AUGURI DI CUORE SALVATORE

BUON COMPLEANNO. La storia di questo Paese orribilmente sporco (come ripeteva il poeta Pasolini, altro martire massacrato da un sistema corrotto, pericoloso e indegno) è fatta di episodi "maledetti". Misteri (poco misteriosi) che risalgono alla prima Strage di Stato del dopoguerra. Da Portella della Ginestra (1° maggio 1947) stiamo contando ed elencando i morti ammazzati. Eliminati (strategicamente) da uno Stato (rappresentato da personaggi indegni) lontano anni luce dai concetti di Verità e Giustizia. Da Portella della Ginestra in poi, lo stesso fil rouge lega tutti i fatti di sangue: le bombe di Stato, le stragi di Stato, i morti ammazzati dallo Stato. Lo stesso copione per la stessa strategia della tensione, orchestrata dalle stesse "menti raffinatissime". 

AUGURI DI CUORE SALVATORE

Caro Salvatore, 

questo Paese senza memoria ha bisogno di Uomini come te. Da tanti anni porti tenacemente avanti una battaglia che riguarda tutti noi. Ognuno di noi ha il dovere di pretendere Verità e Giustizia per i fiumi di sangue che sono stati versati.

La storia di questo Paese orribilmente sporco (come ripeteva il poeta Pasolini, altro martire massacrato da un sistema corrotto, pericoloso e indegno) è fatta di episodi "maledetti". Misteri (poco misteriosi) che risalgono alla prima Strage di Stato del dopoguerra. Da Portella della Ginestra (1° maggio 1947) stiamo contando ed elencando i morti ammazzati. Eliminati (strategicamente) da uno Stato (rappresentato da personaggi indegni) lontano anni luce dai concetti di Verità e Giustizia. Da Portella della Ginestra in poi, lo stesso fil rouge lega tutti i fatti di sangue: le bombe di Stato, le stragi di Stato, i morti ammazzati dallo Stato. Lo stesso copione per la stessa strategia della tensione, orchestrata dalle stesse "menti raffinatissime"

Nel Paese delle Commemorazioni (necessarie) continuiamo a commettere gli stessi errori. Queste battaglie devono diventare il nostro pane quotidiano. Ogni santo giorno dobbiamo urlare a squarciagola (sui giornali, in televisione, nelle piazze, in ogni luogo) la nostra voglia di riscatto. 

Tu lo fai da tanti anni. Sei partito da una Strage di Stato (via d'Amelio, 19 luglio 1992) e hai "preso a cuore" tante altre Storie. La morte di tuo fratello, il giudice Paolo Borsellino, e della sua scorta, oggi, è conosciuta da molti grazie al tuo costante impegno. La tua passione si è trasferita nei ragazzi del Movimento che tu hai voluto. Quell'Agenda Rossa (rubata dai pezzi schifosi delle nostre istituzioni corrotte, rappresentate da ominicchi peggiori degli stessi mafiosi) innalzata al cielo non è più un semplice simbolo.

Quell'Agenda Rossa è diventata un grido di dolore e di Lotta. Questa è la nostra nuova Resistenza

Una Resistenza attiva per una vera Liberazione dalle mafie, dai corrotti, dai massoni, dai colletti bianchi, dai politici e da quei personaggi che, nelle nostre Istituzioni, hanno gestito malamente le nostre vite. E, anche oggi, continuano a farlo.

L'Agenda Rossa è un faro potente per percorre la giusta rotta.

Noi siamo al tuo fianco, Salvatore. Costi quel che costi.

Ora e Sempre Resistenza. 

 

FUORI LE MAFIE DALLO STATO... FUORI I MAFIOSI DALLE ISTITUZIONI. 

     

 

 

LEGGI ANCHE:

 

L'INTERVISTA a Salvatore Borsellino

PRIMA PARTE. «Borsellino: «gli assassini di mio fratello sono dentro lo Stato»

SECONDA PARTE. «Chi ha ucciso Paolo Borsellino è chi ha prelevato l’Agenda Rossa»

TERZA PARTE. Borsellino «L'Agenda Rossa è stata nascosta. E' diventata arma di ricatto» 

 

- Via D'Amelio: una strage di Stato

 

- Il pentito: «Matteo Messina Denaro è un pezzo di merda. Voglio parlare con Di Matteo»

 

C'è un patto tra Stato e mafia? Per l'On. Aiello: «Non si vogliono guastare gli equilibri»

Cimarosa: «I figli non possono pagare gli errori dei padri»

«Le persone sono più coraggiose a Castelvetrano»

«Abbiamo bisogno della vera Antimafia, non quella da passerella»

Ci restano le monete

La sagra dell'ipocrisia

 

- A cosa serve commemorare?

30 anni dopo: la benedizione sui candidati dei condannati per mafia

Un Paese al contrario

 

L'INTERVISTA al colonnello dei carabinieri Michele RICCIO

Prima parte: «Dietro alle bombe e alle stragi ci sono sempre gli stessi ambienti»

Seconda parte: Riccio: «Mi ero già attrezzato per prendere Bernardo Provenzano»

Terza parte: «Non hanno voluto arrestare Provenzano»

Quarta parte: Riccio: «L’ordine per ammazzare Ilardo è partito dallo Stato»