LE TAPPE DELLA SENTENZA DIMENTICATA

“TRATTATIVA” STATO-MAFIA/Terza parte. Continua il nostro viaggio per “svelare” la Sentenza di Primo grado, dove i magistrati hanno dimostrato il patto scellerato tra pezzi dello Stato e Cosa nostra. «All'udienza del 19 gennaio 2018 il P.M. riprendeva la requisitoria, che, poi, proseguiva nelle successive udienze del 25 e 26 gennaio 2018, nella quale ultima il P.M. concludeva formulando le richieste riportate in epigrafe. All'udienza del 16 aprile 2018, destinata alle repliche, veniva dichiarata chiusa la discussione e, dopo le ultime dichiarazioni dell'imputato Nicola Mancino, la Corte si ritirava in camera di consiglio, al cui esito, il 20 aprile 2018, pronunziava il dispositivo di sentenza in atti di cui dava pubblica lettura».

LE TAPPE DELLA SENTENZA DIMENTICATA
Ph, agi.it

All'udienza del 9 aprile si procedeva all'esame del teste Giuseppe Falcone e del dichiarante Di Filippo Emanuele.

L'udienza del 16 aprile 2015 veniva rinviata per il sopravvenuto impedimento documentato dall'imputato Mori e dal suo difensore.

All'udienza del 17 aprile 2015 si iniziava l'esame del collaboratore di Giustizia Carmelo D'Amico, rinviando, poi, il controesame ad altra udienza su istanza delle difese degli imputati (ad eccezione della difesa dell'imputato Mancino). Nella stessa udienza, sull'accordo delle parti, si acquisivano la richiesta del D'Amico di ulteriore interrogatorio indirizzata alla Procura di Palermo il 4 aprile 2015; una certificazione attestante il periodo di detenzione del medesimo presso la Casa Circondariale di Milano Opera; una nota in data 11 novembre 2014 in ordine ad alcuni riscontri in ordine alle dichiarazioni rese dal D'Amico; copia della sentenza n. 86/08 emessa dal Giudice dell'Udienza Preliminare di Palermo il 21 gennaio 2008 e la conseguente sentenza nel giudizio di appello emessa dalla Corte di Appello di Palermo il 2 aprile 2012, irrevocabile il 12 novembre 2012, nel processo denominato "Gotha" a carico, tra gli altri, anche di Rotolo Antonino.

All'udienza del 7 maggio 2015 si iniziava l'esame del collaboratore di Giustizia Vito Galatolo e la difesa dell'imputato Dell'Utri chiedeva di produrre la sentenza irrevocabile pronunziata il 2/7/2013 dalla Corte di Appello di Roma nella causa civile promossa da Matassa Lorenzo nei confronti di Amurri Sandra, Padellaro Antonio e la Nuova Iniziativa Editoriale S.p.A. e la sentenza, allo stato non irrevocabile, pronunziata dal Tribunale di Roma il 3 gennaio 2015 nei confronti di Amurri Sandra, Padellaro Antonio e Aula Maria Antonietta a seguito di querele di Calogero Mannino e Dell'Utri Marcello.

All'udienza del 15 maggio 2015 la Corte provvedeva sulla predetta richiesta di acquisizione documentale come da ordinanza in atti e si concludeva l'esame di Carmelo D'Amico e di Vito Galatolo.

All'udienza del 21 maggio 2015 il teste Gaetano Gifuni non compariva documentando il proprio impedimento e veniva esaminato il teste Vittorio Aliquò.

All'udienza del 28 maggio 2015 si esaminavano i testi Giuseppe Miliani e Massimo Parisi.

All'udienza del 4 giugno 2015 si esaminava il teste Olindo Canali e, nel corso del detto esame, sull'accordo delle parti, si acquisivano le informative della Sezione Anticrimine dei Carabinieri di Messina del 25 luglio 1993 e 5 ottobre 1994 con i relativi allegati.

All'udienza del 5 giugno 2015 si esaminava il teste Giuseppe Scibilia e, all'esito, il P.M. chiedeva procedersi a confronto con il teste Olindo Canali.

Le difese degli imputati chiedevano di pronunziarsi su tale richiesta dopo l'acquisizione e l'esame delle trascrizioni delle deposizioni dei predetti testi e la Corte accoglieva la richiesta.

All'udienza dell' 11 giugno 2015 si esaminava l'imputato in procedimento connesso Gaetano Grado e, sull'accordo delle parti, si acquisivano la sentenza pronunziata dal G.U.P. presso il Tribunale di Palermo il 12 dicembre 2008 nei confronti di Grado Gaetano e la sentenza pronunziata dalla Corte di Assise di Palermo il 28 aprile 2009 nei confronti di Riina ed altri, entrambe relative alla c.d. "strage di viale Lazio" e divenute irrevocabili, il verbale riassuntivo delle dichiarazioni rese da Gaetano Grado il 7 agosto 2001, le prima quattro pagine del verbale delle dichiarazioni rese dal medesimo il 30 agosto 2012 e il certificato del casellario giudiziale del detto dichiarante.

All'udienza del 12 giugno 2015 si esaminavano l'imputato in procedimento connesso Giusto Di Natale e il teste Silvio Valente.

All'udienza del 19 giugno 2015 si esaminava il teste Nicola Cristella e le difese si pronunziavano, come in atti, sulla richiesta di confronto tra i testi Olindo Canali e Giuseppe Scibilia sulla quale la Corte si riservava di provvedere.

All'udienza del 25 giugno 2015 si procedeva all'esame del teste Francesco Paolo Fulci e la Corte scioglieva la riserva ammettendo il confronto tra i testi Olindo Canali e Giuseppe Scibilia da effettuarsi in una successiva udienza.

All'udienza del 26 giugno 2015 si esaminavano i collaboratori di Giustizia Salvatore Annacondia e Gianfranco Modeo e si acquisiva, sull'accordo delle parti, il resoconto stenografico dell'audizione di Salvatore Annacondia dinanzi la Commissione Parlamentare Antimafia in data 30 luglio 1993.

All'udienza del 2 luglio 2015 si esaminava il teste Guglielmo Sasinini.

All'udienza del 3 luglio 2015 si esaminava il collaboratore di Giustizia Luigi Giuliano.

All'udienza del 10 luglio 2015 si esaminava il teste Salvatore Tito Di Maggio e si acquisivano, col consenso delle parti, copia del verbale, con relativi allegati, redatto dalla Procura della Repubblica di Palermo il 24 luglio 2012 per la consegna da parte di Salvatore Tito Di Maggio di n. 4 fogli manoscritti attribuiti a Francesco Di Maggio e della trascrizione dattiloscritta del contenuto del predetto manoscritto su carta intestata del Ministero della Giustizia, copia dell'intervista rilasciata dal Dott. Francesco Di Maggio alla giornalista Liana Milella pubblicata sul settimanale "Panorama" il 22 agosto 1993, copia dell'intervista rilasciata da Salvatore Tito Di Maggio al giornalista Giovanni Bianconi pubblicata sul quotidiano "Corriere della Sera" il 1 luglio 2012 e copia di due dattiloscritti, il primo composto da n. 4 pagine col titolo "Antefatto semiserio" ed il secondo composto da n. 10 pagine col titolo "L'antefatto", entrambi consistenti nella trascrizione di opere manoscritte del Dott. Francesco Di Maggio rinvenute ed in possesso del fratello Salvatore Tito Di Maggio.

All'udienza del 23 luglio 2015 si procedeva all'esame del teste Gaetano Gifuni ed al confronto tra i testi Olindo Canali e Giuseppe Scibilia.

All'udienza del 10 settembre 2015 la Corte, preliminarmente, revocava, ex art. 495 c.p.p., l'ammissione dell'esame del dichiarante Bruno Rossi.

