Ecologia e abusi, se non ora quando dai proclami ai fatti concreti?

Dopo anni di documenti e discorsi per la «salvaguardia del creato» e l’ecologia a Natale si ripete il rito dell’omaggio alla Città del Vaticano di un albero strappato dal suo ambiente naturale. E sugli abusi clericali sui più fragili piena verità e giustizia non sembrano albergare nel Belpaese.

Ecologia e abusi, se non ora quando dai proclami ai fatti concreti?

Una pandemia che sembra non voler fare la fine delle precedenti nella storia e l’incombere della guerra mondiale (nucleare!). Sono le principali emergenze, le maggiori minacce, che si stagliano nell’orizzonte di un’umanità che pare voglia votarsi all’autodistruzione e ad un’arroganza sempre più disumana. Nei mesi precedenti l’inizio del periodo pandemico, in realtà per l’ennesima volta almeno dall’inizio degli anni Novanta, sembrava essersi messo in moto il meccanismo della consapevolezza su un’altra minaccia che incombe sulla vita umana e di tutto il pianeta: la distruzione dell’ambiente, dell’ecosfera, i cambiamenti climatici e la devastazione ecologica.

Ma i gattopardi dell’interesse, la voracità rapace, le consorterie più o meno squallide che muovono i fili dell’economia, della «politica» e della società tutta – molto più abili di qualsiasi «strategia della tensione» eversiva – tutto san far deragliare.

E così la lotta ai cambiamenti climatici è diventato greenwashing, l’impegno ad un nuovo modello energetico è arrivato a spalancare le porte a gas e nucleare. In questo fosco scenario ci sono state voci che sono apparse quasi profetiche, chiare, limpide e con la schiena dritta. Voci, appunto.

Tra queste, con encicliche, parole seminate nei viaggi aerei (notate lo stridore o si deve fare un disegnino?), discorsi e moniti, quella che vien dalle leonine mura vaticane, le mura dell’ultima monarchia assoluta (per quanto con una originale linea di successione) rimasta al mondo.

Dicembre è il mese del Natale, dei festeggiamenti e degli addobbi. Antica tradizione vuole che ogni anno venga donato alla Città del Vaticano un abete per l’albero in piazza e altri alberi nel regno.

Quest’anno la scelta del donatore è caduta sul comune abruzzese di Rosello. Una designazione che, nel piccolo borgo in provincia di Chieti, ha innescato un meccanismo che potremmo definire virtuoso e sicuramente solidale: la realizzazione degli addobbi sta avvenendo a cura della struttura residenziale riabilitativa psichiatrica “La Quadrifoglio”, dell’Istituto Omnicomprensivo scolastico della vicina Borrello e della casa per Anziani sempre della vicina Borrello.

“La Quadrifoglio” ha reso noto di aver aderito con entusiasmo all’iniziativa dopo aver avuto precise garanzie ambientali, il sindaco di Rosello ha chiarito l’impatto generale e l’iter di approvazione del taglio. Su cui ha chiesto spiegazioni nei giorni scorsi il Wwf. L’associazione, nei mesi scorsi al centro del dibattito pubblico per la partecipazione al Jova Beach Party (di cui ci siamo ampiamente occupati con l’intervista al fumettista Franco Sacchetti realizzata dalla giornalista indipendente Linda Maggiori), in un comunicato stampa ha chiesto «trasparenza sulle procedure amministrative» e definito «discutibile» la scelta di «tagliare un albero di queste dimensioni in piena crisi climatica».

Sulla necessità di cambiare, di una svolta veramente ecologica per rispettare la natura e di fronte i cambiamenti climatici, evocazioni della «sensibilità» bergogliana e simili nel dibattito scatenatosi su facebook si sono concentrati molti post e commenti.

«Uno splendido organismo di una specie rara in Appennino che per 150-200 anni ci ha dato ossigeno e ha garantito la vita a migliaia di altri animali verrà segato, abbattuto e alla fine distrutto gratuitamente per fare festa – ha sottolineato in un post lo storico ambientalista abruzzese Augusto De Sanctis - Mi domando con quale coraggio in piena epoca di crisi ambientale, denunciata dalla stessa chiesa, si decida di fare questo gesto che sento così lontano da un'umanità consapevole dei nostri limiti». Nella sua riflessione pubblica De Sanctis ha sottolineato quanto la scelta di continuare a strappare alberi dal loro ambiente naturale «è anche platealmente diseducativo, volendo ribadire l'effimero potere dell'uomo sulla Natura» ed è «un gesto che sento arrogante non perché non si tagliano alberi o perché non siamo in qualche modo tutti contraddittori nella nostra esistenza ma perché viene fatto per servire una vanità e non per estremo bisogno».

