La casa discografica Elca Sound sospesa per una produzione più che discutibile

Il fatto più rilevante è sicuramente la presa di distanza da parte della Associazione Fonografici Italiani, AFI, che in via cautelativa ha sospeso la casa discografica della cantante, la Elca Sound. “Prendiamo le distanze dai contenuti che incitano alla violenza e all’illegalità” ha comunicato il presidente AFI Sergio Cerruti.

La casa discografica Elca Sound sospesa per una produzione più che discutibile
La casa discografica Elca Sound sospesa per una produzione più che discutibile

Abbiamo raccontato in un articolo del 7 gennaio (a seguito di un post di Adriana Colacicco, Progetto di Vita), di una certa produzione “artistica” che nei propri testi parla, anche facendo trapelare una certa ammirazione, di mafia, ‘ndrangheta, mafiosi e latitanti eccellenti.

 

Canzoni molto ascoltate sui social e che stanno facendo la fortuna di interpreti e case discografiche.

Dopo la nostra denuncia la questione è stata ripresa in molti altri articoli. Ne hanno parlato magistrati importanti e giornalisti. In poche settimane molti frequentatori dei social hanno mostrato indignazione contro la diffusione di una e vera cultura della malavita nel leggere versi del tipo: ...se un solo galantuomo di Corleone sarà condannato noi salteremo in aria tutti"; "...se vedete le sirene della polizia sparate all'impazzata. La madre prega ogni giorno alla Madonna consacrata per il figlio/a arrestato/a".

 

Così è arrivato un comunicato da parte della cantante Teresa Merante, investita da tale clamore, nel quale scrive “Se ho commesso degli errori, se ho ferito la sensibilità di qualcuno sono anche disposta a mettere da parte questi brani o i passaggi più controversi…”  e ancora: “ho affidato ai miei legali l'incarico di tutelarmi…”

 

Ma non è finita qui: il fatto più rilevante è sicuramente la presa di distanza da parte della Associazione Fonografici Italiani, AFI, che in via cautelativa ha sospeso la casa discografica della cantante, la Elca Sound.

“Prendiamo le distanze dai contenuti che incitano alla violenza e all’illegalità” ha comunicato il presidente AFI Sergio Cerruti.

 

Mentre Aldo Ferrara, presidente di Unindustria Calabria, prende le distanze dalla casa discografica sottolineando che “quando si viene a conoscenza di un’immagine negativa che viene veicolata e poi si riflette negativamente su tutti gli altri va immediatamente bloccata ed estirpata”.

Non soltanto “racconti di malavita e folklore” quindi, non solo “frasi contenute nei verbali delle forze dell’ordine” come sostengono dalla Elca Sound, ma contenuti pericolosi, irrispettosi per tutte le vittime di mafia e assolutamente inappropriati ad un pubblico giovane che deve essere educato alla legalità e ai valori della giustizia e delle regole.

 

La lotta alle mafie si fa anche denunciando queste cose. Sono solo canzonette cantava Edoardo Bennato, ma in questo caso sono solo istigazione e violenza.

 

 

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LA CONTRAPPOSIZIONE CULTURALE. «Ci sono “artisti” che esportano l'aspetto malato del nostro territorio, che parlano di mafia e ‘ndrangheta attraverso un progetto musicale semplice e diretto, che arriva facilmente ad un determinato pubblico e si fa veicolo di messaggi chiari. Inoltre va detto che resiste un vecchio retaggio culturale che erroneamente riconosce in quel tipo di musica la vera tradizione calabrese. Esportando quella musica e quei messaggi anche oltre i confini nazionali, si fa un danno di immagine gravissimo a questa terra, qualificandola solo come terra di malaffare.»