Indi, si esaminavano i testimoni assistiti Giovanni Ciaramitaro e Giuseppe Ferro. All'udienza dell'11 settembre 2015 si esaminava il dichiarante teste assistito Francesco La Marca.

All'udienza del 24 settembre 2015 si esaminavano i testi Melchiorre Cirami, Domenico Di Petrillo e Cusimano Ernesto (con contestuale acquisizione, sull'accordo delle parti, della informativa - con relativi allegati - redatta dal detto teste in data 20 maggio 2011) e si acquisivano, altresì, quale atto irripetibile, le dichiarazioni rese in fase di indagini preliminari dalla persona indagata in procedimento connesso Giovanni Conso in quanto nel frattempo deceduto.

Nella medesima udienza il P.M. chiedeva ammettersi ai sensi dell'art. 493 c.p.p., quali testi sopravvenuti, l'esame di Francesco Belittelli e Germana De Luca (per riferire sugli esiti della consulenza effettuata su nastri e bobine magnetiche relativi alla intercettazione tra presenti all'interno dell'Ufficio Trasporti di Orifici Domenico in Terme Vigliatore di cui al decreto del GIP di Barcellona Pozzo di Gotto del 17 marzo 1993 nel procedimento n. 368/93 O.O.A. e, specificamente, per chiarire se le conversazioni registrate il 1 aprile 1993 ore 16,08, il 5 aprile 1993 ore 15,26 e 17,05 ed il 6 aprile 1993 ore 11,50 e 16,09 fossero effettivamente incomprensibili), acquisirsi lo stralcio delle dichiarazioni rese da Mario Mori nel processo a suo carico all'udienza del 7 giugno 2013 al fine di riscontrare quanto dichiarato dal teste Olindo Canali in sede di confronto con il teste Scibilia ed, infine, ampliarsi l'articolato di prova del teste Bonferraro Salvatore affinché questi potesse riferire anche sulle indagini effettuate più recentemente relativamente ai riscontri acquisiti in ordine alle dichiarazioni rese da Annacondia Salvatore e Modeo Gianfranco.

A seguito di tali richieste i difensori formulavano istanza di pronunziarsi successivamente dopo avere esaminato i nuovi atti depositati dal P.M. e la Corte, conseguentemente, differiva la decisione.

All'udienza del 25 settembre 2015 si esaminavano il dichiarante Angelo Cappello e il teste Giuseppe Fonti, mentre il teste Angiolo Pellegrini documentava il proprio impedimento a comparire e ne veniva differito l'esame ad altra udienza.

Sull'accordo delle parti si acquisivano, quindi, lo stralcio delle dichiarazioni rese da Mario Mori nel processo a suo carico all'udienza del 7 giugno 2013 e la registrazione con relativa trascrizione di un intervento pronunziato dal Dott. Roberto Scarpinato il 20 giugno 1992 dinanzi l'Assemblea della A.N.M. in occasione della commemorazione del Dott. Falcone.

L'udienza del 1 ottobre 2015, destinata all'esame dei Periti trascrittori, veniva differita per l'impedimento di uno dei giudici popolari.

All'udienza dell'8 ottobre 2015 si esaminavano i Periti Caiozzo, Gagliano e Scordi incaricati della trascrizione delle intercettazioni ambientali effettuate all'interno del carcere in ordine ai colloqui tra l'imputato Riina Salvatore e il compagno di socialità Alberto Lo Russo, acquisendo, all'esito, le relative relazioni di trascrizione.

Sull'accordo delle parti, inoltre, si acquisiva il verbale sintetico delle dichiarazioni rese da Cappello Angelo il 20 gennaio 2011 con l'attestazione dell'assenza della relativa registrazione ed il verbale delle dichiarazioni rese dinanzi al Tribunale di Palermo all'udienza del 4 novembre 2008, nel processo a carico di Mori e altro imputato, dal teste Bozzo Nicolò.

Indi, i difensori degli imputati Subranni, Mori e De Donno chiedevano di produrre n. 123 documenti di cui all'elenco depositato e su tale richiesta di acquisizione documentale si pronunziavano, come da verbale in atti, il P.M. e gli altri difensori, tranne quelli dell'imputato Ciancimino, i quali chiedevano termine per esaminare la documentazione medesima.

La Corte accoglieva tale ultima istanza.

All'udienza del 9 ottobre 2015 si esaminavano il Perito Roberto Genovese, acquisendo, all'esito, la sua relazione di trascrizione, ed il teste Giovanni De Gennaro, per il quale, sull'accordo delle parti, veniva anche acquisita la trascrizione delle dichiarazioni rese dallo stesso in data 12 febbraio 2013 in sede di udienza preliminare.

Nella stessa udienza, la Corte pronunziava ordinanza con la quale ammetteva l'ampliamento del capitolato di prova del teste Bonferraro Salvatore e rigettava la richiesta del P.M., ai sensi dell'art. 493 c.p.p., di esame dei testi Francesco Belittelli e Germana De Luca.

Al termine dell'udienza, inoltre, il P.M. chiedeva l'esame testimoniale di Giuseppe Arlacchi, esame cui si opponevano alcuni difensori, e la Corte si riservava di provvedere.

All'udienza del 15 ottobre 2015 si esaminavano, nella quale si acquisiva preliminarmente certificazione attestante l'impedimento a comparire del teste Ezio Cartotto, si procedeva, poi, all'esame del Vincenzo Alonzi.

All'esito, col consenso delle parti, si acquisivano l'informativa del 16 luglio 1992 del R.0.S. Sezione Anticrimine di Milano inviata ai Procuratori della Repubblica di Milano e Palermo a firma del detto teste e la nota dello SCO in data 4 giugno 1993 a firma del Dott. Manganelli consegnata nella precedente udienza dal teste De Gennaro, mentre, con ordinanza in atti, la Corte rigettava la richiesta del P.M. di esame del teste Giuseppe Arlacchi.

All'udienza del 22 ottobre 2015 si procedeva all'esame dei testi Massimo Cappottella, Sandro Micheli e Mario Serafini e, sull'accordo delle parti, venivano revocata l'ammissione dei testi Loretta Bignardi e Michele Lombardi e veniva acquisita la nota della O.I.A. del 4 ottobre 2012 con la quale si trasmettevano i tabulati telefonici relativi all'utenza intestata a Mazzola Rosalia, moglie di Gaspare Spatuzza, e si riferivano gli accertamenti sulla presenza di Marcello Dell'Utri in Roma nel mese di gennaio 1994.

All'udienza del 5 novembre 2015 si iniziava l'esame dell'indagato in procedimento connesso Michele Riccio. Nella stessa udienza, sull'accordo delle parti, venivano acquisiti l'informativa ad uso interno del ROS consegnata l'11 marzo 1996 dal Riccio a Mario Mori e l'appunto proveniente dal Comando Provinciale di Carabinieri di Palermo contenente, tra l'altro, l'identificazione di Colo La Barbera consegnato al medesimo Riccio dal Cap. Damiano in funzione della redazione del rapporto del 30 luglio 1996.

All'udienza del 12 novembre 2015 si esaminavano i testi Francesco Arena, Mario Ravidà e si acquisiva, sull'accordo delle parti, l'informativa della DIA, a firma del Gen. Mario Serafini, del 31 gennaio 1998 con due allegati.

All'udienza del 13 novembre 2015 si esaminava il teste Nicola Rao e si prendeva atto dell'impedimento comunicato dal teste, regolarmente citato, Luciano Violante.

All'udienza del 19 novembre 2015 proseguiva l'esame dell'indagato in procedimento connesso Michele Riccio che si concludeva, poi, nella successiva udienza del 20 novembre 2015.

Nella stessa udienza si acquisiva, sull'accordo delle parti, copia di due lanci dell'Agenzia Adnkronos oggetto della deposizione del teste Rao.

