Comitato No Lotto Zero, continua la lotta per il blocco dell'opera: «La Prefettura di Isernia deve attendere il TAR Molise»

DOMANI LA CONFERENZA STAMPA DAVANTI LA PREFETTURA DI ISERNIA. Riceviamo e pubblichiamo gli interventi del Comitato «No Lotto Zero» e dell'avvocato Alfonso Mainelli (Area Matese). «Ma come fa un organo dello Stato ad anticipare un giudizio di merito, mentre un altro organo, che è quello competente in materia, ancora non si pronuncia?»

Comitato No Lotto Zero, continua la lotta per il blocco dell'opera: «La Prefettura di Isernia deve attendere il TAR Molise»

La Prefettura di Isernia ha comunicato che domani, 3 agosto, sarà firmato un "Protocollo per la legalità" tra la stessa Prefettura e l'ANAS  che faccia da cornice ai lavori per la realizzazione del Lotto Zero. Siamo rimasti stupiti da questo passo che il braccio operativo del governo si accinge a compiere per almeno due ordini di motivi che cerchiamo di esporre brevemente.

La premessa è che apporre una firma su tale documento sta a significare che gli Enti interessati attestano che il complesso  e articolato iter procedurale necessario alla realizzazione di una opera di tale portata sia stato seguito rispettando tutti i criteri richiesti nei suoi vari passaggi. E firmando un tale documento si assevera che è stato tutto fatto nel pieno rispetto delle regole.

Ma come fa un organo dello Stato ad anticipare un giudizio di merito, mentre un altro organo, che è quello competente in materia, ancora non si pronuncia?

Ricordiamo infatti che il TAR MOLISE ancora non si è pronunciato nel merito del ricorso presentato dal comune di Isernia, riguardante la scaduta V.I.A. (valutazione di impatto ambientale). È passato oltre un anno e mezzo e stiamo aspettando il giudizio del tribunale amministrativo regionale.

Possiamo quindi affermare che il progetto del Lotto Zero, per come è stato realizzato è ancora "sub iudice". Ci chiediamo quindi, e chiediamo: perché si fa questo azzardato passo in avanti?

Non si vuole aspettare il giudizio della magistratura, magari mettendola davanti al fatto compiuto?

La si vuole condizionare?

Perché questa fretta?

E questa è la prima considerazione. La seconda riguarda alcune palesi mancanze documentali contenute nell'iter procedurale e due in particolare, le più eclatanti: la mancanza della cosiddetta "OPZIONE ZERO", accertata, cioè la valutazione costi/benefici anche nell'ipotesi di non realizzazione dell'opera, e la mancata approvazione nei Consiglii Comunali dei tre comuni interessati, delle varianti ai Piani Regolatori relative ai progetti definitivi.

Inoltre aggiungiamo che esistono altre indagini aperte che ancora non hanno avuto la loro definizione.

Altro che "Protocollo per la legalità"! Questo progetto INUTILE, COSTOSO e PERICOLOSO, è anche ILLEGALE, almeno fin quando la magistratura coinvolta non si sarà pronunciata in maniera definitiva.

Invitiamo il Prefetto a non procedere su questa strada che potrebbe essere sbarrata in un prossimo futuro.

Mentre facciamo l'ennesimo appello al sindaco di Isernia, invitato, tra gli altri, alla cerimonia, affinché esponga le ragioni del No allo scempio che vogliono compiere, conoscendo egli molto bene il progetto in tutte le sue incongruita'.

Lo invitiamo invece ad attivare tutti gli strumenti atti a bloccare il procedimento e che abbiamo insieme individuati da tempo ,  ma ancora non messi in campo. È ora di farlo! E se ciò non sarà fatto nei tempi giusti, ci si renderà complici di un'operazione sciagurata!

Così, mentre in tutto il mondo ci si interroga come far fronte ai drammatici cambiamenti climatici in atto, nel nostro Molise c'è chi si ingegna per sperperare una barca di denaro per costruire 8 viadotti, 2 gallerie, tagliare decine di migliaia di alberi, consumare suolo prezioso coprendolo con colate di asfalto e cemento. Il pianeta ringrazia, e lo farà nel prossimo futuro sempre più chiaramente.

Ma noi continueremo ancora a batterci nello  stesso modo determinato come abbiamo fatto sempre da ormai dieci anni.

Comitato No Lotto Zero

Ben vengano i protocolli di legalità, ma quando l'interesse dello Stato alla utilità della spesa pubblica è già compromesso per gravi carenze istruttorie e contrattuali allora è necessario che gli incontri in Prefettura siano prioritariamente destinati a chiarire il perchè nella progetto “Lotto Zero” manchino le due uniche valutazioni che consentirebbero allo Stato di verificare se i primari interessi di “utilità” e “tutela ambientale”, intesa anche come tutela della salute pubblica, sono rispettati.

Non è un caso, infatti, che l'art. 22, co. 3, del D.lgs. 152/2006, in attuazione dell’art. 5 della direttiva 2011/92/CE (già 85/337), preveda che nello studio di impatto ambientale, tra le le soluzioni alternative, sia obbligatoriamente valutata anche la cd. “opzione zero”, e cioè il contesto che si determinerebbe in caso mancata realizzazione dell'opera.

La mancanza della predetta valutazione comporta la nullità degli atti, e ciò ne rimarca la fondamentale importanza che essa riveste.

Parimenti non è un caso che nel Contratto di Programma che regola i rapporti tra Ministero delle Infrastrutture ed ANAS S.p.A. sia presente un Allegato “C” che obbliga ANAS S.p.A. a redigere un' Analisi Costi/Benefici riportando la valutazione in base ai due contesti che si determinerebbero in caso di realizzazione e di non realizzazione dell'opera.

E' un obbligo contrattuale che vincola, in termini di vigilanza, anche il MIT, ed è grave che la procedura sia arrivata a questo punto nonostante le due predette carenze istruttorie. In più si consideri che ANAS S.p.A. è sottoposta al controllo della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria e amministrativa di Anas (L. 259 del 1958), e ciò avviene tramite un magistrato delegato dalla Corte.

Il Molise è una Regione che ha patito un vero e proprio saccheggio di risorse senza che le Istituzioni locali abbiano fatto valere gli interessi dei cittadini, e parimenti è successo nel caso del Lotto Zero.

In Area Matese lo Stato troverà sempre un presidio di vera democrazia ogni qualvolta pretenda di agire al di fuori delle regole e della tutela del bene comune, specialmente quando, in una Regione nella quale non riesce a garantire nemmeno i Livelli Essenziali di Assistenza, pretende di spendere centinaia di milioni di euro non solo violando leggi fondamentali ma finanche i vincoli contrattuali che lo legano a società che operano con strumenti di diritto privato. I politici locali, almeno in questo caso di incredibile ed offensiva arroganza, abbiano il senso civico di pretendere il rispetto delle leggi.

Alfonso Mainelli, portavoce Area Matese

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