Sanità, in Molise avanza il degrado
SENZA FUTURO. Il Covid e la fase emergenziale non hanno insegnato nulla. Dovevamo diventare tutti più buoni ma siamo peggiori di prima. Sulla sanità, l'unico baluardo per affrontare certe emergenze, si continua a gettare fumo negli occhi per raggiungere l'unico obiettivo: la totale privatizzazione del sistema. E in Molise da anni si grida, inutilmente, ai quattro venti. «Il Rapporto tra spesa sanitaria e pil cala al 6,1% nel 2025 - denuncia la Cgil - inferiore all'epoca pre Covid».
Paolo De Chiara
Dec 23, 2022 05:51
«Più peggiora la situazione organizzativa e più, alcuni colleghi guadagnano. Ecco perché nessuno contrasta il degrado». Queste parole sono state utilizzate da Lucio Pastore, primario del pronto soccorso del "Veneziale" di Isernia. Sono anni che il medico, molto conosciuto in città, continua a denunciare una situazione che va avanti da decenni.
La classe dirigente di questa piccola Regione ha deciso da tempo la strada maestra. Il pubblico non serve a un cazzo. Meglio il privato: tutto è più bello, tutto funziona, tutto è più pulito. E, anno dopo anno, hanno smantellato tutto ciò che poteva essere smantellato. Senza pietà.
«Ma il privato funziona meglio».
La politica molisana - gestita da ignobili soggetti - ha cominciato a chiudere gli ospedali, i presidi del territorio. E mentre la gente faceva ammuina (sui social e qualche volta nelle piazze), Lor Signori hanno continuato a picconare. Costantemente. Pochi gli ostacoli per interrompere questa deriva. Tante le occasioni buttate nel cesso: i molisani hanno avuto tante possibilità per evitare il disastro. Un totale fallimento. Nel corso degli anni hanno continuato a votare i peggiori. Non in Molise. I peggiori d'Italia. Condannati per fatti gravissimi (anche se riabilitati), inetti, bandieruole, inaffidabili, indegni, ignoranti, furbi. La peggiore classe dirigente europea. Capace solo di distruggere una intera Regione. E in ogni competizione elettorale le barzellette hanno preso il posto dei temi seri da affrontare. Mai un dibattito, un confronto, una soluzione.
«Ma il privato funziona meglio».
Le promesse, sbandierate a destra e sinistra (un ossimoro molisano), non hanno portato a nessuna soluzione. I servizi sono stati tagliati, i reparti sono stati chiusi, gli ospedali smantellati. E chi critica viene severamente punito.
Ma il debito pubblico non si è mai ridotto. Il piano di rientro ha riempito la bocca della classe dirigente di questa Regione. Le assunzioni? Le carenze strutturali? I nuovi ospedali? Il centro Covid?
«Ma il privato funziona meglio».
Nessuno è responsabile di nulla. La colpa è sempre di qualcun altro. "Iorio (ex sGovernatore) è il responsabile", "No, è colpa di Frattura" (altro sGovernatore), "No, assolutamente. Toma (attuale sGovernatore), è lui il responsabile dello sfascio". E' possibile capire le responsabilità che ruotano, ad esempio, intorno al debito sanitario? Come sono stati utilizzati i soldi pubblici? Dove sono stati dirottati? Chi ha guadagnato in questo caos?
«Ma il privato funziona meglio».
E grazie al cazzo. Se i soldi pubblici vengono dirottati ai privati e sottratti al pubblico l'equazione è elementare. Ma le responsabilità, purtroppo, non sono soltanto di chi ha gestito e continua a gestire la cosa pubblica. Le responsabilità provengono anche dalle cabine elettorali. Basti vedere, nemmeno analizzare e approfondire, gli eletti delle ultime elezioni politiche. Tra pochi mesi ci saranno le regionali. Qualcosa cambierà?
Molisani non lamentatevi soltanto. Avreste dovuto fare la rivoluzione. Non serve a nulla lamentarsi con i medici e gli infermieri al pronto soccorso dell'ospedale pubblico distrutto da una politica distruttiva. Serve dignità politica.
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