Somma Vesuviana: gli abusi dei parenti del candidato M5s

LE AMMINISTRATIVE. Ieri abbiamo raccontato i legami di parentela con i condannati per reati di camorra. Oggi proseguiamo il nostro racconto, senza tralasciare le parentele, attraverso le ordinanze di demolizione e ripristino dei luoghi. Il nostro compito è informare per accrescere lo spirito critico, soprattutto prima delle elezioni e, quindi, per la scelta dei candidati che possano rappresentare il bene comune.

Somma Vesuviana: gli abusi dei parenti del candidato M5s
A sinistra il portavoce Buonincontri, alle sue spalle Pasquale Esposito e a seguire il ministro Di Maio con l'On. Di Sarno

Non solo parentele con personaggi già condannati per reati di camorra ma anche diverse Ordinanze (la numero 159 del 18 dicembre 2019 e la numero 25 dell’8 marzo 2022) di demolizione e ripristino dello stato dei luoghi (in via Rosanea). L’ultima, quella del 2022, riguarda Giovanni Esposito, fratello del candidato 5Stelle.

La prima demolizione delle opere abusive e di ripristino dei luoghi (via Rosanea) riguarda la proprietà di Tommaso Esposito, padre del candidato 5Stelle Daniele Esposito, nipote dei Porricelli.

Chi sono i Porricelli? Leggi qui: Somma Vesuviana: il M5s sostiene il sindaco uscente. Ma è consapevole di aver candidato il nipote di soggetti condannati per camorra?

Tommaso Esposito, che ha sposato Adelina Porricelli, è un geometra e si occupa di costruzioni. Nel novembre del 2019 è stato colpito da una informativa di notizia di reato redatta dai Carabinieri Forestali stazione Parco (in via Rosanea a Somma Vesuviana, provincia di Napoli) per una serie di abusi. L’ordinanza intimava il ripristino dei luoghi.

Ad oggi non sappiamo se tale ordinanza sia stata eseguita e se Tommaso Esposito abbia ripristinato i luoghi.

Il fratello di Tommaso Esposito, che di nome fa Pasquale ha un buon rapporto con il deputato Gianfranco Di Sarno, in molti incontri pubblici è sempre a al suo fianco.

A sinistra il portavoce Buonincontri, alle sue spalle Pasquale Esposito (fratello di Tommaso) e a seguire il ministro Di Maio con l'On. Di Sarno

Abbiamo più volte riprovato a chiamare l’Onorevole Gianfranco Di Sarno (membro della Commissione Giustizia del M5s e garante politico del Movimento a Somma Vesuviana) ma, per tutta la mattina e parte del pomeriggio, abbiamo “dialogato” con la segreteria telefonica (dove ci sono i nostri messaggi, anche con l’indicazione dei contatti per una eventuale telefonata da parte sua). Ovviamente restiamo a disposizione per raccogliere il suo punto di vista.

Siamo fiduciosi del suo interessamento a chiarire questa candidatura.

Restano le nostre domande ai vertici nazionali:

Abbiamo inutilmente chiesto un parere a diversi eletti del Movimento: molti dicono di non conoscere le dinamiche locali. Della vicenda abbiamo informato il presidente della Commissione antimafia Morra ma niente di nuovo abbiamo raccolto: anzi proprio nulla. Nessuna reazione.  

E il ministro Luigi Di Maio (originario di Pomigliano d'Arco) è a conoscenza di queste dinamiche? 

E l'ex premier Conte è stato informato?

Abbiamo riprovato, con le stesse modalità, a risentire anche il portavoce dell’Onorevole (Vincenzo Buonincontri). La nostra tenacia non ha pagato. Ma anche in questo caso abbiamo lasciato in segreteria i nostri contatti: restiamo in attesa. 

 

Il fenomeno dall'abusivismo a Somma

Purtroppo è una piaga che vede troppo spesso coinvolti anche politici locali in carica e parenti degli stessi. Un cattivo esempio per i cittadini.

Tra i candidati alle prossime amministrative c’è anche il marito della responsabile dei Servizi Tecnici e Gestione del territorio che oggi ricopre il ruolo di P.O. al Comune di Somma Vesuviana, in riferimento anche al contrasto al fenomeno dell'abusivismo. Sulla pagina istituzionale dell'ente troviamo la dicitura “servizio tecnino-abusivismo”. Un ruolo importante in una realtà dove gli abusi non si contano più e, nonostante il patto siglato anni fa con la Procura di Nola, gli abbattimenti sono fermi. Il sindaco uscente (e ricandidato) Di Sarno aveva promesso più controlli.

In cinque anni gli abusi sono aumentati.

Il candidato Angelo D'Alessandro, il marito della responsabile comunale, lo troviamo nella lista “Somma Liberi e Forte”, lista voluta dal consigliere regionale Carmine Mocerino, dove è confluito anche lo schieramento politico “Svolta Popolare” già espressione politica a sostegno del sindaco uscente nelle precedenti consultazioni. Partito di appartenenza del vice sindaco Sergio D'Avino.

Nessuna accusa nei confronti del candidato ma noi ci occupiamo di informazione e, quindi, ci chiediamo se sia etico, politicamente parlando, che il marito di una dipendente comunale, che ricopre un ruolo di responsabilità, possa essere candidato nello stesso Comune dove la stessa firma determine e rilascia autorizzazioni. È lecito porre queste domande? 

 

Volevamo conoscere il parere della dottoressa. Ma oggi non siamo stati fortunati nemmeno per conoscere il punto di vista della moglie del candidato.

Ribadiamo: è eticamente corretto una candidatura del genere? Questa era la domanda che volevamo porre. Ma restiamo fiduciosi. La nostra testata darà a tutti la possibilità di replicare. 

 

 

LEGGI ANCHE:

 

- Somma Vesuviana: a che punto siamo con il bene confiscato a D’Avino?

 

L'ex boss pentito è tornato a Somma Vesuviana?

 

Parla l’avvocato: «Fiore D’Avino non è mai tornato. Smentisco gli spargitori di false notizie»

 

Elezioni regionali in Campania: l’orgia del potere