Olocausto bianco, pedofilia epidemia del terzo millennio, cancro della società

2008, il libro inchieste di Ferruccio Pinotti e Carlotta Zavattiero sulla diffusione dei pedocrimini in Italia e in tutta Europa

Olocausto bianco, pedofilia epidemia del terzo millennio, cancro della società

Quattro anni prima dell’inchiesta di Maria Grazia Cutuli pubblicata dal Corriere della Sera sulle reti pedofile dietro il «mostro di Marcinelle», la denuncia del coinvolgimento di un ex ministro inglese in reti pedocriminali e dell’altra denuncia della censura della BBC della notizia dell’inchiesta contro un suo collaboratore storico pedofilo in Italia fu pubblicato il libro «Olocausto bianco», autore Ferruccio Pinotti con la collaborazione di Carlotta Zavattiero.

Questa la presentazione del libro inchiesta.

«Difficile da accettare, ma la pedofilia in Italia esiste, e non è affare di pochi. Sono spesso uomini di buona cultura, a volte perfino affermati professionisti, a vivere in segreto la loro inconfessabile, cupa perversione, mentre molti bambini, nel nostro Paese e nelle mete tradizionali del turismo sessuale, continuano a pagarne l'altissimo prezzo. Tra vite distrutte, giri illegali e coperture potenti, questo fenomeno, scaturito dalle parti più oscure e remote della psiche umana, si rivela anche e soprattutto una terribile piaga sociale, un business che muove molti soldi, un delicato nodo giuridico e un problema politico. Ferruccio Pinotti si addentra in questo groviglio con gli strumenti che abbiamo imparato a vedergli utilizzare: quelli del giornalismo, dei dati, dell'inchiesta, delle interviste, dei documenti e delle carte processuali. Così, attraverso la ricostruzione di casi di cronaca eclatanti e le testimonianze di ex vittime, di abusanti, di giudici e psicologi, si disegna il puzzle complesso di un problema che è bene conoscere. Anche per provare a fermarlo».

«La pedofilia è l’epidemia del terzo millennio. Il cancro delle nostre democrazie industriali – si denuncia nell’introduzione – i dati disponibili indicano un’esplosione del fenomeno, in crescita soprattutto nel mondo occidentale: a dimostrazione del fatto che i bambini sono divenuti gli oggetti di consumo dell’economia capitalista, la frontiera debole su cui si scarica la violenza della società avanzata».

Nella stessa introduzione vengono sottolineati dati agghiaccianti, il consolidarsi di un «pedobusiness» diffuso: «secondo uno studio diffuso in un convegno internazionale tenutosi l’8 giugno 2007 allo Iulm di Milano e realizzato dalla onlus Bambini Ancora ogni anno in Italia sono 41.000 i nuovi casi di violenza sui minori. Nel nostro Paese almeno un ragazzo su sei sarebbe stato vittima di abusi sessuali nell’infanzia o nell’adolescenza. Ma per ogni episodio accertato ce ne sono cento che non vengono denunciati». «I bambini sono ormai l’obiettivo di una violenza sempre più diffusa e sottile, di una mercificazione che li rende le vittime più vulnerabili e a buon mercato.

Un dato che conferma l’esistenza di una vera e propria Italia pedofila proviene dalla sezione italiana di Ecpat (End Child Prostitution, Pornografhy and Trafficking), l’organizzazione che a livello mondiale lotta contro ogni forma di sfruttamento sessuale commerciale dei minori. Le stime parlano di un esercito di 80-100 mila italiani che si reca in Paesi lontani alla ricerca di sesso con minori». Lobby della pedofilia online che si trasforma in lobby della pedofilia reale ovvero «una spietata caccia di bambini da abusare», lobby che esistono e sono persino influenti  ancora oggi.

Europa – secondo denunce di Telefono Arcobaleno - «epicentro assoluto di questo crimine contro l’umanità e lo scenario dove si consumano in maniera prevalente tutti i passaggi dell’industria pedofila», sono passati quasi vent’anni e – come riportato anche nei mesi scorsi – l’Europa è l’hub mondiale di pedofilia e pedopornografia.  

Mentre accade tutto questo fioriscono soggetti, lobby, associazioni, movimenti che perpetrano persecuzioni – anche «in nome della legge» e a livello giudiziario – contro le madri che denunciano e i bambini vittime, chi documenta gli abusi e li denuncia, e puntano a normalizzare, minimizzare, negare, sdoganare i crimini pedofili.

 

 

 

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