Noi siamo liberi e non abbiamo Padroni

LA CHIAREZZA. Da quasi tre anni stiamo lavorando con questo giornale indipendente (senza editori, senza padroni e senza pubblicità). WordNews.it ha ospitato il grido di tante persone, abbiamo raccontato e portato alla luce dei fatti che, qualcuno, vorrebbe far rimanere nel dimenticatoio. Nel nostro piccolo abbiamo toccato dei nervi scoperti. E lo continueremo a fare. Nonostante tutto, nonostante tutti.

Noi siamo liberi e non abbiamo Padroni

Noi siamo nati liberi e (possibilmente il più tardi possibile) moriremo liberi. Sin dall'inizio abbiamo scelto di non avere Padroni. A noi non piace l'orticaria. Abbiamo scelto di fare questo bellissimo mestieraccio perchè lo amiamo e perchè il nostro obiettivo è quello di dare voce a chi non ha voce. Ci siamo posizionati, sin dall'inizio, dalla parte degli ultimi. Anche i potenti ci fanno venire l'orticaria. E a noi non piace grattarci. Preferiamo cercare le notizie, studiare le carte, ascoltare le persone, approfondire e informare - senza alcun filtro - i nostri lettori. 

Da quasi tre anni stiamo lavorando con questo giornale indipendente (senza editori, senza padroni e senza pubblicità). WordNews.it ha ospitato il grido di tante persone, abbiamo raccontato e portato alla luce dei fatti che, qualcuno, vorrebbe far rimanere nel dimenticatoio. Nel nostro piccolo abbiamo toccato dei nervi scoperti. E lo continueremo a fare. Nonostante tutto, nonostante tutti.

Nonostante le pressioni di qualche soggetto che pensa di disporre dell'informazione a suo uso e consumo. Sicuramente non dobbiamo piacere a tutti. Noi non vogliamo piacere a tutti. Le persone che hanno fatto parte delle Istituzioni e hanno degli scheletri da nascondere non ci sono affatto simpatiche. Non solo proviamo antipatia, ribrezzo e ripugnanza nei confronti di coloro che non hanno fatto (e non fanno) il proprio dovere. Ma, in tutti i modi, cerchiamo di far trasparire la nostra faziosità: ci sono persone che non ci piacciono e la nostra più grande preoccupazione è farglielo sapere. Facciamo nostro un convincimento di un maestro di giornalismo di questo Paese: Enzo Biagi.

Con i nostri pochi mezzi possiamo solo continuare a fare quello che cerchiamo di fare nel miglior modo possibile. Il nostro dovere, sino in fondo e con la schiena dritta. 

Hanno tentato di rallentare la nostra azione, hanno tentato di farlo anche attraverso delle minacce esplicite e meno evidenti. Non ci fermerete facilmente. Dovete abbatterle le persone perbene.

Non serve insistere per la pubblicazione di una intervista o di una ipotetica e assurda richiesta di rispondere ad articoli o interviste datate. Noi scegliamo la nostra linea, noi scegliamo se dedicare 30/40 articoli ad un fatto (ad esempio al caso Manca, una vergogna di Stato). E nessuno deve venire a farci i conti in tasca. I diritti (sacrosanti) si esercitano nelle sedi opportune e nei tempi stabiliti dalla legge.

Scriviamo cazzate? Contestate il nostro lavoro con documenti alla mano. Avete la verità in tasca? Dimostratelo con i fatti e non con le parole. 

Vi dedichiamo un testo, il Cyrano di Guccini. Con la speranza che sia di vostro gradimento (e di facile comprensione):

Venite pure avanti, voi con il naso corto, signori imbellettati, io più non vi sopporto,
infilerò la penna ben dentro al vostro orgoglio perchè con questa spada vi uccido quando voglio.

Venite pure avanti poeti sgangherati, inutili cantanti di giorni sciagurati,
buffoni che campate di versi senza forza avrete soldi e gloria, ma non avete scorza;
godetevi il successo, godete finchè dura, che il pubblico è ammaestrato e non vi fa paura
e andate chissà dove per non pagar le tasse col ghigno e l'ignoranza dei primi della classe.

Facciamola finita, venite tutti avanti nuovi protagonisti, politici rampanti,
venite portaborse, ruffiani e mezze calze, feroci conduttori di trasmissioni false
che avete spesso fatto del qualunquismo un arte, coraggio liberisti, buttate giù le carte
tanto ci sarà sempre chi pagherà le spese in questo benedetto, assurdo bel paese.
Non me ne frega niente se anch' io sono sbagliato, spiacere è il mio piacere, io amo essere odiato;
coi furbi e i prepotenti da sempre mi balocco e al fin della licenza io non perdono e tocco! 

Ad maiora.    