All'udienza del 10 dicembre 2015 veniva esaminato il teste Nicolò Marino e si acquisivano, sull'accordo delle parti, due relazioni inviate dal predetto magistrato al Capo dell'Ufficio rispettivamente in data 6 e 7 giugno 1997.

Nella stessa udienza il P.M. chiedeva acquisirsi, quali documenti, la sentenza del Tribunale di Palermo 2/3/2002 nei confronti di Simone Castello ed altri, la trascrizione delle dichiarazioni rese da Ilardo Luigi nel maggio 1996 registrate dal Col. Riccio ed allegate all'informativa del 30/7/1996, copia di una lettera inviata da Provenzano Bernardo al Tribunale di Palermo il 19/4/94 e di n. 9 missive attribuite al medesimo Provenzano Bernardo acquisite dal Col. Riccio da Ilardo Luigi con verbale del 10 maggio 1996, copia della missiva, con relativa busta, inviata dal Col. Riccio il 16/ l 0/2001 e copia della busta indirizzata al Col. Mori relativa alla nota n. 231/11 di prot. del 1/8/96 a firma del Col. Riccio.

La Corte accoglieva l'istanza dei difensori degli imputati di concessione di un termine per esaminare i detti documenti e, quindi, pronunziarsi sulla richiesta del P.M.

All'udienza dell'11 dicembre 2015 perveniva, innanzitutto, attestazione di invalidità civile per patologie irreversibili impedenti l'esame della teste Epifania Silvia Scardino ed il P.M. chiedeva, quindi, ai sensi dell'art. 512 c.p.p., in considerazione della sopravvenuta irripetibilità dell'esame, l'acquisizione dei verbali di interrogatorio ex art. 210 c.p.p., resi dalla stessa nel corso delle indagini preliminari in data 28 luglio 2010 e 12 novembre 2010, cui si opponeva la difesa dell'imputato Dell'Utri, eccependo, per il secondo, anche la nullità dell'atto per non essere stata avvisata la Scardino della facoltà di astensione riconosciutale dall'art. 199 c.p.p. in relazione della qualità di indagato del figlio Massimo Ciancimino sin dal precedente settembre 2010.

Il P.M. chiedeva, quindi, termine per replicare in ordine a tale eccezione e la Corte, conseguentemente, rinviava la decisione sulla richiesta di acquisizione dei predetti verbali.

Indi, il teste Giovanni Ciancimino, in quanto fratello dell'imputato Massimo Ciancimino, si avvaleva della facoltà di non rispondere ex art. 199 c.p.p., mentre, avendo rinunziato alla medesima facoltà il teste Roberto Ciancimino, si procedeva al relativo esame.

All'udienza del 18 dicembre 2015, innanzitutto, si acquisivano, sull'accordo delle parti, copia della sentenza irrevocabile del Tribunale di Palermo del 2 marzo 2002 nei confronti di Simone Castello ed altri, copia di una lettera inviata da Provenzano Bernardo al Tribunale di Palermo il 19/4/94 e di n. 9 missive attribuite al medesimo Provenzano Bernardo acquisite dal Col. Riccio da Ilardo Luigi con verbale del 10 maggio 1996, copia della missiva, con relativa busta, inviata dal Col. Riccio il 16/10/2001, copia della busta indirizzata al Col. Mori relativa alla nota n. 231/ 11 di prot. del 1 agosto 1996 a firma del Col. Riccio (documenti tutti prodotti dal P.M. all'udienza del 10 dicembre 2015), nonché copia di due articoli di stampa pubblicati rispettivamente il 20 dicembre 1992 sul quotidiano "La Repubblica" ed il 22 ottobre 1996 sul quotidiano "Corriere della Sera" (documenti prodotti dalla difesa dell'imputato Mori nella stessa udienza in relazione alla testimonianza resa dal teste Roberto Ciancimino). Indi, veniva esaminato il teste Luciano Violante e nel corso dell'esame si acquisiva la copia, offerta dallo stesso teste, della richiesta da lui indirizzata, nella qualità di Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, al Ministro di Grazia e Giustizia il 10 novembre 1993 e della nota di risposta di quest'ultimo in data 15 dicembre 1993 con allegato un "appunto informativo" a firma del Direttore Generale del D.A.P. datato 6 dicembre 1993.

All'udienza dell'8 gennaio 2016 la Corte, sciogliendo la riserva formulata nella precedente udienza, ammetteva la produzione, richiesta dal P.M., della trascrizione delle dichiarazioni rese da Ilardo Luigi nel maggio 1996 registrate dal Col. Riccio ed allegate all'informativa del 30/7/1996 e dei verbali di interrogatorio di persona indagato in procedimento connesso resi da Scardino Silvia Epifania il 28 luglio ed il 12 novembre 2010 e si esaminava, poi, il teste Alfonso Sabella.

All'udienza del 14 gennaio 2016 si esaminavano i testi Giuseppe Pignatone e Massimo Brutti. Nella stessa udienza l'imputato Massimo Ciancimino acconsentiva all'inversione dell'ordine della prova riguardo al suo esame, per il quale, sull'accordo delle parti, quindi, si destinava l'udienza del 4 febbraio 2016 e la Corte pronunziava ordinanza con la quale rigettava la richiesta di esame dei testi Armando Spataro e Vittorio Teresi avanzata dalla difesa degli imputati Subranni e Mori.

All'udienza del 21 gennaio 2016 perveniva certificazione attestante l'impedimento della teste Liliana Ferraro e l'imputato Mario Mori rendeva dichiarazioni spontanee, all'esito delle quali la sua difesa chiedeva acquisirsi alcuni documenti e la Corte, sentite le parti, si riservava di provvedere.

All'udienza del 22 gennaio 2016 si esaminava il teste Gian Carlo Caselli e la Corte revocava l'ammissione dei testi Bozzo, Briguori, Genovese e Fulantelli. All'udienza del 28 gennaio 2016 si esaminavano i testi Giovanna Livreri e Roberto Mangano e la Corte si pronunziava sulla richiesta di acquisizione documentale avanzata dalla difesa dell'imputato Mori all'udienza del 21 gennaio 2016 come da ordinanza allegata al verbale.

Nella stessa udienza, sull'accordo delle parti ed ai soli fini dell'utilizzabilità nei confronti dell'imputato Ciancimino, veniva acquisita la trascrizione della deposizione resa dal teste Roberto Mangano dinanzi al Tribunale di Caltanissetta in data 6 luglio 2015 nel processo ivi in corso a carico del medesimo Massimo Ciancimino.

All'udienza del 4 febbraio 2016 si iniziava l'esame dell'imputato Massimo Ciancimino, che proseguiva, poi, nelle udienze del 5, 11 (nella quale la Corte si pronunziava anche sulla richiesta di acquisizione documentale avanzata dal P.M. il 14-18 gennaio 2016 coma da ordinanza allegata a verbale) e 12 febbraio 2016. All'udienza del 18 febbraio 2016, tenutasi in Milano, si esaminava il teste Ezio Cartotto.

All'udienza del 19 febbraio 2016, ancora in Milano, si esaminava il collaboratore di Giustizia Giuseppe Monticciolo.

All'udienza del 3 marzo 2016 riprendeva l'esame dell'imputato Massimo Ciancimino.

All'udienza del 4 marzo 2016 proseguiva l'esame dell'imputato Massimo Ciancimino, che, poi, veniva rinviato per l'ulteriore prosecuzione all'udienza del 17 marzo 2017.

