Discarica abusiva continua in via Salce a Vasto, presentato nuovo esposto

VASTO. Il sopralluogo del 26 giugno ha mostrato ancora una volta la persistenza della discarica abusiva in via Salce e ancora frequenti abbandoni di ogni tipologia di rifiuti. Da cui partì un incendio nel 2015 e ben due nel 2017. Corredate dalle foto scattate abbiamo presentato un esposto a vari organi investigativi. Le discariche abusive da sempre piaga di Vasto e del vastese, inviateci foto e segnalazioni a redazione@wordnews.it , sarà nostra cura documentare e denunciare.

Discarica abusiva continua in via Salce a Vasto, presentato nuovo esposto

Allarme caldo, l’aumento vertiginoso delle temperature che sta coinvolgendo tutta la Penisola porta a gravi disagi, a preoccupazioni sanitarie e – come ogni estate – stimolano interessi e istinti criminali. Vasti incendi son stati tornati ad esplodere in quasi tutta la regione adriatica. In Abruzzo bruciano le aree naturali, a Vasto meno di un anno fa fu colpita al cuore la Riserva di Punta Aderci (incendio acclarato come doloso ma, come troppo spesso, nessuno ha visto e sentito niente e i criminali sono ancora impuniti) e nelle settimane precedenti l’aquilano. In quella provincia dove nel 2017 settimane d’inferno si vissero sul Morrone, l’evoluzione degli incendi già rese chiaro che c’era un disegno criminale, doloso, dietro. Nel territorio dove incombe, nel silenzio, nell’omertà e nella complicità di tanti, la mafia dei pascoli. L’anno scorso pubblicammo ampi stralci di una ricerca universitaria coordinata dalla prof.ssa Lina Calandra dell’Università aquilana. Pagine che dovevano scuotere le coscienze, pretendere impegno civile, sociale e politico ed invece tutto è caduto nell’oblio.

Bruciano le aree naturali e bruciano i rifiuti, terra dei fuochi è un’espressione che ormai rimanda agli illeciti nel ciclo dei rifiuti, ai traffici e alle discariche di camorre, mafie e consorterie criminali varie. Ma non solo. La terra dei fuochi è ormai non più un perimetro geografico, ridotto alla sola Campania, ma un sistema economico e sociale. Nel quale incendiare i rifiuti, distruggere col fuoco frutti e prove di piccoli e grandi abbandoni illeciti è la norma. Sin dall’alba della nostra avventura editoriale abbiamo documentato discariche abusive, abbandoni illeciti di rifiuti in ogni angolo possibile ed immaginabile. Via Salce, periferia sud di Vasto, è uno dei luoghi emblematici. Qui un vasto incendio scoppiò nell’estate 2015, coinvolgendo anche la vicina autostrada, e ben due furono gli incendi due anni dopo: a febbraio e a luglio, entrambi successivi ad esposti ed articoli di denuncia della situazione di degrado persistente.

Siamo tornati nella strada alla periferia della città lo scorso 26 giugno, le foto allegate a quest’articolo documentano il persistere di quanto già ampiamente denunciato e documentato in questi mesi. E di come tutto continua e gli abbandoni proseguono indisturbati ed imperterriti. Non è certamente un sacchetto buttato da un’auto sporadicamente da un vandalo incivile, la mole di rifiuti che continuamente viene gettata in questa strada mostra una realtà sistematica e una sorta di organizzazione dell’abuso. Telecamere, droni, sorveglianza ambientale, tutto quanto era stato paventato già nel dicembre 2016 dall’amministrazione (come abbiamo riportato in precedenti articoli) non sembra essere mai comparso qui.

 

 

 

 

 

Nelle scorse settimane queste foto, insieme con la segnalazione dei vari articoli già pubblicati, sono state inviate a vari organi investigativi e giudiziari. Allegate ad un dettagliato esposto nel quale abbiamo ricostruito sei anni di illeciti, esposti e denunce. Sottolineando i rischi alla sicurezza e sanitari del persistere di questa discarica abusiva. Sono stati gettati svariate volte sacchi di scarti organici, causa di puzze nauseabonde. In almeno due casi, nonostante l’uso di 2 o 3 mascherine, ci siamo dovuti allontanare nei nostri precedenti sopralluoghi per le nausee. L’esposto presentato è partito dall’incendio del 2015 e dal rinvenimento di alcuni fusti nel dicembre dell’anno successivo. Sotto il cavalcavia autostradale, arrugginiti, stavano spandendo olio esausto nel terreno. Dopo il loro rinvenimento un esposto fu presentato dal coordinatore regionale delle Guardie ambientali WWF Claudio Allegrino. Ad inizio febbraio 2017, lì dove erano presenti anche quei fusti, scoppiò un violento incendio con forti miasmi percepiti dai residenti. Un ulteriore incendio dei rifiuti illecitamente abbandonati avvenne nell’estate dello stesso anno. Dopo segnalazioni e il primo esposto presentato dalle Guardie WWF la società gestore dell’autostrada adiacente bonificò l’area di sua competenza, rimuovendo anche i già citati fusti, e avviò un fitto crono programma di lavori portato avanti per almeno un anno e mezzo. Nulla invece risultò essere avvenuto sulle altre aree della contrada fino ad inizio novembre 2020 quando, dopo un ulteriore esposto presentato dal coordinatore Guardie WWF Allegrino, un intervento di rimozione rifiuti fu realizzato. Ma, prima, durante e dopo tale intervento la situazione in contrada Salce è rimasta pressoché invariata e già dopo alcune ore nell’area dove rifiuti erano stati rimossi ci sono stati nuovi illeciti abbandoni, come abbiamo documentato in un nostro articolo del novembre scorso. Arriviamo così a quanto documentato in questi ultimi mesi in video e fotografie.

 

Le discariche abusive sono una grave piaga, ambientale e sanitaria, di Vasto e del vastese. Via Salce è uno dei luoghi emblematici della situazione.

Invitiamo chi conosce e ha notizie di altre realtà simili ad inviarci segnalazioni e foto a redazione@wordnews.it

Continueremo a documentare e denunciare.

 

 

 

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