Bennardo Mario Raimondi: “Palermo non è cambiata, è peggiorata”

Intervista a Bennardo Mario Raimondi, imprenditore palermitano che ha denunciato il pizzo ed è stato lasciato da solo da tutti, pure dallo Stato.

“Da 47 anni faccio il ceramista, presepista e scultore. Avevo una grossa azienda con circa 40 persone che la circondavano, tra rappresentanti e dipendenti. Poi per dei problemi di ristrutturazione che ho dovuto fare sono dovuto andare dagli usurai perché le banche ti aiutano ma fino ad un certo punto e poi ti abbandonano.

Usurai che con il tempo, purtroppo, a causa dei miei problemi familiari, mi è morto nel frattempo un figlio un fratello e ho avuto problemi con mia moglie, si sono aggravati i debiti fino a quando ho dovuto cercare un altro usuraio, che poi sono diventati anche estorsori, per pagare il primo e il secondo. Poi ho dovuto vendere la casa, quella stessa casa che ho dovuto ristrutturare, ho perso il negozio che avevo perché la banca con i debiti che ho accumulato l'ha pignorato e venduto all'asta, ho perso anche il lavoro e ho perso quasi la mi stessa vita.

Perché è facile dire denunciate o agire con il senno del poi ma, se uno non entra all'interno di alcune storie e problemi particolari, non può capire completamente quello che è veramente successo in pochi anni. Perché hanno distrutto la mia vita e tutto quello che avevo. Nel 2005/2006 ho denunciato. Non è facile denunciare assolutamente, anche perché chi denuncia, quasi automaticamente, perde amici parenti e clienti.

Vieni isolato anche da quella stessa società dove fanno le commemorazioni, dove sventolano bandiere e resti completamente isolato. Tanto che nel 2013 ho tentato il suicidio. Il processo è stato molto lungo, con la condanna di alcuni di essi ma che già sono liberi, però lo Stato mi ha dato la caramella. Con un danno di circa 300 mila euro lo Stato mi ha dato solamente 28 mila euro.”

- descrive così Bennardo Mario Raimondi la sua vita.

Poi parla di alcune associazioni che gli hanno fatto solo danno, come un'associazione di Catania che lo ha seguito ma in maniera completamente errata. Dice chi l'ho ha veramente aiutato e tutte quelle associazioni antimafia che lo hanno lasciato da solo.

In poche parole oggi vive al lastrico e fa un appello

“io voglio solamente vendere quello che creo e solo la società civile mi può aiutare: semplicemente acquistate ciò che faccio.”

Poi, l'intervista fatta dalla rubrica “Informazione Antimafia”, continua entrando nel dettaglio della sua storia, delle sue battaglie e vengono mostrate alcune sue creazioni.

Per aiutarlo o mettervi in contatto con Bennardo scriveteci al nostro indirizzo: redazione@wordnews.it

 

 

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