All'udienza del 10 marzo 2016 si acquisiva certificazione medica attestante l'impedimento del teste Francesco La Licata e si esaminavano i testi Cuccio Angela e Marco Simone Mariani, nonché, sull'accordo delle parti, si acquisivano alcuni documenti utilizzati nel corso dell'esame dei medesimi testi. All'udienza del 17 marzo 2016 si acquisiva certificazione medica attestante l'impedimento dell'imputato Massimo Ciancimino per giorni dieci e si rinviava, quindi, per la prosecuzione all'udienza del 31 marzo 2016 nella quale si procedeva ancora all'esame dell'imputato Massimo Ciancimino e, successivamente, dei testi Sergio Ferranti e Roberto Ferretti.

Nella stessa udienza, sull'accordo delle parti, si acquisivano copia di un articolo a firma del giornalista Nuzzi contenente un'intervista a Massimo Ciancimino pubblicato sul settimanale Panorama il 19 dicembre 2007, un estratto della cartina topografica della città di Roma nella parte riguardante le vie Sebastianelli e Villa Massima ed alcuni documenti relativi alle testimonianze predette (allegati all'informativa della O.I.A. del 20 luglio 2010 concernenti le risultanze sui numeri telefonici antecedenti e successivi rispetto a quello indicato da Massimo Ciancimino).

All'udienza del 1 aprile 2016 proseguiva l'esame dell'imputato Massimo Ciancimino e si esaminava, altresì, il teste Fausto Marrone.

Nel corso della stessa udienza venivano acquisiti alcuni documenti (dattiloscritto preceduto dalla annotazione manoscritta "esempio di giornalismo cialtrone" con allegato articolo di stampa pubblicato sul quotidiano "La Stampa" il 20 novembre 1992 a firma del giornalista La Licata contenente una intervista a Tommaso Buscetta; copia della querela presentata il 18 febbraio 1995 da Marrone Fausto e di una annotazione in data 19 novembre 2010 del Commissariato di P.S. Casilino Nuovo) e, sull'accordo delle parti, veniva ammesso l'esame dei testi di riferimento Aveltrone Giancarlo e Viviano Francesco.

All'udienza del 7 aprile 2016 proseguiva l'esame dell'imputato Massimo Ciancimino e si prendeva atto dell'impedimento a comparire comunicato dal teste Francesco La Licata.

Nella stessa udienza, sull'accordo delle parti, si acquisivano altri documenti (copia decreto di perquisizione della cella in cui era detenuto Vito Ciancimino emesso dal P.M. di Palermo il 3 giugno 1996 e del relativo verbale in pari data nel quale si dà atto del rinvenimento di "n. 22 cartelle contenenti fogli vari, nonché n. 2 libri e materiale cartaceo vario"; n. 6 manoscritti attribuiti a Vito Ciancimino; copia delle pagine da 253 a 255 di un libro del giornalista Lino Iannuzzi con l'annotazione a margine manoscritta "il falso è chiaro e lampante"; carteggio relativo alle ricerche ed al rinvenimento di una parte di foglio A4 con appunto manoscritto sequestrato nell'ambito di altro procedimento e relativo documento).

All'udienza dell'8 aprile 2016 si prendeva, innanzitutto, atto dell'assenza dell'imputato Massimo Ciancimino per ragioni di salute e si differiva, conseguentemente, la prosecuzione del suo esame ad altra udienza.

Indi, il difensore della parte civile De Gennaro chiedeva acquisirsi alcuni verbali di prova assunti nell'ambito di altro procedimento pendente presso il Tribunale di Caltanissetta a carico del medesimo Ciancimino per analogo reato di calunnia in danno del De Gennaro ed altri documenti come da elenco allegato al verbale. 11 P.M. e gli altri difensori chiedevano termine per esaminare la suddetta documentazione e la Corte, quindi, concesso il termine, si riservava di provvedere successivamente.

All'udienza del 14 aprile 2016 si proseguiva l'esame dell'imputato Massimo Ciancimino (nel corso del quale si procedeva all'acquisizione, sull'accordo delle parti, di n. 11 fotografie raffiguranti alcuni edifici di Roma esibite al detto imputato e di uno stralcio delle dichiarazioni rese dal medesimo in fase di indagini preliminari in data 18 maggio 2010 con relativa trascrizione della registrazione limitatamente alle pagine da 1 a 15) e si esaminava, altresì, il teste Francesco Viviano.

Nella stessa udienza venivano sentite le parti sulla richiesta di produzione documentale della parte civile De Gennaro e, all'esito, la Corte acquisiva tutti i documenti per i quali vi era accordo delle parti e si riservava di provvedere per gli altri (n. 11 e 14 dell'elenco depositato all'udienza dell'8 aprile 2016).

All'udienza del 22 aprile 2016 la Corte si pronunziava su tale ultima richiesta come da verbale in atti e rinviava per ad altra udienza la prosecuzione dell'esame dell'imputato Ciancimino in considerazione della certificazione medica presentata da quest'ultimo.

All'udienza del 5 maggio 2016 si procedeva all'esame del teste Francesco La Licata.

All'udienza del 6 maggio 2016 si esaminava l'imputato in procedimento connesso Giovanni Lapis, che si avvaleva della facoltà di non rispondere, e proseguiva l'esame dell'imputato Massimo Ciancimino da parte della difesa della parte civile De Gennaro, acquisendo, nel corso del detto esame, sull'accordo delle parti, copia del verbale riassuntivo delle dichiarazioni rese dal medesimo Ciancimino al P.M. il 4 agosto 2009 con allegato la relativa registrazione.

All'udienza del 12 maggio 2016 si esaminava il teste Carlotta Messerotti e si concludeva l'esame dell'imputato Massimo Ciancimino da parte della difesa della parte civile De Gennaro.

Nella stessa udienza si acquisivano, sull'accordo delle parti, i documenti di cui all'elenco depositato dalla difesa della parte civile De Gennaro all'udienza del 6 maggio 2016.

All'udienza del 13 maggio 2016 si esaminava il teste Angelo Niceta e proseguiva l'esame dell'imputato Massimo Ciancimino da parte della difesa degli imputati Subranni e Mori.

All'udienza del 27 maggio 2016 si esaminava l'imputato in procedimento connesso Consolato Villani.

All'udienza del 9 giugno 2016 si esaminava il teste Claudio Martelli, rinviando la conclusione, su istanza dei difensori dell'imputato Mancino, alla successiva udienza del 15 giugno 2016.

All'udienza del 10 giugno 2016 proseguiva l'esame dell'imputato Massimo Ciancimino da parte della difesa degli imputati Subranni e Mori.

All'udienza del 15 giugno 2016 in Roma, dopo avere preso atto dell'impedimento comunicato dal teste Carlo Azeglio Ciampi, si esaminava il teste Giuliano Amato e si concludeva l'esame del teste Claudio Martelli. All'udienza del 16 giugno 2016, ancora in Roma, si esaminava il teste Liliana Ferraro e la difesa dell'imputato Mancino chiedeva acquisirsi alcuni documenti (articolo pubblicato sul quotidiano ''Il Mattino" il 10/2/1993 col titolo "Un corte silenzioso a Napoli - Le guardie carcerarie da Improta"; articolo pubblicato sul quotidiano "Il Mattino" l' 11/2/1993 col titolo "Giro di vite a Poggioreale - Ridotti i colloqui, protestano i parenti dei reclusi''; articolo pubblicato sul quotidiano "Il Mattino" il 18/2/1993 col titolo "Arriva Amato, si aprono le celle del mistero - Il direttore generale consente di visitare i padiglioni"; articolo pubblicato sul quotidiano "Il Mattino" il 24/2/1993 col titolo "Vogliamo chiedere scusa alla città - Le donne del comitato familiari detenuti affidano un messaggio alle autorità"; pubblicazione dello Sportello Scuola e Università della Commissione Parlamentare Antimafia contenente i dati statistici degli enti comunali sciolti per mafia dai quali risulta che furono sciolti n. 21 enti per ciascun anno 1991 e 1992, n. 34 enti nel 1993 e n. 4 enti nel 1994; dispaccio ANSA del 19/7/2009 col titolo "Mafia: Martelli, le parole Riina non sono oro colato. Ci penserei un milione volte prima accusare Mancino-Forze Ordine"). All'udienza del 30 giugno 2016 si esaminavano i testi Michele Bonafede e Francesco Milano e proseguiva l'esame dell'imputato Massimo Ciancimino.

