Due testimoni “eccellenti” sono stati ascoltati lunedì presso il Tribunale Militare di Roma, nel procedimento a carico di Riccardo Casamassima: l’ex comandante generale dell’Arma dei Carabinieri Giovanni Nistri e l’ex ministro della Difesa Elisabetta Trenta.
Non era presente, per motivi familiari, Ilaria Cucchi (già ascoltata dalla difesa di Casamassima) che tornerà a testimoniare a settembre.
I testimoni sono stati convocati per fare luce definitivamente sul famoso colloquio del 18 ottobre del 2018 tra la Trenta, Nistri, la Cucchi avente ad oggetto Riccardo Casamassima. Durante quell’incontro, come raccontato dalla sorella di Stefano Cucchi in una importante conferenza stampa, vennero utilizzate parole tutt’altro che di apprezzamento nei confronti del carabiniere Casamassima, per il quale venne utilizzata l’espressione “non è uno stinco di santo”.
Uno “sproloquio” quello del generale, così lo definì la Cucchi, che minacciava punizioni per i carabinieri che avevano testimoniato sul decesso di Stefano.
La Trenta aveva smentito quella ricostruzione, facendo passare quindi per bugiarda Ilaria Cucchi. Quest’ultima non ha mai nascosto il proprio stupore per il fatto che, durante quell’incontro, si parlasse di Casamassima (testimone chiave nel processo Cucchi bis e che ha permesso di accertare la verità sulla morte di Stefano), anziché della morte di suo fratello, ucciso dalle percosse da parte di appartenenti all’Arma.
Sta proprio qui il nocciolo della questione – come ci dice Serena Gasperini legale di Casamassima -, capire se all’interno di quella discussione si sia parlato male di Riccardo Casamassima. È emerso che in quell’incontro, sia la Trenta che Nistri, cercarono di far passare Casamassima come una persona poco trasparente e con un passato discutibile. Per screditarlo?
Lo stesso carabiniere ha più volte denunciato pubblicamente trattamenti sfavorevoli a lui riservati proprio a seguito della testimonianza (molti, in questi anni, sono stati i demansionamenti, le punizioni, le note di demerito), legandoli – come ha sempre sostento Casamassima – ad una chiara volontà del generale Nistri.
Il generale e il ministro, durante la testimonianza di lunedì, hanno cercato di minimizzare la cosa, come se si fosse trattato di un semplice scambio di idee: sarà fondamentale la deposizione di Ilaria Cucchi all’udienza del 9 settembre. Si parla, inoltre, di uno scambio di messaggi tra la Cucchi e la Trenta che confermerebbe l’atteggiamento “astioso e vendicativo” dei vertici dell’Arma nei confronti di Casamassima.
I legali della difesa, Gasperini e Daniele Fabrizi si dicono soddisfatti. In quell’incontro si parlò "male" del loro assistito, divenuto – sempre secondo i suoi legali – bersaglio di vere e proprie “rappresaglie” da parte di superiori e vertici dei carabinieri, allo scopo di renderlo un testimone poco credibile.
A settembre Riccardo Casamassima dovrà affrontare ancora sei processi: in quattro è parte offesa, in uno ha rinunciato alla prescrizione e poi questo, presso il Tribunale militare, che potrebbe riservare qualche altra sorpresa.
Alessandra Ruffini e Daniele Ventura
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2021-07-14 16:24:28
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