Inutili lezioni di moralità

Tommasi di Lampedusa ci aveva visto giusto. Nel Paese del Gattopardo tutto cambia per rimanere com'è. 

Inutili lezioni di moralità
Lo sguardo di Montante, il falso paladino della legalità, deluso dal comportamento dei suoi vecchi amici (opportunisti più di lui)

Noi non amiamo le arroganti intromissioni. Ci fanno proprio sorridere certi atteggiamenti. A volte anche incazzare, però passa subito ogni cosa perchè operiamo sempre con la giusta attenzione e, soprattutto, in buona fede. E poi, noi, usiamo la nostra mente, in modo critico. Non abbiamo mai seguito le indicazioni di qualcuno. E mai lo faremo. 

Ma partiamo dall'inizio: questa estate, con l'Associazione Antimafie e Antiusura Dioghenes APS abbiamo organizzato una Rassegna culturale (letteraria, cinematografica e teatrale) dedicata a Pier Paolo Pasolini.

- Un ottimo bilancio per la prima edizione della Rassegna dedicata a Pasolini

L'abbiamo voluta fortemente per ricordare (e lo faremo anche in futuro) un intellettuale italiano massacrato in una notte maledetta del novembre del 1975. Su questa vicenda si è - apparentemente - posato un velo pietoso. Il dibattito intorno alla morte violenta non si vuole aprire in questo Paese "orribilmente sporco". Anzi, dobbiamo continuare a registrare affermazioni diffamatorie nei confronti di Pasolini. Accade tutto questo perchè non si vogliono proprio fare i conti con la storia squallida del belPaese.

Ma restiamo ai fatti.

La Rassegna è partita nel giugno scorso ed è terminata, con una serata completamente dedicata al Poeta, a settembre, a Reggio Calabria. Un programma ricco di eventi ha toccato i diversi Borghi (stupendi) di una bellissima regione, massacrata da tanti schifosi (criminali 'ndranghetisti e classe dirigente indegna). Un programma pubblicizzato per mesi. Qualche giorno prima di un evento (la presentazione di un libro che non ha mai subìto una querela per diffamazione e/o calunnia) abbiamo cominciato a ricevere "strane" telefonate, a scoppio ritardato. Il messaggio era chiaro: "questa presentazione non s'adda fare". Noi l'abbiamo fatta e abbiamo presentato IL SISTEMA MONTANTE, con la gradita partecipazione dell'autore Petrotto, di Angela Napoli (già componente della commissione parlamentare antimafia) e di Michelangelo Di Stefano (IPA). 

- «Il Sistema Montante» è ancora vivo e lotta contro di noi

Lo abbiamo fatto con convinzione. Per una semplice motivazione: è necessario discutere di certi argomenti. Noi la pensiamo in questo modo. A noi interessa discutere anche e soprattutto del Sistema Montante. Un intreccio squallido e schifoso che - nonostante la condanna in secondo grado per il paladino a chiacchiere ("eletto" da qualcuno in un mondo di falsi) Antonello Montante - è ancora vivo e vegeto e lotta contro di noi: un "mondo" fatto di affari sporchi, ricatti, minacce, corrotti, corruttori, falsi paladini della legalità (una parola inflazione che troviamo in bocca a cani e porci), arrivisti, dossier, carrieristi, idioti, esaltati, ignoranti e delinquenti. Senza dimenticare la partecipazione dei mafiosi.

Sono i famosi corsi e ricorsi storici. Utilizziamo proprio le parole di Giambattista Vico per fare un altro esempio: il sistema Palamara. Due situazioni sporche che si sovrappongono alla perfezione. Alcuni magistrati (noi abbiamo il massimo rispetto per la magistratura) in questo Paese hanno fatto il cazzo del comodo loro. L'ex magistrato Luca Palamara, detto anche Faccia da Tonno (i diritti sono di Kossiga) - cacciato dalla magistratura - è caduto (quasi) rovinosamente. Ma il Sistema - che ha cambiato la "testa di legno" (e se volete, anche, di minchia) - è ancora vivo e vegeto. E anche "lui" lotta contro di noi. 

Tommasi di Lampedusa ci aveva visto giusto. Nel Paese del Gattopardo tutto cambia per rimanere com'è

Ma ritorniamo al Sistema squallido, la matassa ingarbugliata che prende il nome da un soggetto che ha fatto il bello e il cattivo tempo nell'antimafia parolaia e, soprattutto, carrierista (le elezioni sono sempre dietro l'angolo...). Lo ribadiamo per l'ennesima volta: noi continueremo a parlarne. Soprattutto perchè nessuno ne parla.

Scusate, signori imbellettati, con e senza capelli, ma dove sono finiti gli innumerevoli sostenitori del condannato Montante? Hanno perso la parola tutti coloro che lo cercavano? E tutti quelli che cenavano con il "mostro"?

Ma dove cazzo siete finiti? 

Siccome noi, al contrario delle false anime candide che hanno costruito una immagine completamente farlocca, non siamo mai andati a cena con il Montante e nemmeno abbiamo ricevuto favori (la stessa cosa vale per alcuni appartenenti ai Servizi che ci leggono con ardore), ci dichiariamo fortemente e anche follemente (vista l'aria che tira intorno a certi fili ad alta tensione) interessati a queste tematiche. Come già abbiamo scritto in passato, cominceremo a pubblicare la sentenza di primo grado, a puntante. Come abbiamo fatto con la Relazione della commissione parlamentare antimafia sulla morte violenta (omicidio di mafia e di sTato) del medico di Barcellona Pozzo di Gotto, Attilio Manca (per la felicità di tutti coloro che sono ancora impegnati a mistificare la realtà, bravi a portare il conto dei nostri articoli su quest'altra storia maledetta). Per il secondo grado stiamo ancora aspettando le motivazioni. Un anno dopo il pronunciamento della sentenza ancora non sono disponibili.

Ma è normale tutto questo? I "misteri" (che non sono mai misteriosi) non hanno mai una fine... 

Ora siamo impegnati con la seconda edizione del Premio Nazionale Lea Garofalo.

Abbiamo già individuato i "Testimoni del nostro tempo", personaggi che si sono seriamente distinti nei propri ambiti di appartenenza. Anche le Opere realizzate dai ragazzi italiani sono state valutate dalla Giuria.

Nelle prossime ore pubblicheremo il Programma ufficiale. Speriamo che nessuno ricominci nuovamente a fare pressioni per conoscere i nominativi già scelti.

Saranno resi noti il prossimo 21 novembre, a Casoli, in provincia di Chieti, alle ore 12:00. Durante una conferenza stampa. Noi non abbiamo mai amato le intromissioni e le forme di pressione. Di qualsiasi genere.

Chi vorrà prendere le distanze è liberissimo di farlo. 

Tanto dovevamo, per correttezza e per trasparenza, a chi pensa di avere il monopolio su certe tematiche.

 

 

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