Nella stessa udienza, sentite le parti, venivano acquisiti i documenti prodotti dalla difesa dell'imputato Mancino nella precedente udienza del 16 giugno 2016.

Nelle udienze del 1 e 7 luglio 2016 proseguiva l'esame dell'imputato Massimo Ciancimino.

All'udienza del 21 luglio 2016 si concludeva l'esame dell'imputato Massimo Ciancimino e, all'esito, il P.M. chiedeva acquisirsi i documenti, esibiti all'imputato durante l'esame, di cui all'elenco allegato al verbale di udienza.

Su istanza di alcuni dei difensori, la Corte si riservava di provvedere successivamente sulla predetta richiesta per consentire alle parti l'esame dei documenti.

All'udienza dell'8 settembre 2016, innanzitutto, la Corte dava comunicazione che del decreto n. 3899 del 4 agosto 2016 con il quale il Consiglio dei Ministri del Libano aveva concesso l'estensione della estradizione nei confronti dell'imputato Marcello Dell'Utri per il reato contestatogli nel presente processo, decreto pervenuto il 29 agosto 2016 tramite la Procura Generale di Palermo.

Indi, si esaminavano l'indagato in procedimento connesso Saverio Masi, rinviando il relativo controesame, su richiesta delle difese, ad altra udienza, ed il teste Samuele Lecca.

Inoltre, sull'accordo delle parti, la Corte disponeva l'acquisizione dei documenti offerti dal P.M. nella precedente udienza del 21 luglio 2016, nonché delle sommarie informazioni rese al P.M. nel corso delle indagini preliminari da Giuseppe Mavaro, revocando, per l'effetto, il relativo esame dibattimentale.

All'udienza del 9 settembre 2016 si esaminavano i testi Antonello Angeli, rinviando la conclusione del relativo controesame, su richiesta delle difese di alcuni degli imputati, ad altra udienza, e Saverio Lodato.

All'udienza del 15 settembre 2016 si esaminava il teste Fernanda Contri e si concludeva l'esame dell'indagato in procedimento connesso Saverio Masi.

All'udienza del 16 settembre 2016 si esaminava il teste Luigi Li Gotti.

All'udienza del 29 settembre 2016 si esaminavano i testi Tommaso Lanzilao e Cosimo Rossetti e si dava atto di un'ulteriore nota datata 26 settembre 2016 con la quale il Ministero della Giustizia dava comunicazione ufficiale del decreto n. 3899 del 4 agosto 2016 con il quale il Consiglio dei Ministri del Libano aveva concesso l'estensione della estradizione nei confronti dell'imputato Marcello Dell 'Utri per il reato contestatogli nel presente processo.

All'udienza del 30 settembre 2016 si concludeva l'esame del teste Antonello Angeli e si esaminava il teste Vittorio Angotti.

Nella stessa udienza si acquisiva la registrazione sonora della conferenza-stampa tenuta il 15 gennaio 1993 dal Gen. Cancellieri e la Corte si riservava di provvedere nel prosieguo dell'istruttoria sulle richieste delle difese di sentire i testi Cancellieri, Caselli e Spallitta e del P.M. di procedere a confronto tra i testi Masi e Angeli.

All'udienza del 7 ottobre 2016 si esaminavano il teste Giovanbattista Migliore e l'indagato in procedimento connesso Sergio De Caprio. Nella stessa udienza venivano acquisiti la registrazione di un'intervista rilasciata da Roberto Maroni e, sull'accordo delle parti, le sommarie informazioni rese al P.M. in data 15 dicembre 2010 dal teste Carlo Azeglio Ciampi nel frattempo deceduto.

La Corte, inoltre, si riservava di provvedere sulla richiesta, avanzata dal P.M. nella stessa udienza, di acquisizione di copia delle agende del suddetto teste Ciampi, relative al periodo dal 28 aprile 1993 al 10 maggio 1994, esistenti presso l'Archivio della Presidenza della Repubblica.

All'udienza del 13 ottobre 2016 si esaminava l'imputato in procedimento connesso Rosario Pio Cattafi che, tuttavia, si avvaleva della facoltà di non rispondere.

Nella stesa udienza la Corte disponeva acquisirsi copia delle agende del suddetto teste Ciampi, relative al periodo dal 28 aprile 1993 al 10 maggio 1994, esistenti presso l'Archivio della Presidenza della Repubblica come da ordinanza allegata al verbale e, nel contempo, sull'accordo delle parti, acquisiva sia alcuni documenti prodotti dalla difesa dell'imputato Mori quali allegati alle dichiarazioni spontanee da quest'ultimo rese l'8 novembre 2016 (allegati n. 6, 9, 10, 16, 17 e 18 concernenti rispettivamente una lettera dell'On. Ruffini, l'esame testimoniale reso da Mori e De Donno all'udienza del 24 gennaio 1998 dinanzi alla Corte di Assise di Firenze, l'esame testimoniale reso dai medesimi Mori e De Donno all'udienza del 29 marzo 1999 dinanzi alla Corte di Assise di Caltanissetta, un estratto del libro "L'anno dei barbari" di Giampaolo Pansa, un articolo di stampa pubblicato sul settimanale "L'Espresso" il 6 dicembre 1992 e copia di un carteggio relativo alle richieste di passaporto di Ciancimino e di applicazione della misura cautelare nei confronti del medesimo), sia alcuni documenti prodotti dal P.M. dopo l'esame dell'imputato in procedimento connesso De Caprio (relazione di servizio non datata redatta dal Cap. S. De Caprio e dal Cap. De Donno allegata alla nota del Comando Carabinieri di Messina del 17 giugno 1993, la richiesta di archiviazione del P.M. del 20 ottobre 1993 e il relativo decreto di archiviazione del Gip del Tribunale di Barcellona del 25 novembre 1993 ).

All'udienza del 20 ottobre 2016 si esaminava il teste Massimo Giraudo e la Corte si riservava di provvedere nel prosieguo sulla richiesta di perizia per la trascrizione di intercettazioni richiesta sia dal P.M. che, per altre diverse intercettazioni, dalle difese e acquisiva al fascicolo del dibattimento ulteriori documenti sia prodotti dalle difese degli imputati Mori e De Donno quali allegati alle dichiarazioni spontanee dagli stessi rese l' 8 novembre 2016, sia alcuni ulteriori documenti prodotti dal P.M. dopo l'esame dell'imputato in procedimento connesso De Caprio secondo quanto specificato nell'ordinanza allegata al verbale.

Alle udienze del 21 ottobre e 4 novembre 2016 proseguiva, invece, l'esame del teste Massimo Giraudo.

All'udienza del 10 novembre 2016 si esaminavano i testi Maria Vincenza Caria, Marco Pagano, Sara Falconi e Anna Maria Caputo.

All'udienza dell'11 novembre 2016 proseguiva e si concludeva l'esame dei testi Maria Vincenza Caria, Marco Pagano, Sara Falconi e Anna Maria Caputo.

Sull'accordo delle parti, inoltre, la Corte revocava il teste Piero Angeloni.

All'udienza del 24 novembre 2016 si iniziava l'esame, in qualità di testimone assistito, Giuseppe Lipari.

