Bennardo Mario Raimondi, un imprenditore che ha denunciato la mafia ed è stato lasciato da solo

Pubblichiamo l'ultima richiesta d'aiuto fatta da un imprenditore vittima di racket e che ha denunciato i suoi aguzzini.

Bennardo Mario Raimondi, un imprenditore che ha denunciato la mafia ed è stato lasciato da solo

Ecco il messaggio d'aiuto:

“ Salve. Non ho molto da dire, solo che sono tanto stanco della mia situazione di sofferenza e vorrei poter premere un pulsante e morire. Tanto prima o poi capiterà, quindi perché prolungare l'agonia? Io ci provo in tutti i modi a motivarmi, ma sto sempre male, mi sento sempre così oppresso da sensazioni varie e sintomi strani di non si sa cosa... La vita non può essere questo, non può essere così faticosa.

La mia famiglia è colei che mi tiene in vita, che mi da speranza di vivere, colei che mi da l'ossigeno. Per fortuna ho la mia famiglia ma non è possibile che dopo 47 anni di artista ì fatto con amore e passione, oggi sono ridotto alla elemosina senza poter vendere nulla, senza poter fare fiere o sagre, senza lavoro. Il lavoro per me è tutto, è la mia stessa vita. Per favore non siate indifferenti, ve lo ripeto per favore. Grazie.

A causa dei gravi problemi economici e sociali e l'impossibilità di riuscire a pagare almeno l'affitto della casa, sto facendo un altro sorteggio. Il sorteggio è, come sempre, abbinato alla rota del lotto di Palermo, il primo numero estratto della ruota di Palermo vince un presepe completo di 8 pezzi in terracotta fatti a mano da me (h. 16 cm), con un costo di 5 euro a biglietto. Spero che in questo sorteggio la gente sia solidale e apprezzi quello che faccio. È un modo per sopravvivere e dare dignità alla mia famiglia.

Il pagamento del biglietto è sempre tramite la mia postepay. I vostri numeri saranno scritti qui nell'evento e invito, per favore, a essere celeri nel pagamento degli stessi biglietti. Grazie”

Chiunque voglia aiutare Bennardo Mario Raimondi lo può fare contattandolo sui suoi profili social o alla email: antonino.99x@gmail.com

foto copertina di Emanuele Di Stefano
 

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