Taranto, la ribellione del coordinamento

NUOVE INIZIATIVE. «L’obiettivo è scongiurare la conversione in legge del decreto che costituisce un colpo mortale per la città ed una grave lesione dell’autonomia della Magistratura.»

Taranto, la ribellione del coordinamento

Il mondo ambientalista si ricompatta per dire «No» all’immunità penale in favore dell’ex Ilva reintrodotta dal Governo con il decreto legge del 5 gennaio scorso. Numerose associazioni si sono riunite il 9 gennaio per concordare una serie di azioni, al fine di informare e mobilitare i cittadini sui pericolosi effetti derivanti dall’entrata in vigore dello stesso. L’obiettivo è scongiurare la conversione in legge del decreto che costituisce un colpo mortale per la città ed una grave lesione dell’autonomia della Magistratura.

Nei prossimi giorni questo nuovo coordinamento associativo si allargherà a tutte le realtà che vedono nel provvedimento normativo un serio e preoccupante pericolo ai danni della salute della popolazione, dell’ambiente e che danneggia gli stessi lavoratori dello stabilimento siderurgico.

La prima iniziativa si terrà martedì 17 gennaio alle ore 10 dinanzi alla Prefettura di Taranto, dove avrà luogo un presidio durante il quale una delegazione chiederà di essere ricevuta dal Prefetto, al fine di consegnare un documento che motiva l'opposizione al nuovo decreto legge e anche all’ipotesi di nuovo rigassificatore galleggiante; si esprimerà inoltre la richiesta di partecipazione democratica alla progettazione della transizione ecologica per Taranto con i nuovi fondi europei del Just Transition Fund.

La classe dirigente è chiamata oggi più che mai ad un’assunzione di responsabilità; la classe politica, in particolare, ad accantonare le posizioni ideologiche e le convenienze della propria parte per perseguire il bene superiore della comunità.

 

Coordinamento Taranto

 

LEGGI ANCHE:

Taranto, ecco l'ennesima lettera al Capo dello Stato

- INQUINAMENTO A TARANTO. MARTINA (ZONA) FRANCA?

- «ACCIAIERIE ILVA: IERI CHIAMATI AD ESPRIMERSI ANCHE GLI STATI MEMBRI DELL’UNIONE EUROPEA”»

 

Taranto, la macchia sulla coscienza collettiva dell’umanità 

 

«Presidente Mattarella a Taranto i bambini si ammalano e muoiono»

 

Acciaierie Italia twitta su Taranto 

«Presidente, non vogliamo più veder soffrire e morire i nostri figli»

 

Taranto, «le nostre ragioni sono e saranno più solide di quelle dell’acciaio»