Somma Vesuviana: a che punto siamo con il bene confiscato a D’Avino?

L'assegnazione del bene, da parte del Comune di Somma Vesuviana, al Forum dei Giovani risale al 2013. Per la precisione il 14 marzo. Un giorno bello per la legalità, pieno di speranze per la collettività. Ma sono passati sette anni. Il bene, in questi anni, ha subìto diversi abbandoni. È stato anche vandalizzato.

Somma Vesuviana: a che punto siamo con il bene confiscato a D’Avino?
Ph laprovinciaonline.info

Questa è la lunga storia del bene confiscato all'ex boss di camorra Fiore D'Avino, un appartamento a Somma Vesuviana nel palazzo dove, per anni, ha vissuto l'attuale collaboratore di giustizia.

L'assegnazione del bene, da parte del Comune di Somma Vesuviana, al Forum dei Giovani risale al 2013. Per la precisione il 14 marzo. Un giorno bello per la legalità, pieno di speranze per la collettività.

 

Questo l’annuncio diffuso in rete. Ancora oggi si trova facilmente: «Giovedì 14 marzo 2013, alle ore 17:30, presso la Sala Consiliare del Comune di Somma Vesuviana si svolgerà la cerimonia di consegna della targa e delle chiavi dell'immobile sequestrato alla camorra sommese, al Forum dei giovani. (Come da delibera consiliare n° 18 del 11/05/2011)Interverranno: Raffaele Allocca, sindaco di Somma Vesuviana; Antonio D'Amore, Associazione Libera; Vincenzo De Cicco, Segretario Forum dei Giovani. Questo è il primo passo affinché il bene confiscato diventi per tutti la "Casa della Legalità" di Somma Vesuviana». In rete esiste anche un video della cerimonia (“Consegna immobile confiscato alla camorra a Somma Vesuviana”, 14 marzo 2013), che alleghiamo alla fine dell’articolo.

Sono passati sette anni. Il bene, in questi anni, ha subìto diversi abbandoni. È stato anche vandalizzato.

 

Nel dicembre del 2019 il consigliere di opposizione Salvatore Rianna, tramite una mozione, poneva alcune domande all'amministrazione comunale. «In un recente sopralluogo – si legge nella nota inviata in quei giorni alla stampa - da parte di componenti del Forum dei Giovani nella sede di via Raimondi, in un bene confiscato alla camorra e nella disponibilità dell’Amministrazione Comunale di Somma Vesuviana, sono state evidenziate condizioni di rischio e degrado. Prese elettriche non a norma, lavandini otturati, intonaco scrostato e pericolante, rifiuti organici, finestre rotte, segni di forzatura alla porta d’ingresso, persiane rotte, questa era la situazione dell’appartamento che prima di tutto è un simbolo e di cui si dovrebbe aver cura. Ho presentato ieri un’interrogazione in merito alla quale attendo risposta per sapere se è stata fatta una relazione tecnica dello stato dei luoghi e se sia disponibile una relazione che ne attesti lo stato al momento in cui l’immobile è stato lasciato dai precedenti occupanti. Dovrebbe chiarirsi inoltre se nel sopralluogo, effettuato dalla Presidente e dal Segretario del Forum, i due siano stati accompagnati da un dipendente comunale e da chi siano state loro consegnate le chiavi di una sede evidentemente a rischio infortuni. Di chi sarebbe stata la responsabilità se fosse accaduto qualcosa?».

 

Abbiamo provato a contattare, poche ore fa, il primo cittadino di Somma, Salvatore Di Sarno, con delega alla Legalità. Ma ultimamente non siamo fortunati con il Sindaco. A noi non risponde più.

 

Sempre a fine 2019 Rianna scrive: «Confido nella sensibilità del Presidente Mocerino (Commissione regionale anticamorra, nda) per monitorare la maniera in cui l’Amministrazione Comunale di Somma Vesuviana si occupa dei beni confiscati alla camorra».

 

Abbiamo provato a contattare anche Mocerino, ma nemmeno lui ha risposto alla nostra telefonata. È molto strano. Sui social Mocerino è molto attivo e si vanta del suo interesse sui beni confiscati alla criminalità (senza mai citare quello di Somma), però poi non risponde alle nostre sollecitazioni. Sarà molto preso dalla sua campagna elettorale.   

Si è registrata questa sensibilità da parte del Presidente della Commissione regionale antimafia?

 

Nel febbraio scorso il nuovo annuncio su Facebook: «Il Forum dei Giovani di Somma Vesuviana è lieto di condividere con tutti voi una notizia meravigliosa. Stamane, dopo lunghi mesi di intrepida attesa, abbiamo riottenuto le chiavi di quella che sarà la nostra sede operativa, un posto carico di valenze simboliche, che in breve tempo riapriremo, inaugureremo e renderemo fruibile a tutta la collettività.»

 

A fine luglio 2020 la dott.ssa Reale, presidente del Forum dei Giovani, da noi interpellata, ha risposto così: «La casa confiscata non è ancora operativa. Era stata chiusa per tanti anni, abbiamo dovuto fare alcune richieste all’Amministrazione». Ma bisognava fare dei lavori? «Una manutenzione che era mancata. Facemmo presente che trovammo l’appartamento in quelle condizioni. Facemmo notare che era necessaria la manutenzione. Noi ci siamo insediati a settembre.»

Abbiamo ricontattato, qualche ora fa, la dottoressa Reale. Ma, anche in questa circostanza, siamo stati poco fortunati. Anzi parzialmente. Questa è la risposta che abbiamo ricevuto via WhatsApp: «Guardi io non sto seguendo la cosa da alcuni mesi per problematiche lavorative ed è una cosa che esposi già ad un suo collega qualche mese fa, sono molto spesso fuori per lavoro... Al momento non posso aiutarla a riguardo. Grazie per l'interessamento e buona giornata.»  

Ma è opportuno che la dottoressa Reale continui ad occupare l’incarico di Presidente del Forum?

 

 

Con la determinazione del 21 novembre 2019 n. 291 (oggetto: intervento di ristrutturazione sede Forum giovani di Somma Vesuviana) viene approvato il progetto esecutivo. Per una spesa complessiva di 60mila euro.      

 

Restano le nostre domande: sono iniziati i lavori? Quando il bene sarà effettivamente in possesso del Forum dei giovani? Sul territorio di Somma Vesuviana ci sono altri beni confiscati alla camorra?

 

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