Abruzzo, senza l’impegno di un cittadino neanche sapevano dov’era l’albero?

Dono per il Natale in Vaticano, sta per essere inaugurato in piazza San Pietro. In queste settimane una clamorosa vicenda su cui nessuna riflessione, tutto «normalizzato». La stessa cappa che impera sugli abusi clericali, come sulla citazione teatina pubblicata da Repubblica.

Abruzzo, senza l’impegno di un cittadino neanche sapevano dov’era l’albero?

I primi capitoli di questa intricata, e sconcertante, vicenda li abbiamo raccontati lo scorso 13 novembre: quest’anno tocca all’Abruzzo regalare al Vaticano l’abete per San Pietro.

Nel 2022, in piena emergenza climatica ed ormai sull’orlo dell’abisso ecologico, si continua a perpetrare l’antica tradizione che venga tagliato un albero – anche imponente e secolare – da un territorio ogni volta diverso del Paese devastato dalle terre dei fuochi, dalle ecomafie, dai disastri ambientali, dalla devastazione dell’inquinamento e del saccheggio dei territori. Stride tutto questo con encicliche e cop varie, con proclami e ammonimenti alla «Salvaguardia del Creato» (a cui tra l’altro vien dedicata persino una giornata a settembre).

Lo hanno evidenziato ambientalisti e cittadini sgomenti di fronte quel che era stato annunciato, come abbiamo riportato nel nostro precedente articolo.

Ecologia e abusi, se non ora quando dai proclami ai fatti concreti?

https://www.wordnews.it/ecologia-e-abusi-se-non-ora-quando-dai-proclami-ai-fatti-concreti

In queste settimane lo sconcerto è aumentato, sarebbe stato doveroso aumentasse, di fronte i successivi capitoli di questa vicenda emblematica della realtà reale di questa Regione. Un fotografo naturalista, Dario Rapino, ha geolocalizzato l’albero di Rosello che doveva essere donato al Papa. Che, colpo di scena, non solo non è di Rosello ma addirittura è in pieno territorio molisano. Dopo la prima video diretta facebook di Rapino, e la diffusione della notizia, sono scattate ore febbrili tra Comune, Regione Abruzzo e Regione Molise.

Che ha reso noto di essere stata coinvolta solo in quelle ore e, quindi, l’iter di approvazione del taglio non poteva mai completarsi entro il Natale 2023. Da notare che, come Rapino ha sottolineato, in realtà l’albero già negli anni scorsi sembrava essere stato destinato al natale vaticano. Poi non accadde e si è arrivati a quest’anno. Al termine di queste febbrili ore si è virato su altro albero e ad una proposta venuta dalla Regione Abruzzo già nelle settimane precedenti. Tutto risolto? Così sembra a vedere il silenzio e l’esser passati oltre nella terra tra Trigno e Tronto. Ma così non può essere, non deve essere.

Ancora una volta senza un privato cittadino, volontario e non certo con i «potenti mezzi» che chi è competente, deputato e pagato dalla collettività, cosa sarebbe accaduto? Come è possibile che si stava discutendo del taglio di un albero collocato altrove rispetto a quanto era stato detto? Possibile che se non c’è lo strenuo e tenace impegno di un cittadino la «gestione della cosa pubblica» ci regala continuamente perle del genere? Altro che tutela dell’ambiente, ecologia e tanto altro.

Quando si arriva su questi temi e vicende la storia (dis)amministrativa abruzzese ci regala perle di ogni tipo. E i volontari gratuiti, i cittadini impegnati, arrivano dove pare che la (dis)amministrazione non ne azzecca nulla. L’Abruzzo è la regione di progetti improponibili con documentazione che pare scendere da Marte, di piani che hanno stravolto ogni conoscenza di fauna e flora, di cave marine collocate sulla carta geografica decine e decine di chilometri lontano dal punto reale, l’elenco potrebbe essere sterminato. Pochi cittadini tenaci, informati, impegnati possono tantissimo, sono sentinelle preziose e l’unico vero argine civile e sociale. Eppure passano i decenni e restano pochi, sempre meno e sempre gli stessi. Su oltre un milione e trecentomila abitanti. Pochi e troppo spesso isolati, disprezzati, attaccati, ignorati. La provincia camomilla, la regione di Fontamara ieri, oggi e ancora per quando?

Silenzio, lassismo, accettazione e normalizzazione di tutto e il contrario di tutto. Accade in Italia anche su un’altra vicenda che coinvolge Vaticano e vescovi italiani: il contrasto alla pedofilia clericale. Spinta da quanto sta accadendo in altri Stati, dalla marea montante dello scandalo e – anche qui – da un impegno che non è mai diventato patrimonio comune di una società che si può definire civile solo per convenzione linguistica, la CEI – in maniera discutibile e auto conservatrice (altro che giustizia e verità) – sta percorrendo alcuni passi.

