Signori odori perché siete molesti? Da dove venite e dove andate?

VASTO, PUNTA ADERCI. Tra pochi mesi le prime segnalazioni diventeranno maggiorenni…

Signori odori perché siete molesti? Da dove venite e dove andate?
Titolo e sottotitolo del nostro articolo del febbraio dell'anno scorso citato

«A sud non si resiste: l'aria è acida, l' odore nauseabondo e tutto ciò fa male al cuore. E all'anima»  si legge in un post facebook dell’inizio di luglio, segnalazione di quanto percepito sul «lato nord» della spiaggia nella Riserva Naturale Regionale di Punta Aderci. In queste settimane altre segnalazioni sono state pubbliche sempre su facebook, come accade ormai da diversi anni. Segnalazioni di questi «odori molesti», sui social e non solo, compaiono anche in riferimento all’abitato nord di Vasto. E c’è chi addirittura, a seconda dei venti e in alcune giornate, li ha percepiti persino in pieno centro a pochi passi da piazza Barbacani.

«Odori molesti», come abbiamo riportato in precedenti articoli, vengono definiti e sono ormai storia che attraversa oltre tre lustri. Le prime segnalazioni sono datate 2005, due anni dopo è iniziato il lungo periodo di amministrazione pro tempore targata «centrosinistra». Lustri in cui sono morti e nati partiti, in cui si sono intervallati due sindaci e molti assessori, in cui Vasto, l’Abruzzo e l’Italia hanno vissuto i cambiamenti più radicali (effettivamente tali, al contrario di certe propagandate politiche…) ma siamo ancora al punto di partenza.

Come già sottolineato in precedenza, dai tempi delle prime segnalazioni, abbiamo avuto tre papi di cui uno dimissionario, tre Presidenti della Repubblica di cui due anche rieletti, 5 Presidenti della Regione Abruzzo, i pozzi inquinati dalla mega discarica di Bussi sono stati chiusi, la mobilitazione popolare ha evitato l’arrivo del Centro Oli di Ortona e di Ombrina Mare 2, si sono ritirate persino le forze armate USA e alleati dall’Afghanistan, è stato arrestato Bernardo Provenzano, condannato l’inventore delle ecomafie Chianese, sono morti lo stesso Provenzano, Totò Riina, Gheddafi, Saddam Hussein, Bin Laden, Andreotti, Cossiga, Rita Levi Montalcini, Raffaella Carrà e qualche altro milione solo di personaggi illustri, si sono scatenate guerre in mezzo mondo e più e stiamo sul crinale di una possibile terza guerra mondiale, abbiamo avuto la crisi greca, altre crisi argentine, svariati colpi di Stato, le primavera arabe, la crisi finanziaria del 2008, è esplosa la pandemia, la nazionale italiana di calcio ha vinto un mondiale ed un europeo, almeno qualche altro milione di avvenimenti.  

In questi anni da Palazzo di Città è stato ripetutamente dichiarato che il problema fondamentale sarebbe nell’agenzia regionale di tutela dell’ambiente che non avrebbe la strumentazione decisiva per rilevare la fonte di tali «odori molesti». Trentadue mesi fa, come riportato nel nostro articolo https://www.wordnews.it/vasto-aria-irrespirabile-e-odori-nauseabondi-nel-cuore-della-citta  del 20 febbraio 2021, dopo analoghe segnalazioni l’allora assessore all’ambiente Paola Cianci ha dichiarato che si era riunito un tavolo tecnico con il direttore tecnico dell’Agenzia Regionale per la Tutela dell’Ambiente Francesco Chiavaroli.  Sempre nell’articolo del 20 febbraio 2021 riportammo che il mese precedente in conclusione di un comunicato stampa, dopo segnalazioni di «odori nauseabondi dovuti dalle emissioni provenienti dalla Zona industriale di Punta Penna» come testualmente scrissero, il sindaco Francesco Menna e l’assessore Cianci fecero riferimento ad un confronto con l’Università di Pescara per «sperimentazioni scientifiche, a terra e a bordo di droni attraverso lo sviluppo di apparecchiature finanziate con fondi europei erogati dal Ministero dell’Università e della Ricerca».