All'udienza del 25 novembre 2016 si concludeva l'esame del teste Massimo Giraudo e del teste assistito Giuseppe Lipari. Nella stessa udienza venivano acquisiti, sull'accordo delle parti, alcuni documenti offerti dal P.M. all'esito dell'esame del teste Giraudo ed i verbali delle dichiarazioni rese da alcuni soggetti nel frattempo deceduti (Gianfranco Ghiron, Norberto Valentini, Antonio Labruna, Vito Miceli e Umberto Zambon), nonché delle deposizioni testimoniali, in altro processo, di Mario Mori e Alberto Mori (verbali in data 22 luglio 1975, come meglio precisato dalle parti, nella successiva udienza del 2 dicembre 2016, correggendo la precedente diversa indicazione).

All'udienza del 1 dicembre 2016 si esaminavano i testi Salvatore Zummo e Graziella Galletta e si revocavano i testi Antonino Leo, nel frattempo deceduto, e Francesco Messina, acquisendo, sull'accordo delle parti, le dichiarazioni da quest'ultimo rese il 5 febbraio 2001 nell'ambito di altro processo a carico di Marcello Dell'Utri.

La Corte, inoltre, si pronunziava, come da ordinanza allegata a verbale, sulla richiesta del P.M. di acquisizione di ulteriori documenti offerti all'esito della deposizione del teste Giraudo per i quali non v'era stato accordo delle parti.

Nella stessa udienza si acquisivano, infine, sull'accordo delle parti, il dispositivo e la sentenza pronunziati nel separato processo svoltosi col giudizio abbreviato nei confronti di Calogero Mannino ai soli fini della prova del fatto storico della intervenuta pronunzia assolutoria in data 3 novembre 2015.

All'udienza del 2 dicembre 2016 l'imputato Mario Mori rendeva dichiarazioni spontanee e si acquisivano, sull'accordo delle parti, alcuni ulteriori documenti, offerti dal P.M. all'udienza del 25 novembre 2016, oggetto dell'esame dei testi Caria, Falconi, Pagano e Caputo (n. 7 documenti come da elenco in atti).

All'udienza del 15 dicembre 2016 si visionava la registrazione di un'intervista rilasciata dal Ministro dell'Interno Maroni al TG3 in data 16 luglio 1994 e si esaminava, in qualità di teste il medesimo Roberto Maroni.

Nella stessa udienza si acquisivano, con l'accordo delle parti, il testo del decreto legge 16 luglio 1994 n. 440 ed alcuni dei documenti offerti dal P.M. all'esito dell'esame del dichiarante Giuseppe Lipari (sentenza n. 1998/2005 e 984/2011 pronunziate dalla Corte di Appello di Palermo nei confronti di Giuseppe Lipari ed altri rispettivamente l'8 giugno 2005 e il 1 O marzo 2011; Estratto del DAP relativo alla posizione giuridica ed ai movimenti carcerari di Giuseppe Lipari) e si revocavano i testi della lista del P.M. Gioacchino Pennino, Davide Rametta, Rosario Merenda, Assunta Di Marzio, Maria Luisa Pellizzari e Luca Armeni.

All'udienza del 16 dicembre 2016 si iniziava l'esame del teste Salvatore Bonferraro, rinviando, per il prosieguo, alla successiva udienza del 12 gennaio 2017.

Nella stessa udienza la Corte, sciogliendo le riserve precedentemente formulate, ammetteva i nuovi testi del P.M. Nicolò Gebbia e Giuseppe Di Giacomo e revocava, ex art. 495 comma 4 c.p.p., i testi Elisabetta Belgiomo, Elio Ciolini, Lorenzo Rinaldo, Giuseppe Restivo, Emanuele Licata, Remigio Rodolfo Augello, Carmelo Aloi, Salvatore Didomenico, Gesuino Putgioni, Agatino Pappalardo, Ciro Milite, Marco Usai e Angiolo Pellegrini.

Inoltre, la Corte ammetteva, come da ordinanza allegata a verbale di udienza, il verbale riassuntivo dell'interrogatorio di Lipari Giuseppe in data 15 gennaio 2003 e la lettera inviata in data 22 gennaio 2003 dal medesimo Giuseppe Lipari al Procuratore della Repubblica di Palermo, nonché, sull'accordo delle parti, tutti i documenti allegati dall'imputato Mario Mori alle dichiarazioni rese il 2 dicembre 2016 con l'eccezione degli allegati n. 2 e 17 per i quali, stante l'opposizione del P.M., si riservava di provvedere successivamente.

Infine, la Corte comunicava l'avvenuta trasmissione da parte della Presidenza della Repubblica delle fotocopie delle pagine delle Agende del Presidente Ciampi contenenti riferimenti ai temi di cui all'ordinanza della Corte del 13 ottobre 2016.

All'udienza del 22 dicembre 2016 si esaminava il teste Nicolò Gebbia.

All'udienza del 12 gennaio 2017 si proseguiva l'esame del teste Salvatore Bonferraro e si acquisivano, sull'accordo delle parti, alcuni documenti (sentenze irrevocabili nei confronti di Lipari Gaetano Michele Arcangelo rispettivamente pronunziate dal Tribunale di Palermo il 5 ottobre 2009 e dalla Corte di Appello di Palermo il 13 dicembre 2010 ed informativa del 16 marzo 2012 concernente gli esponenti di "cosa nostra", della 'ndrangheta, della camorra e della "sacra corona unita" compresi nell'elenco dei detenuti per i quali, nel I 993, non era stato rinnovato o prorogato il regime del 41 bis O.P.).

All'udienza del 13 gennaio 2017 proseguiva ulteriormente l'esame del teste Salvatore Bonferraro.

L'udienza del 19 gennaio 2017 veniva rinviata per impedimento personale del Presidente della Corte.

All'udienza del 26 gennaio 2017 si iniziava l'esame del collaborante Giuseppe Di Giacomo, differendo ad altra data il suo controesame su richiesta dei difensori degli imputati in relazione alla necessità di esaminare preventivamente il verbale illustrativo della collaborazione soltanto nella stessa udienza messo a disposizione dal P.M.

All'udienza del 27 gennaio 2017 si concludeva l'esame del teste Salvatore Bonferraro e la Corte si pronunziava sulle prove testimoniali residue rinunziate dal P.M. in assenza di consenso delle altre parti, nonché scioglieva le riserve in precedenza formulate su alcune richieste probatorie sia del P.M. che di alcuni difensori degli imputati.

All'udienza del 9 febbraio 2017 si esaminava il teste Giorgio Cancellieri e proseguiva l'esame di Giuseppe Di Giacomo.

Nella stessa udienza, sull'accordo delle parti, venivano acquisiti la sentenza pronunziata dal Tribunale di Catania in data 24 luglio 2015 nei confronti, tra gli altri, anche di Di Giacomo Giuseppe (divenuta irrevocabile il 16 ottobre 2015) e la trascrizione delle dichiarazioni rese da quest'ultimo dinanzi alla Corte di Assise di Caltanissetta in data 29 aprile 2015 nel processo n. 1/14 R.G. Assise nei confronti di Madonia Salvatore ed altri.

All'udienza del 10 febbraio 2017 l'imputato Nicola Mancino rendeva spontanee dichiarazioni e proseguiva ulteriormente l'esame di Di Giacomo Giuseppe, dandosi atto, nel contempo, dell'impedimento a comparire documentato dal teste Pietro Noto.

All'udienza del 17 febbraio 2017 si prendeva atto, innanzitutto dell'assenza dei testi Teresa Principato e Giuseppe Ayala, richiesti dalla difesa degli imputati Subranni, Mori e De Donno, giusti impedimenti dagli stessi comunicati.

Indi, la Corte, revocava il teste Pietro Noto per l'impossibilità di procedere al suo esame a causa dell'infermità dallo stesso documentata, nonché revocava, col consenso delle parti, n. 5 testi della lista della difesa dell'imputato Ciancimino, e, sentite le parti, altresì, ex art. 495 comma 4 c.p.p., n. 14 testi delle liste delle difese degli imputati Subranni, Mori e De Donno.

