abbiamo sottolineato in un articolo del 6 marzo scorso «lo stato attuale non sembra destare alcuna preoccupazione nell’amministrazione comunale che non ha previsto ulteriori interventi, ma – come abbiamo potuto personalmente vedere – la strada mostra un abbassamento visibile ad occhio nudo». Nel nostro recente sopralluogo, come documentano alcune delle foto di quest’articolo, abbiamo trovato la situazione pressoché identica: la strada continua a cedere e appare, anche ad occhio nudo, sempre più pericolante e l’avallamento che si è creato ormai non sfigurerebbe davanti alle montagne russe di un luna park. Il maggior riscontro alla precarietà della strada è lo stato dei lampioni, ben due che si sono fortemente inclinati. L' anno scorso era uno solo e l’inclinazione appariva minore.

Il 6 marzo abbiamo citato la situazione di via Salce a Vasto perché sul viadotto Cerrano, tra i caselli di Pescara nord e Pineto, lo spostamento del terreno di 7 centimetri sotto i piloni autostradali aveva suscitato forte preoccupazione in molti. Nello stesso articolo abbiamo riportato che non erano previsti interventi a breve di manutenzione. Visti gli ormai sempre più abbondanti precedenti - dai rifiuti alla Riserva di Punta Aderci, dalla trasparenza amministrativa al contrasto alla ludopatia- non nutriamo molte speranze di aperture e disponibilità nei nostri confronti da parte dell’amministrazione comunale vastese.

Ma dai residenti, che costantemente sollecitano il Comune e chiedono disperati un intervento, e per vie traverse e informali abbiamo avuto riscontri che l’amministrazione ha il pensiero prima o poi di intervenire. Non ci sarebbero però fondi a disposizione e, quindi, ad oggi nessuna progettualità neanche abbozzata. Forse nei prossimi mesi o anni (con, attenzione, una consultazione elettorale comunale di mezzo l’anno prossimo …) ma, intanto, la situazione resta sempre più precaria e pericolante.