Punta Aderci: diventerà Riserva turistica grigia?

VASTO. Dopo almeno due anni di attese e mezze parole finalmente in Consiglio Comunale l’assessore all’ambiente Cianci comincia a scoprire le carte (solo grazie ad un’interrogazione del Movimento 5 Stelle) sul nuovo Piano di Assetto Naturalistico della Riserva Naturale di Punta Aderci. Parola chiave: turismo. Ambientalisti: nuovo cemento e rischio luna park.

Punta Aderci: diventerà Riserva turistica grigia?
Paola Cianci (profilo fb)

Un promontorio di rara bellezza che si proietta verso il mare, quasi sospeso sulle onde. È una delle immagini simbolo di Punta Aderci e delle ricchezze naturali della Riserva Regionale. Sospeso, parola chiave in questo territorio. Le nuvole di Dé Andre vanno e vengono, qua con il passare degli anni ci sono sempre più vicende che vanno e non si sa se e dove arrivano. L’elenco potrebbe essere sterminato e una sua buona parte interessa proprio la Riserva.

Il 26 luglio scorso titolammo un nostro articolo, non a caso, «Punta Pe(n)na sospesa: fino a quando?», prima ancora abbiamo ricordato i tanti allarmi e preoccupazioni negli anni per «cattivi odori» nell’area. Primo articolo il 28 marzo, ultimo finora il 4 agosto. Oltre 4 mesi tra i due articoli, altri 5 passati nel frattempo e nessuna notizia. Tra annunci e dichiarazioni, mezze parole e anche qualche quartino, tra le tante questioni «sospese» c’era, o meglio c’è ancora, anche la revisione del Piano di Assetto Naturalistico (PAN) della Riserva Naturale Regionale di Punta Aderci. Piano Naturalistico, definizione non certo casuale del legislatore, e Riserva Regionale Naturale, non certo a caso. Ci permettiamo di sottolineare questi due aggettivi chiave, per capire di cosa ci si sta occupando e del futuro che forse arriverà. Forse perché questa revisione, come abbiamo ricordato nei mesi scorsi, è chiacchierata da anni, con voci dal sen sfuggito che ogni tanto arrivavano e annunci vari - ottobre è abbondantemente passato ma dell’incontro pubblico annunciato a settembre non si ha notizia - ma finora pare che passi ufficiali e formali non siano ancora avvenuti. In primavera, emergenza sanitaria permettendo, anche Vasto tornerà al voto. Si bruceranno le tappe prima, arriverà lo stop and go o lo stop e basta?  Pochi mesi, se non settimane, per recuperare anni di attesa? Perché e come è possibile non è dato sapere. 

Interrogazione del Movimento 5 Stelle porta a scoprire finalmente gli indirizzi

(Paola Cianci in consiglio comunale, foto di repertorio, fonte: profilo facebook)

 Qualcosa in più finalmente è stato possibile sapere durante l’ultimo consiglio comunale vastese grazie ad un’interrogazione (rinviata in precedenti consigli) della consigliera comunale Dina Carinci del Movimento 5 Stelle. La risposta dell’assessore all’ambiente Paola Cianci – già capogruppo consiliare del Prc, eletta con Sel/SI e oggi in quota Art1, partito non più presente in consiglio dopo che l’unico rappresentante Marco Marra è passato al PD di cui oggi è capogruppo – finalmente scopre le carte sulle intenzioni dell’amministrazione Menna nella revisione di un documento chiave e strategico nella pianificazione territoriale. Adeguamento della tutela alla fruizione turistica, aumento di volumetrie, deroghe urbanistiche, nuovi parcheggi. Parole chiave di tutto il discorso di Cianci appaiono quindi turismo e nuovo cemento, che sia in alto negli immobili o in basso sulle strade.

Ad agosto, parafrasando una vecchia trasmissione RAI per bambini, chiedemmo che fine aveva fatto il PAN, oggi rimanendo sempre sugli schermi televisivi forse cominciamo ad avere risposte alla domanda «Chi ha incastrato il PAN?». Le perplessità precedenti, ha sottolineato Dina Carinci, non sono state fugate dalla risposta di Cianci e rimangono in piedi, sulla trasparenza (non esistono determine o delibere pubblicate all’albo pretorio in merito), sul mancato finora coinvolgimento dei portatori d’interesse, sulle deroghe urbanistiche e sugli aumenti di volumetrie. Dubbi e timori che, per la prima volta, furono espressi ponendo interrogativi a cui nessuno ha mai risposto da Palazzo di Città - della «Casa di Vetro» decantata dal sindaco Menna l’indirizzo non abbiamo mai avuto l’onore di conoscerlo – da Stefano Taglioli del Gruppo Fratino Vasto. Due mesi prima il neocapogruppo PD Marra aveva definito una priorità del suo mandato la revisione del PAN, nei mesi successivi varie volte il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle è intervenuto sollecitando l’amministrazione a rendere pubblica e trasparente la revisione del PAN, a settembre in un incontro pubblico Francesco Menna e Paola Cianci annunciarono un incontro pubblico per la fine di ottobre mai arrivato e siamo così arrivati al consiglio comunale del 30 dicembre. In cui Cianci ha reso noto gli indirizzi per la revisione, coordinata da Fernando Di Fabrizio, presidente di Cogecstre (la cooperativa che gestisce la Riserva) la cui referente locale è Alessia Felizzi, nota anche come attivista storica dell’ambientalismo vastese nel WWF. Le associazioni ambientaliste, tra cui Legambiente e il WWF, da anni sono convocate nel cosiddetto «Tavolo per l’Ambiente» dove non ci risulta questi indirizzi – finalmente svelati – siano mai arrivati.