 

 

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CASO ATTILIO MANCA. La Relazione completa della commissione Antimafia: «Non si è suicidato»

 

«Mio figlio non voleva diventare il medico della mafia. Si è rifiutato ed è stato ammazzato.»

Angela Manca, WordNews.it, 2022 (Per approfondimenti CLICCA sul link a sinistra)

Hanno ammazzato una persona perbene perchè aveva riconosciuto il boss latitante di Cosa nostra. Lo hanno fatto nella totale impunità, grazie alle coperture istituzionali. Le stesse coperture che hanno utilizzato per versare fiumi di sangue. Da Portella della Ginestra (1947) in poi.

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LA MORTE VIOLENTA DI ATTILIO MANCA. La famiglia Manca, come tante altre famiglie italiane, merita uno spazio fisso sugli organi di informazione. Su queste vicende vergognose bisognerebbe aprire una "finestra" fino alla definitiva risoluzione del caso. Noi, insieme a pochi altri, ci siamo. E facciamo nostra la convinzione del poeta Pasolini. Continueremo a battere sempre sullo stesso chiodo. E, sicuramente, non ci fermeranno per stanchezza.

WordNews.it, 2022 (Per approfondimenti CLICCA sul link a sinistra)

 

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Omicidio Manca: «In questa storia ci sono anche gli apparati deviati dello Stato»

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Il massacro di Attilio Manca: un omicidio di Stato-mafia

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Arresto Messina Denaro, parla Ravidà: «Ho paura che possa accadere qualcosa di brutto in questo Paese»

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Matteo Messina Denaro, parla Sonia Alfano: «La politica si occupi seriamente di lotta alla mafia»

Dopo l'arresto di Messina Denaro: «Faccia i nomi delle coperture politiche ed istituzionali che hanno garantito la sua latitanza»

ANTEPRIMA/1. Le parole della signora Manca (madre di Attilio): «Mio figlio non voleva diventare il medico della mafia. Si è rifiutato ed è stato ammazzato.»

 

IL CASO MANCA: vergogna di Stato

LA SECONDA PARTE (Video) IL CASO MANCA. Un Paese immerso nelle Trattative

- IL CASO MANCA, la seconda parte

Borsellino sul caso Manca: «Gli stessi assassini di mio fratello Paolo»

IL CASO MANCA, la seconda parte

IL CASO MANCA - Una storia tra mafia e Stato corrotto.

 

LA PRIMA PARTE (Video) Attilio Manca è Stato ucciso

- IL CASO MANCA. Le novità che potrebbero riaprire il caso

Morte di Attilio Manca, arriva l’assoluzione per Monica Mileti

Omicidio Attilio Manca: un pezzo di Trattativa Stato-mafia

Il massacro di Attilio Manca: la relazione (di maggioranza) sulla morte dell'urologo siciliano

Attilio Manca: la Relazione sulla sua morte

- Il massacro di Attilio Manca. Chi è Stato?

Attilio Manca suicidato per salvare Bernardo Provenzano

CASO ATTILIO MANCA: parla il collega Simone Maurelli

E se Attilio (Manca) fosse tuo fratello?

Caso Manca: i pentiti parlano, lo Stato tace. Intervista alla madre Angela

Attilio Manca: da chi è Stato "suicidato"?

 

- Il pentito: «Matteo Messina Denaro è un pezzo di merda. Voglio parlare con Di Matteo»

 

C'è un patto tra Stato e mafia? Per l'On. Aiello: «Non si vogliono guastare gli equilibri»

Cimarosa: «I figli non possono pagare gli errori dei padri»

«Le persone sono più coraggiose a Castelvetrano»

«Abbiamo bisogno della vera Antimafia, non quella da passerella»

Ci restano le monete

La sagra dell'ipocrisia

 

- A cosa serve commemorare?

30 anni dopo: la benedizione sui candidati dei condannati per mafia

Un Paese al contrario

 

L'INTERVISTA a Salvatore Borsellino

PRIMA PARTE. «Borsellino: «gli assassini di mio fratello sono dentro lo Stato»

SECONDA PARTE. «Chi ha ucciso Paolo Borsellino è chi ha prelevato l’Agenda Rossa»

TERZA PARTE. Borsellino «L'Agenda Rossa è stata nascosta. E' diventata arma di ricatto» 

 

L'INTERVISTA al colonnello dei carabinieri Michele RICCIO

Prima parte: «Dietro alle bombe e alle stragi ci sono sempre gli stessi ambienti»

Seconda parte: Riccio: «Mi ero già attrezzato per prendere Bernardo Provenzano»

Terza parte: «Non hanno voluto arrestare Provenzano»

Quarta parte: Riccio: «L’ordine per ammazzare Ilardo è partito dallo Stato»