Sanità molisana: il disastro annunciato

L'OPINIONE. Da quanti anni va avanti questa maledetta storia? Nessuno si è mai interessato di affrontare questa assurda, ma studiata (nei minimi particolari), situazione. Le responsabilità, anche se qualcuno fa finta di dimenticarselo, partono dalla gestione politica dello sGovernatore Michele Iorio per poi continuare con gli altri sGovernatori che sono, sempre, stati scelti dai molisani. Le colpe sono soprattutto dei cittadini molisani. Loro hanno scelto sempre il peggio del peggio. Ed ora continuano a fare finta di niente.

Sanità molisana: il disastro annunciato

«Il futuro è segnato. Da vent’anni stanno perseguendo il progressivo abbattimento della sanità pubblica per cederla ai privati. Adesso siamo nella fase del passaggio finale e questo sarà il destino, molto probabilmente, a cui si andrà incontro». Queste sono le parole chiare, forti e allarmanti utilizzate dal primario del pronto soccorso dell’ospedale “Veneziale” di Isernia.

Il dottor Lucio Pastore da anni cerca di avvisare l’intera popolazione molisana sulla critica situazione che sta vivendo la sanità pubblica.

Probabilmente una situazione senza ritorno per il servizio sanitario. Uno dei migliori a livello mondiale, un esempio seguito anche in altri Paesi. In passato. La direzione indicata dalla politica regionale, e da quella nazionale, porta proprio ad un depauperamento del servizio pubblico, di una sanità per tutti. A vantaggio del privato. Perché al sistema non interessa la salute dei cittadini. E se la sanità viene trasformata in una merce la questione diventa meramente economica.

Ma il debito pubblico? Come mai in una Regione di 300 mila abitanti, equiparabile ad un quartiere di Roma, dove i servizi sono stati drasticamente tagliati si continua ad accumulare un debito sanitario diventato spaventoso? Perché la classe politica, che ha sgovernato questa Regione, continua a dirottare le risorse pubbliche verso le strutture private convenzionate?

Negli anni passati abbiamo registrato legami familistici che hanno reso il sistema debole e legato a scelte discutibili. La tanto decantata “isola felice” (definizione inutile e dannosa, coniata da una politica spregiudicata), ha mostrato tutti i suoi limiti nel settore sanitario. L’emergenza Covid lo ha dimostrato. I decessi dovuti all’epidemia, in percentuale (rispetto al numero degli abitanti), ha superato realtà come la Lombardia. Registrando più morti rispetto all’India, sempre in termini percentuali.

«Non si è preparati. Sarà una carneficina» ci disse il chirurgo Ettore Rispoli. L’oncologo, per questa dichiarazione rilasciata alla nostra testata, subì anche un provvedimento disciplinare da parte dell’azienda sanitaria regionale. E mentre in questa disgraziata Regione si continua a mettere il bavaglio a chi cerca di esprimere la propria opinione (un diritto costituzionalmente garantito), nella vicina e civile Spagna 200 mila persone sono scese in piazza per difendere un bene pubblico come la sanità.

Ecco cosa manca in Molise: il risveglio delle coscienze. Una anomalia che ha permesso, negli ultimi anni, ai vari sGovernatori, di fare il bello e il cattivo tempo. Per la verità abbiamo solo registrato brutto tempo nell’isola inFelice. 

 

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