Sono passati altri diciassette mesi, del tavolo e del confronto non abbiamo più letto notizie ufficiali. Forse ci saranno sfuggiti a noi, nel caso chiediamo venìa, ma se così non fosse ai pro tempore a Palazzo di Città la domanda sorge spontanea: che ne è stato? Cosa è accaduto se qualcosa è accaduto nel frattempo? Se qualcosa è accaduto perché gli «odori» continuano e non si ha ancora esatta percezione della fonte o delle fonti?

Sottolineiamo ancora una volta un dato fondamentale: in questi anni, in commenti social dal sen fuggiti o in voci più o meno sommesse, si fa riferimento a fabbriche, industrie, impianti nella zona industriale. Ad oggi, quasi maggiorenni le prime segnalazioni, sono da considerare formalmente ed ufficialmente voci senza nessun riscontro e nulla e nessuno può essere additato, accusato o incolpato. Fin quando dagli enti preposti istituzionalmente al tal compito non avremo risposte tutti sono innocenti e nessuno può essere accusato. Rispetto al 2005, quasi diciotto anni fa, l’unica notizia ufficiale riscontrata è giunta nell’aprile dell’anno scorso.

Fonte la Guardia di Finanza di Foggia e dei Carabinieri di Bari una cui imponente operazione contro il traffico illecito di rifiuti aveva coinvolto Campania, Puglia e provincia di Chieti. Oltre a 13.100 tonnellate di rifiuti speciali stoccati abusivamente in vari capannoni tra cui uno a Vasto, nella zona industriale di Punta Penna, di 1.250 metri quadrati. I rifiuti accumulati in maniera illecita, hanno sottolineato gli investigatori, anche a Vasto hanno reso l’aria irrespirabile nella zona.  

Quindi, allora sedici anni fa dopo le prime segnalazioni, l’unica risposta pubblica ufficiale (che comunque, vista la situazione da lustri e il perdurare nessun collegamento sembra avere con i plurisegnalati «odori molesti») è giunta da centinaia e centinaia di chilometri dal territorio istoniense.

Nell’aprile scorso su un magazine online della provincia bolognese è stata pubblicato un approfondimento, curato da studenti che svolgono tirocinio universitario, in cui il rappresentante degli industriali ha reso noto che da nelle industrie hanno riscontrato, verificato ed intervengono solo e soltanto per problemi di «ordinaria amministrazione»: «le industrie della zona che lavorano con i materiali organici ogni tanto possono incontrare problemi come un filtro tappato che non riesce ad amalgamare bene la materia prima – le testuali dichiarazioni - però sono problemi risolvibili in un’ora, il tempo di aggiustare l’impianto».

Riepilogando quindi: forze dell’ordine di una regione a centinaia di chilometri individuano rifiuti che rendono irrespirabile l’aria intorno al capannone in cui sono stati stoccati illecitamente, gli industriali hanno individuato criticità «risolvibili in un’ora» e da dove si puote dar risposte ai cittadini perché istituzionalmente e legalmente «competenti» a farlo?

Dalle dichiarazioni del rappresentante degli industriali della zona dobbiamo ipotizzare che ci sono criticità individuate e risolte e altre che sono quelle che allarmano e su cui scaturiscono segnalazioni? Quindi c’è altro che, da quasi diciotto anni, resta insondabile? Come è possibile che dei privati individuano e sono a conoscenza di fatti e gli enti pubblici no? E, in conclusione, ripetiamo la domanda: sul tavolo tecnico con l’ARTA e sul confronto con l’Università sono sfuggite a noi notizie o non ci sono mai state? Nel primo caso chiediamo venìa, e riscontro a quanto a noi sfuggito, nel secondo perché? Cosa è accaduto perché nulla è ancora avvenuto?

Ci dobbiamo preparare a festeggiare il diploma dei signori odori molesti o, magari, prima o poi, arriveranno notizie su fonti e cause?

Parafrasando «Non ci resta che piangere» (titolo a libera interpretazione) «Signori odori perché siete molesti? Da dove venite e dove andate?».

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