All'udienza del 23 febbraio 2017 si concludeva l'esame di Di Giacomo Giuseppe e si esaminava il teste, richiesto dalla difesa dell'imputato Ciancimino, Luigi Bisignani.

Nella stessa udienza si acquisivano, sull'accordo delle parti, la sentenza della Corte di Assise di Appello di Firenze in data 24 febbraio 2016 (irrevocabile il 20 febbraio 201 7) nei confronti di Tagliavia Francesco per le stragi del 1993, il verbale delle dichiarazioni rese in data 16 novembre 2016 (in rinnovazione di quelle precedentemente rese il 29 giugno 2015) dal teste Alessandro Pansa dinanzi al Tribunale di Caltanissetta nel processo a carico di Massimo Ciancimino ed il verbale delle dichiarazioni rese da Giuseppe Lipari dinanzi alla Corte di Appello di Palermo il 22 maggio 2003 nel processo a carico di Biondino ed altri.

All'udienza del 24 febbraio si prendeva atto dell'assenza dell'imputato del medesimo reato in separato processo Calogero Mannino (di cui non v'era prova della positiva citazione) e del teste Francesco Messina (che documentava il proprio impedimento).

All'udienza del 2 marzo 2017 si procedeva all'esame dei testi Carlo Vizzini e Luigi Savina.

All'udienza del 3 marzo 2017 si esaminava la teste Teresa Principato.

All'udienza del 9 marzo 2017, innanzitutto, si prendeva atto dell'assenza dei testi Tuccio Pappalardo e Giovanni Tinebra.

Indi, il P.M. avanzava richiesta di acquisizione documentale (fotocopia della copertina del fascicolo relativo al procedimento penale n. 5924/94 mod. 21 della Procura della Repubblica di Palermo; copia informativa del R.0.S. in data 30/7/1996 c.d. "Grande Oriente"; copia informativa del R.0.S. in data 26/1/1998 c.d. "Apice" limitatamente alle pagine da 1 a 3 e da 21 a 26; copia relazione di servizio redatta in data 23/5/96 dal Cap. Marco Mantile allegata all'informativa del R.O.S. in data 26/1/1998 c.d. "Apice"; attestazione rilasciata dall'Ufficio Intercettazioni della Procura di Palermo il 6/5/2003; copia decreti intercettazioni n.905/96, 1002/96, 1003/96, 1078/96, 1100/96, I 065/96, 1152/96, 1153/96, 12/97 e 13/97) ed i difensori chiedevano termine per esaminare la documentazione e pronunziarsi.

All'udienza del 10 marzo 2017, preso atto dell'assenza del teste Francesco Gratteri per l'impedimento comunicato, si iniziava l'esame del teste Gioacchino Natoli, rinviandone, poi, la prosecuzione all'udienza del 17 marzo 2017.

Nel corso dell'udienza, sull'accordo delle parti, si acquisiva copia del verbale delle sommarie informazioni rese dal medesimo teste in data 21 novembre 1992 alla Procura della Repubblica di Caltanissetta.

All'udienza del 16 marzo 2017 si esaminavano l'imputato in separato procedimento Calogero Mannino e i testi Giuseppe Pecoraro e Antonino Cufalo, all'esito del cui esame il P.M. chiedeva acquisirsi ulteriori documenti a quest'ultimo teste esibiti e le difese chiedevano termine per esaminare i documenti medesimi (relazione a firma del T.Col. Riccio indirizzata in data 8/6/95 al II Reparto della DIA avente ad oggetto "Fonte Oriente"; nota a firma del Dott. Pignatone indirizzata alla DIA di Palermo il 9/6/95; nota a finna del Dott. Cufalo indirizzata alla Procura della Repubblica di Palermo in data 12/6/95; informativa della DIA di Palermo a firma del Dott. Cufalo indirizzata alla Procura della Repubblica di Palermo 1'8/9/95).

All'udienza del 17 marzo 2017 l'imputato Massimo Ciancimino rendeva spontanee dichiarazioni e si concludeva l'esame del teste Gioacchino Natoli, al termine del quale il P.M. chiedeva acquisirsi copia della "Relazione sulle modalità di svolgimento delle indagini mafia-appalti negli anni 1989 e seguenti" indirizzata da alcuni magistrati della Procura della Repubblica di Palermo in data 5 giugno 1998 al Procuratore del medesimo Ufficio e da questi consegnata il 3 febbraio 1999, nel corso della sua audizione, alla Commissione Parlamentare Antimafia e, su richiesta di termine per l'esame da parte delle difese, la Corte si riservava di provvedere nel prosieguo.

Nella stessa udienza, invece, la Corte, sciogliendo la riserva precedentemente formulata, ammetteva i documenti offerti dal P.M. all'udienza del 9 marzo 2017. All'udienza del 30 marzo 2017 si esaminavano l'imputato in procedimento connesso Mauro Obinu e i testi Eugenio Morini e Giovanni Paone.

Indi, la Corte, sull'accordo delle parti, acquisiva i documenti offerti dal P.M. nella precedente udienza del 16 marzo 201 7.

All'udienza del 31 marzo 2017 si esaminavano testi Gerardo Bianco e Giampiero Ganzer.

All'udienza del 7 aprile 2017 si esaminavano i testi Virginio Rognoni e Salvo Andò e si revocavano i testi Antonio Damiano, Antonio Viesti e Luigi Federici. Nella stessa udienza la Corte, sciogliendo la riserva pronunziata precedentemente, acquisiva copia della "Relazione sulle modalità di svolgimento delle indagini mafia-appalti negli anni 1989 e seguenti" indirizzata da alcuni magistrati della Procura della Repubblica di Palermo in data 5 giugno 1998 al Procuratore del medesimo Ufficio e da questi consegnata il 3 febbraio 1999, nel corso della sua audizione, alla Commissione Parlamentare Antimafia. Inoltre, sull'accordo delle parti, acquisiva l'articolo a firma del giornalista Francesco Palladino pubblicato sul sito internet "Libertà e Giustizia" il 4 ottobre 2012 col titolo "Difendo Scalfaro e la DC: non ci fu trattativa".

All'udienza del 20 aprile 2017 si esaminavano i testi Giammarco Sottili e Cirino Pomicino e, sull'accordo delle parti, si revocava il teste Luca Rossi.

All'udienza del 28 aprile 2017 si esaminavano i testi Francesco Gratteri e Francesco Messina e l'imputato in procedimento connesso Antonino Rotolo, mentre, per rinunzia delle parti, si revocava l'esame dei testi Fabio Fabbri, Mario Nunzella e Sergio Mattarella e dell'imputato in procedimento connesso Filippo Graviano.

Nella stessa udienza, si acquisivano, sull'accordo delle parti, le circolari della Procura della Repubblica di Palermo in materia di ricerca di latitanti nel periodo 1993-97 e copta delle pagine 194 e 195 del libro "Strettamente riservato" pubblicato nel 2000 da Pomicino con lo pseudonimo di "Geronimo", documenti rispettivamente prodotti dal P.M. e dalla difesa dell'imputato Mancino nella precedente udienza del 20 aprile 2017.

All'udienza dell'11 maggio 2017 il processo veniva rinviato per l'impedimento dell'imputato detenuto Riina Salvatore.

All'udienza del 12 maggio 2017 si procedeva all'esame dei testi Felice Ierfone, Umberto Sinico e Pino Arlacchi, mentre venivano revocati, stante la rinunzia delle parti, i testi Carmelo Canale, Tuccio Pappalardo, Alessandro Margara e Mario Morcone.