Tutte le Diocesi si sarebbero dovute muovere. Ma così non è stato. Tra Abruzzo e Molise, per quanto è notizia pubblica, sono solo tre le Diocesi che alcuni passi stanno compiendo. Su tredici. Un silenzio che puzza di omertà e complicità, vergogna delle vergogne, è sceso su quanto denunciato su Repubblica (e ripreso da Dagospia) ormai due settimane fa. Lo abbiamo raccontato lo scorso 22 novembre, una settimana fa.

La provincia dalla Forte omertà

PEDOFILIA CLERICALE/Articolo di Repubblica (ripreso da Dagospia) su un’inchiesta a Siracusa cita Chieti. È passata quasi una settimana ma nessuno vede, nessuno sente e nessuno fiata. La provincia della regione camomilla continua a non smentire mai la sua natura vacua e da “accetta tutto”.

https://www.wordnews.it/la-provincia-dalla-forte-omerta

Ad oggi restiamo gli unici, in tutta la provincia camomilla, ad aver ripreso – al contrario di gossip, pacchi e vacuità varie sempre strombazzate – la notizia.

Ribadiamo quindi quanto scritto, domandato e posto nel nostro precedente articolo. Prima o poi si sveglieranno le (in)coscienze dormienti? Qualcuno risponderà? Qualcuno si deciderà a parlare? Esisteranno schiene dritte in questa desolata provincia della provincia dell’Impero? A furia di battere sempre sullo stesso mattone la casa crolla disse Pasolini nell’ultima intervista poche ore prima del suo assassinio. E quindi si continuerà a battere su questo mattone, a ribadire e ripetere domande ed indignazioni.

«Videochat erotiche con un prete di Chieti». Una «citazione» del genere non suscita interesse, non scuote nessuno, non sveglia coscienze, non ripugna e non indigna? Fino a quando pretendono di rimanere le papere tutte mute, i cicisbei in servizio permanente senza parola, i copiaincollisti e le tastiere ferme? Qualcuno, anche dei tanti progressisti laici à la carte, quelli delle retoriche e delle belle cerimonie, quelli che dedicano strade e si riempiono la bocca di tante bellissime parole come legalità, democrazia, libertà, no ad ogni violenza, ecc. ecc. dove sono finiti?

Dal Palazzo del Potere di fatto citato dal ragazzo non si smuove nulla sotto lo zucchetto? Manco una predicuccia, un discorsetto, due parole, un mezzo articolo commovente e tanto intenso. Non ha nulla da dire la colto, raffinata e acculturata voce?

Non è dato sapere, da quanto pubblicato, se Chieti è riferito a città, provincia, diocesi o altro. Nel dubbio chiunque potrebbe esser vissuto a pochi passi, molto meno dei cento del film. Nessuno si sgomenta cosa potrebbe essere accaduto? Dove sono i barricaderi per l’Amazzonia e la pecunia, per ogni pomposa Giornata Internazionale, Mondiale, nazionale, galattica e per mille e più occasioni di ogni tipo?  

 

I NOSTRI PRECEDENTI ARTICOLI

 «Un sistema basato su un esercizio violento del potere»

Intervista a Federica Tourn sugli abusi sessuali nella Chiesa, autrice di inchieste indipendenti e tra le promotrici del coordinamento ItalyChurchToo.

https://www.wordnews.it/un-sistema-basato-su-un-esercizio-violento-del-potere

 

Sotto la tonaca delle promesse cosa nasconde la solita zuppa?

PRIMA PARTE. Abusi sessuali clericali, le inchieste di Federica Tourn e Federico Tulli, le denunce e i documenti di Rete L’Abuso e ItalyChurchToo svelano la realtà dietro le promesse e le commissioni d’inchiesta indipendenti ma non troppo.

https://www.wordnews.it/sotto-la-tonaca-delle-promesse-cosa-nasconde-la-solita-zuppa

 

La “via italiana” è inadeguata e forse anche dannosa

SECONDA PARTE. Abusi sessuali clericali, ItalyChurchToo svela la realtà dietro le promesse e le commissioni d’inchiesta indipendenti ma non troppo.

https://www.wordnews.it/la-via-italiana-e-inadeguata-e-forse-anche-dannosa

 

Scelte inadeguate e contraddittorie che porteranno ad un report a cui mancherà proprio la serietà

TERZA PARTE. Abusi sessuali clericali, la risposta di ItalyChurchToo alle promesse di Zuppi che svela la realtà dietro le promesse e le commissioni d’inchiesta indipendenti ma non troppo.

https://www.wordnews.it/scelte-inadeguate-e-contraddittorie-che-porteranno-ad-un-report-a-cui-manchera-proprio-la-serieta

 

Denunciare la pedofilia per il gigante del web è minaccia, molestia e bullismo

La vergognosa e assurda accusa è stata lanciata dal più grande motore di ricerca web mondiale contro Rete L’Abuso oscurando la mappa degli abusi sessuali clericali in Italia.

https://www.wordnews.it/denunciare-la-pedofilia-per-il-gigante-del-web-e-minaccia-molestia-e-bullismo

Abusi del clero su minori, donne e persone in condizione di vulnerabilità

https://www.wordnews.it/abusi-del-clero-su-minori-donne-e-persone-in-condizione-di-vulnerabilita