Libertà per Assange

IL PUNTO DI VISTA. «Se la rete è stata creata per pubblicizzare le frustrazioni dei cittadini del mondo, Assange la utilizzava per per farci scoprire le verità nascoste che l’informazione di massa conosceva, ma non pubblicava, autoimponendosi un sorta di “autocensura” interessata.»

Libertà per Assange

Uno spettro si aggira sull’Europa. Niente paura, non è il comunismo. E’ un uomo, giornalista per niente embedded. Fondatore e caporedattore di una organizzazione con l’obiettivo di svelare e divulgare notizie segrete che difficilmente è possibile trovare sui mass media padronali.

Fuga di notizie (WikiLeaks) ad indicare un contenitore di documenti coperti da segreto di Stato, militare, industriale, bancario. In breve dal 2006, insieme ad alcuni collaboratori fondò un’associazione responsabile dello sviluppo di un Progetto di sicurezza di informatica chiamato “Tor" per cui, tramite il suo utilizzo, garantiva agli utenti, la piena libertà e la possibilità di condurre delle comunicazioni senza che esse venissero monitorate o intercettate.

Insomma, se la rete è stata creata per pubblicizzare le frustrazioni dei cittadini del mondo, Assange la utilizzava per per farci scoprire le verità nascoste che l’informazione di massa conosceva, ma non pubblicava, autoimponendosi un sorta di “autocensura” interessata.

La diffusione di tali documenti riservati, considerata una delle più estese nella storia militare del mondo occidentale, cominciò quando nel 2010 rivelò informazioni sull'uccisione di civili pakistani e iraniani da parte di truppe statunitensi e britanniche che sostenevano l’azione dei talebani.

Da allora, WikiLeaks, diventò la “coscienza critica” del mondo occidentale. Quasi tutti gli avvenimenti politici, storici, economici, industriali, storie di uomini politici, ecc., cominciarono ad avere una “doppia interpretazione”: una ufficiale e una alternativa. Da allora il mondo divento adulto. Alla verità ufficiale, si contrappose la verità fattuale. Se per il mondo ciò era un bene, per il potere costituito era un pericolo da estirpare.

Aperto il vaso di Pandora da WikiLeaks, con questa denuncia all'opinione pubblica, si avvia la caccia ad Assange. Dapprima la Svezia ne chiede la condanna per un reato di stupro, poi l’Inghilterra, zelante nei confronti dell’America, lo condanna per spionaggio. Tale atto lo costrinse a chiedere lo status di rifugiato politico e attività libera all'ambasciata dell’Ecuador dove ci resterà per sette anni confinato in una stanza da uomo libero senza processo. Anni di reclusione forzata a cui si oppongono petizioni e prese di posizione in ogni parte del mondo. Ma il desiderio degli Stati Uniti di processarlo per spionaggio, vanificano le voci che si alzano a sua difesa nel mondo.

L’Impero non ammette di essere svelato e ottiene, tramite la diligente Inghilterra, la carcerazione in una prigione in cui attualmente risiede.

Durante la sua detenzione, Julian Assange si sposa con il suo avvocato madre di due sue figli. Le nozze sono state celebrate nel carcere di massima sicurezza britannico nel quale il fondatore di WikiLeaks è, attualmente, rinchiuso. Ma “la più grande democrazia del mondo” vuole vendetta, "spezzarlo" e vendicarsi così di aver rivelato al mondo crimini di guerra. Se dovesse essere rispedito negli Usa rischierebbe una condanna fino a 175 anni di prigione in un carcere di massima sicurezza in Colorado.

Questa in breve è la storia di un uomo indissolubilmente legato alla sua piattaforma in cui ha pubblicato fino a 12 milioni di file segreti tra informazioni riservate e documenti segreti di governi e apparati militari. Ma non si è limitato ai soli Stati Uniti, i documenti hanno riguardato anche altri paesi come la repressione cinese della rivolta tibetana, la repressione dell’opposizione in Turchia, la corruzione nei Paesi arabi.

Rino Ziccardi

 

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