Indi, stante l'esaurimento delle liste dei testi dell'Accusa e delle Difese, la Corte rinviava ad altra udienza per consentire alle parti di riesaminare l'esito dell'istruttoria svolta e di avanzare eventuali richieste di integrazione o completamento delle prove, di prove sopravvenute e di prove contrarie, nonché di formulare, più in generale, sollecitazioni probatorie ex art. 507 c.p.p. All'udienza dell'8 giugno 2017 il processo veniva rinviato per l'impedimento a comparire addotto dall'imputato Mori.

All'udienza del 9 giugno 2017 le parti, quindi, formulavano le richieste probatorie (di completamento delle prove, di prove sopravvenute e di prove contrarie, nonché, anticipazioni di sollecitazioni ex art. 507 c.p.p.) meglio specificate in verbale e chiedevano termine per esaminare quelle delle altre parti e per pronunziarsi sulle stesse.

All'udienza del 23 giugno 2017 le parti formulavano ulteriori richieste probatorie e si pronunziavano sulle opposte istanze; la Corte si riservava di provvedere.

All'udienza del 29 giugno 2017 la Corte, sciogliendo la riserva formulata nella precedente udienza, ammetteva le ulteriori prove specificate nell'ordinanza allegata al verbale di udienza.

All'udienza del 30 giugno 2017 veniva conferito incarico di perizia per la trascrizione delle intercettazioni specificate nell'ordinanza pronunziata nella precedente udienza.

All'udienza del 6 luglio 2017 si iniziava l'esame del dichiarante Ciro Vara.

All'udienza del 7 luglio 2017 si concludeva l'esame del dichiarante Ciro Vara e i difensori degli imputati chiedevano integrarsi la perizia di trascrizione disposta con ordinanza del 29 giugno 2017 con altre registrazioni di conversazioni tra Graviano e Adinolfi di cui agli elenchi contestualmente depositati.

Sentite le parti, la Corte si riservava di provvedere su tale istanza.

All'udienza del 14 luglio 2017 il processo veniva rinviato ad altra data per l'impedimento dell'imputato Riina.

All'udienza del 20 luglio 2017 la Corte scioglieva la riserva di cui alla precedente udienza del 7 luglio 2017 come da ordinanza allegata al verbale e affidava incarico peritale per la trascrizione delle conversazioni indicate nell'ordinanza medesima.

Nella stessa udienza veniva revocato, sull'accordo delle parti, il teste Nicolò Pollari e venivano, invece, richieste ulteriori prove sia orali (esame di Eugenio Sturiate), sia documentali sulle quali la Corte si riservava di provvedere.

All'udienza del 22 settembre 2017, sciolta la riserva formulata nell'udienza precedente come da ordinanza allegata al verbale, veniva esaminato il teste Cosimo Chiloiro e gli imputati Subranni e Cinà rendevano spontanee dichiarazioni.

Indi, il P.M. e la difesa dell'imputato Cinà formulavano ulteriori richieste di prova sulle quali le parti chiedevano termine per pronunziarsi.

All'udienza del 12 ottobre 2017 si esaminava il dichiarante Eugenio Sturiate.

Indi le parti si pronunziavano sulle richieste di prova avanzate nella precedente udienza ed avanzavano nuove richieste sulle quali tutte la Corte si riservava di provvedere.

All'udienza del 19 ottobre 2017 si esaminavano i Periti trascrittori Caiozzo e Maio ed il consulente Indorato incaricato dalla difesa dell'imputato Dell'Utri. Al termine, la Corte scioglieva la riserva sulle richieste formulate dalle parti nelle udienze del 22 settembre e 12 ottobre 2017 come da ordinanza allegata al verbale.

Il P.M. formulava, quindi, la richiesta di acquisizione di ulteriori documenti reperiti presso la "Fondazione Spadolini".

All'udienza del 20 ottobre 2017 si esaminava l'indagato in separato procedimento Giuseppe Graviano che si avvaleva della facoltà di non rispondere e le parti si pronunziavano sulla richiesta del P.M. di acquisizione dei documenti reperiti presso la "Fondazione Spadolini" e formulavano, a loro volta, ulteriori richieste di acquisizioni documentali.

All'udienza del 26 ottobre 2017 il processo veniva rinviato per l'impedimento documentato di uno dei difensori.

All'udienza del 14 dicembre 2017 la Corte scioglieva la riserva sulle precedenti richieste di acquisizioni documentali e si pronunziava su quelle ulteriori come da ordinanze allegate al verbale.

All'esito, la Corte dichiarava chiusa l'istruzione dibattimentale, indicava gli atti utilizzabili e dichiarava aperta la discussione.

Indi, il P.M. iniziava la propria requisitoria che proseguiva, poi, nelle udienze del 15 e 20 dicembre 2017.

All'udienza del 21 dicembre 2017 il processo veniva rinviato per l'impedimento dei difensori dell'imputato Dell'Utri.

All'udienza dell'11 gennaio 2018 il P.M. riprendeva, quindi, la requisitoria che proseguiva nella successiva udienza del 12 gennaio 2018.

All'udienza del 18 gennaio 2018 il processo veniva rinviato per l'impedimento di uno dei difensori degli imputati.

All'udienza del 19 gennaio 2018 il P.M. riprendeva la requisitoria, che, poi, proseguiva nelle successive udienze del 25 e 26 gennaio 2018, nella quale ultima il P.M. concludeva formulando le richieste riportate in epigrafe.

Alle udienza del 1 e 2 febbraio 2018 concludevano, come da rispettive comparse conclusionali contestualmente depositate, i difensori delle parti civili. All'udienza del 9 febbraio 2018 concludeva, come specificato in epigrafe, il difensore dell'imputato Mori, Avv. Musco.

All'udienza del 15 febbraio 2018 concludevano, come specificato in epigrafe, i difensori dell'imputato Nicola Mancino.

All'udienza del 16 febbraio 2018 concludeva, come specificato in epigrafe, il difensore dell'imputato Dell'Utri, Avv. Centonze.

All'udienza del 22 febbraio 2018 concludevano, come specificato in epigrafe, i difensori dell'imputato Giovanni Brusca e, nell'interesse di Massimo Ciancimino, quanto al reato di cui al capo e), l'Avv. Claudia La Barbera.

All'udienza del 23 febbraio 2018 il processo veniva rinviato per l'adesione dei difensori all'astensione proclamata dagli organi di categoria.

All'udienza del 1 marzo 2018, nell'interesse degli imputati Subranni e Mori, iniziava la discussione l'Avv. Milio, che proseguiva, quindi, nelle successive udienze del 2, 8, 9, 15 e 16 marzo 2018, nella quale ultima formulava le conclusioni specificate in epigrafe.

All'udienza del 22 marzo 2018 concludeva come riportato in epigrafe l'Avv. Federica Folli per l'imputato Cinà.

All'udienza del 23 marzo 2018 concludeva come riportato in epigrafe I'Avv. Giuseppe Di Peri nell'interesse dell'imputato Dell’Utri.

All'udienza del 29 marzo 2018 concludevano come riportato in epigrafe gli Avv.ti Cianferoni ed Anania nell'interesse degli imputati Bagarella e Riina e l'Avv. Dario D'Agostino per l'imputato Ciancimino.

All'udienza del 5 aprile 2018 concludeva come riportato m epigrafe l'Avv. Romito nell'interesse dell'imputato De Donno.

All'udienza del 16 aprile 2018, destinata alle repliche, veniva dichiarata chiusa la discussione e, dopo le ultime dichiarazioni dell'imputato Nicola Mancino, la Corte si ritirava in camera di consiglio, al cui esito, il 20 aprile 2018, pronunziava il dispositivo di sentenza in atti di cui dava pubblica lettura.

 

Per approfondimenti:

PRIMA PARTE, giovedì 21 maggio 2020Il Patto Sporco: la sentenza dimenticata

SECONDA PARTE, domenica 24 maggio 2020, Stato-mafia: la sentenza