Ormai è tutto un colabrodo
IL PUNTO DI VISTA DEL DOTTOR PASTORE. «Si emanano grida, come quelle di manzoniana memoria, per tenere le carte a posto ma in realtà non abbiamo mezzi reali, non sappiamo come trasferire un paziente per mancanza di personale e percorsi chiaramente definiti, non sappiamo come assistere pazienti buttati per giorni su barelle.»
Manca personale, mancano posti letto, non si sa dove inviare i pazienti, non esistono interlocuzioni vere , per i problemi, con i vertici istituzionali e tutto procede come un vascello in gran tempesta. Pensavo fosse mio dovere cercare di fare qualcosa in un momento di crisi come quello determinato dal covid ma mi accorgo che è tutto inutile.
Si emanano grida, come quelle di manzoniana memoria, per tenere le carte a posto ma in realtà non abbiamo mezzi reali, non sappiamo come trasferire un paziente per mancanza di personale e percorsi chiaramente definiti, non sappiamo come assistere pazienti buttati per giorni su barelle.
Allora ci arrangiamo, come al solito, come succede tutti i giorni, ormai da anni, forse per un malcelato senso di dovere. Ma fino a quando questo gioco distruttivo potrà andare avanti? Fino a quando reggerà un sistema che la volontà politica vuole che collassi su se stesso facendo finta che non ci siano precise responsabilità da parte delle classi politiche ma che tutto avverrebbe per un destino avverso?
Ormai il personale é stanco, mediamente anziano e demotivato in attesa del collasso finale con la possibilità, per alcuni, di lucrare il più possibile in questo momento di difficoltà. Non esistono istituzioni di altro tipo che possano e vogliano intervenire né a livello politico né a livello di prefettura o di giustizia per cercare di dare una reale funzionalità al sistema.
Mi chiedo: ma ne vale la pena continuare in questo sfacelo o conviene abbandonare tutto e che il collasso avvenga?
Lucio Pastore, primario ps Isernia
L'INTERVISTA
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