«Abbiamo fatto il nostro dovere. Ora viviamo di elemosina»

IL DENUNCIATE ABBANDONATO DALLE ISTITUZIONI. «Oggi la mia famiglia, dopo diversi anni dalla denuncia e dall'arresto degli estortori, vive di elemosina. E non c'entra nulla il Covid. C'è un virus molto piu letale della mafia. Si chiama indifferenza. Siamo rimasti soli. Ancora oggi sono umiliato anche dall'incuria riservata a mio padre, defunto circa 7 mesi. E' stato messo in un deposito, al cimitero dei rotoli a Palermo. Buttato, insieme a 700 altre bare, come un rifiuto tossico.»

«Abbiamo fatto il nostro dovere. Ora viviamo di elemosina»
Bennardo Mario Raimondi

«E' giusto denunciare. Ma la gente, la società, lo stato si rendono conto di cosa comporta denunciare per le vittime di mafia?»

La domanda retorica di Bennardo racchiude tutta la sua amarezza. Ci ha scritto ancora, per chiedere il nostro sostegno. E noi, come abbiamo sempre fatto, offriamo tutto lo spazio possibile per i suoi pensieri e per le sue denunce pubbliche. Lui, un maestro dell'artigianato siciliano, ha avuto la forza di denunciare. Lo ha fatto e lo rifarebbe. Ma è rimasto solo. Si sente abbandonato.    

«Oggi la mia famiglia, dopo diversi anni dalla denuncia e dall'arresto degli estortori, vive di elemosina. E non c'entra nulla il Covid. C'è un virus molto piu letale della mafia. Si chiama indifferenza. Siamo rimasti soli. Ancora oggi sono umiliato anche dall'incuria riservata a mio padre, defunto circa 7 mesi. E' stato messo in un deposito, al cimitero dei rotoli a Palermo. Buttato, insieme a 700 altre bare, come un rifiuto tossico.»

Bennardo chiude la sua lettera con questo ultimo sfogo. «Sono stanco di subire umiliazioni, sono stanco di chiedere la carità, sono stanco di essere solo e vivere da vittima per sempre. Dopo 45 anni di artigiano presepista, oggi, a causa delle mie precarie condizioni di salute neanche posso lavorare. Ho moltissima merce. Ecco il risultato, ecco il mio dovere a cosa mi ha portato.

Vergogna!!!»

Queste persone vanno aiutate quando sono vive. E come si possono aiutare queste persone? Non con l'Antimafia parolaia, che non serve a niente e a nessuno. Acquistate i prodotti del maestro Bennardo. E' questo l'unico modo per sostenere la sua famiglia. 

 

 

Leggi anche:

«Il nostro Natale non sarà diverso»

- «L'indifferenza è il virus più pericoloso»

- Il grido disperato: «Non serve a nulla denunciare la mafia. Sono stanco di vivere»

Raimondi: «Ho denunciato, ma ho perso tutto. Non vivo più»

Il dramma di Bennardo in una lettera aperta

Il testimone di giustizia: «Aiutatemi»

Dopo la denuncia solo la solitudine