Ambientalisti: nuovo cemento e rischio luna park

 

«Gli indirizzi del Piano – attacca il Forum Civico Ecologista – vanno solo nella direzione della fruizione turistica, trascurando completamente una visione naturalistica e snaturando quella che dovrebbe essere la vera funzione di una riserva naturale, ovvero conservazione, ripristino e tutela degli habitat e delle specie animali e vegetali. Un siffatto PAN, come quello delineato dall’assessora Cianci altro non farà che continuare ad appesantire un territorio già in sofferenza e, piuttosto che andare a tutelare un patrimonio naturalistico presente in Riserva, lo espone a compromissioni irreversibili». «Assolutamente da rigettare i pericolosissimi indirizzi» su nuovi parcheggi e aumenti di volumetrie aggiunge il Forum che sottolinea come la «Riserva per continuare ad essere ricchezza per tutto il territorio, ha bisogno di ridurre il carico antropico non aumentarlo. Non è più accettabile- semmai lo fosse stata – l’idea miope, ottusa e venefica di riserva naturale come luogo su cui incoraggiare investimenti funzionali solo ed esclusivamente all’attrazione turistica, trasformando quei luoghi così ecologicamente importanti in parchi giochi per turisti e vacanzieri». Il Forum Civico Ecologista definisce inquietanti le voci su un aumento del 20% di volumetrie per gli edifici residenziali,  il consentire «la variazione di destinazione d’uso per finalità ricettive e di servizio legate all’accoglienza del 100% con una premialità massima di superficie del 50%». «Tutto ciò è intollerabile e non lo accetteremo mai – conclude il sodalizio ambientalista - questo modo di procedere testimonia la mancanza di sensibilità ambientale ed ecologica di questa amministrazione che vede la riserva di Punta Aderci , laddove non proprio come una seccatura, solo ed esclusivamente come estensione di turismo di massa che non ha nulla a che vedere con le belle ma vuote parole di turismo sostenibile: è dinanzi a tali indirizzi che vengono a galla le reali posizioni ed intenzioni».

Il Comitato Tutela Vie Verdi d’Abruzzo senza mezzi termini e giri di parole definisce quanto rischia di avvenire un «assalto alla Riserva di Punta Aderci» in un articolato comunicato su tutta la costa abruzzese, «caso nazionale» dove «si moltiplicano gli attacchi» a favore della cementificazione. Con la revisione del Piano di Assetto Naturalistico di «uno dei luoghi più belli dell'intera costa adriatica» l’amministrazione Menna-Cianci apre « a premi di cubatura e cambi di destinazione d'uso in caso di ristrutturazione di ruderi e casolari agricoli» con una «sciagurata iniziativa». Il Coordinamento «denuncia il fatto che queste scelte stiano avvenendo troppo spesso», come nel caso vastese, «praticamente escludendo ogni confronto preventivo con i cittadini».

«Le norme europee sulla Valutazione Ambientale Strategica e sulla Valutazione di Incidenza Ambientale impongono che la partecipazione avvenga fin dall'inizio delle procedure di pianificazione e di intervento – sottolinea il movimento - quando tutte le opzioni sono ancora realmente percorribili. Il Comune di Vasto con chi ha discusso finora il futuro della riserva di Punta Aderci? Certo non con i portatori d'interesse comune come associazioni e comitati».

In questi dodici mesi, sulla revisione del PAN come su tanti altri temi che interessano la Riserva e non solo, molte volte abbiamo contattato vari esponenti dell’amministrazione vastese per poter riportare la posizione e la visione dalla «Casa di vetro». Sono a disposizione gli screenshot che documentano l’invio delle molteplici comunicazioni via posta elettronica. Finora non abbiamo mai avuto nessuna risposta. O meglio l’unica volta che da Palazzo di Città abbiamo avuto una risposta è stato sull’accesso civico generalizzato (prima ancora accesso agli atti) da noi presentato sulla gestione del personale. Risposta arrivata dopo mesi e solo dopo l’intervento del Difensore Civico Regionale.

 

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