L’attivista di Forum H2O, Stazione Ornitologica Abruzzese e di molti comitati e battaglie ambientaliste ha auspicato un «ripensamento e si addobbi, per chi crede, in piazza San Pietro un oggetto di altri materiali, magari riciclati». Un gesto che sarebbe «di coerenza per legare alle prediche i fatti».

Passare dalle parole ai fatti, dalle prediche al concreto agire. La vicenda intorno all’abete di Natale, scatenando polemiche e polveroni, ha dimostrato quanto la distanza tra i primi e i secondi è fin troppo abissale. Quando dentro ed intorno alle leonine mura (e non solo) l’apparenza del verbo costruisce ben altro nel regno. In questi stessi giorni in Francia è esploso in maniera dirompente il tema degli abusi sessuali clericali: un vescovo ha confessato apertamente un abuso, è emerso un numero enorme di vescovi colpevoli e la Chiesa francese ha immediatamente espresso vicinanza alle vittime, disponibilità ad incontrarle ed essere al loro fianco e immensa vergogna.

Quel che in Italia prima e durante gli anni di Bergoglio e Zuppi, come abbiamo riportato nei mesi scorsi pubblicando notizie delle denunce di Rete L’Abuso, Italy Church Too, di Federica Tourn su Domani e Federico Tulli su Left, non è mai avvenuto. E non avverrà certo in questi giorni con il report tanto sbandierato da Zuppi e la CEI da mesi. Su questo report nessuna certezza e la genesi, come sottolineato in vari nostri articoli nei mesi scorsi, è più che discutibile (riprendendo l’aggettivo nel comunicato del Wwf sull’abete di Rosello).

«Abbiamo voluto far parlare le vittime, perché è a loro che dobbiamo pensare innanzitutto ... La tutela dei minori deve avvenire a tutto tondo ... Non si può distogliere lo sguardo davanti alle ferite provocate da ogni forma di abuso ...» sono tutte dichiarazioni raccolte nei giorni scorsi dalla stampa in vista del report e di un incontro pubblico che avverrà a Roma. Parole che chiunque di noi potrebbe sottoscrivere, verrebbe quasi da scrivere sacrosante. Ma la realtà è ben lontana, i fatti raccontano ben altro atteggiamento. Ascolto solo di alcuni, per un periodo limitato, nascondendo fatti e colpevoli, addirittura spostandoli in altri luoghi in cui sono stati a contatto con minori, vicende insabbiate per decenni, negazionismi, riduzionismi e benaltrismi.

E l’ascolto pieno e la ricerca di verità e giustizia - la famiglia di Emanuela Orlandi aspetta da trent’anni che dal Vaticano si spezzi omertà, silenzi e complicità, e mentre il Papa non li riceve per dare loro voce c’è voluta Netflix - ancor più pieni che da qualche parte forse saranno di casa ma dentro e nei dintorni delle mura leonine dell’ultima monarchia assoluta della Storia sicuramente no.

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Intervista al fumettista Franco Sacchetti di Linda Maggiori sul più «devastante spettacolo dopo il Big Bang»

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«Un sistema basato su un esercizio violento del potere»

Intervista a Federica Tourn sugli abusi sessuali nella Chiesa, autrice di inchieste indipendenti e tra le promotrici del coordinamento ItalyChurchToo.

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PRIMA PARTE. Abusi sessuali clericali, le inchieste di Federica Tourn e Federico Tulli, le denunce e i documenti di Rete L’Abuso e ItalyChurchToo svelano la realtà dietro le promesse e le commissioni d’inchiesta indipendenti ma non troppo.

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La “via italiana” è inadeguata e forse anche dannosa

SECONDA PARTE. Abusi sessuali clericali, ItalyChurchToo svela la realtà dietro le promesse e le commissioni d’inchiesta indipendenti ma non troppo.

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TERZA PARTE. Abusi sessuali clericali, la risposta di ItalyChurchToo alle promesse di Zuppi che svela la realtà dietro le promesse e le commissioni d’inchiesta indipendenti ma non troppo.

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La vergognosa e assurda accusa è stata lanciata dal più grande motore di ricerca web mondiale contro Rete L’Abuso oscurando la mappa degli abusi sessuali clericali in Italia.

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Abusi del clero su minori, donne e persone in condizione di vulnerabilità

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(la registrazione di questo convegno è integralmente disponibile sui canali web di Rete L’Abuso e Italy Church Too)