Sanità molisana: storia di un disastro (annunciato)

L'OPINIONE. «Siamo alle fasi finali della distruzione del sistema sanitario pubblico. I nostri politici, tutti, ci hanno messo poco più di 20 anni ma alla fine ci sono arrivati ad ottenere il risultato. Ma che nessuno di questi cerchi di voler passare ora come salvatore della patria dopo lo sfascio che ha generato.»

Sanità molisana: storia di un disastro (annunciato)
Pronto Soccorso di Isernia (ph Paolo De Chiara)

Sento politici di vecchia data, che hanno portato allo sfascio la regione, pontificare sui disastri attuali della sanità come se non avessero alcuna colpa. Personalmente ho visto svilupparsi l'ospedale di Isernia, dopo la riforma del 1978. Una prima fase di espansione degli anni 80 dove, personale che veniva da diverse esperienze maturate fuori, riuscì a creare una struttura funzionante di qualità.

Tuttavia già allora c'erano i germi dannosi del clientelismo. Oltre alle assunzioni che avvenivano sempre secondo logiche clientelari, anche se per la necessità di figure laureate c'era un piccolo margine di libertà per assumere indipendente dal potere politico, si cominciava ad appaltare servizi convenzionati con privati. Pur avendo sei ospedali, la politica affidò ad una clinica privata la diagnostica all'avanguardia in quel periodo e tutti gli ospedali facevano da serbatoio per i profitti di quella struttura.

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Poi, sempre la politica clientelare cominciò ad appaltare servizi, esternandoli, e ad aumentare le convenzioni con i privati. Va da se che tutti gli spazi di assunzioni vennero sempre più strettamente controllati dal clietelismo.

I germi e lo sviluppo della decadenza del sistema sanitario, e non solo, stanno in quei politici onnipresenti sul territorio che in maniera famelica hanno distrutto qualsiasi funzionalità pur di mantenere i vantaggi del potere.

Ora siamo alla frutta. Nel nostro Pronto Soccorso siamo ad un grado di esaurimento tale che è impossibile gestire in maniera decente il servizio. Questo può rimanere aperto solo non centinaia di ore di prestazioni aggiuntive fatte, molte, da medici che provengono da tutta la Asrem. È una situazione disastrosa che diventa sempre più difficile mantenere perché diminuiscono anche le possibilità di avere questo personale arrangiato. Comunicato per l'ennesima volta ai vertici dell'Azienda ed ai Nas, il drammatico disagio che viviamo, non ha risposte strutturali e sta rovinando la salute degli operatori.

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Per preservarmi la salute da queste condizioni tremende di gestione, non volendo la dirigenza prendere decisioni strutturali, pure suggerite ed adottate in altri nosocomi, sono costretto ad allontanarmi da questo girone infernale.

Siamo alle fasi finali della distruzione del sistema sanitario pubblico. I nostri politici, tutti, ci hanno messo poco più di 20 anni ma alla fine ci sono arrivati ad ottenere il risultato.

Ma che nessuno di questi cerchi di voler passare ora come salvatore della patria dopo lo sfascio che ha generato.

Lucio Pastore, primario pronto soccorso di Isernia

 

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