Incendi Vasto, bruciata anche discarica abusiva in via Salce (ripetutamente documentata e denunciata)

VASTO. Assedio di fuoco l’8 agosto alla periferia sud di Vasto, abitazioni colpite dalle fiamme, un devastante incendio che ha distrutto chilometri. Compresa via Salce e l’immensa mole di rifiuti che abbiamo ripetutamente documentato e denunciato.

Spettrale, lunare, l’angoscia sale e prende cuore e stomaco nel cammino. Un’immensa distesa grigia, bianca e nera che cresce ad ogni passo. Fuma ancora la terra, incrocio una signora che scesa dall’auto ha il cellulare in mano, probabilmente vedendo piccole colonne di fumo sta chiamando qualcuno temendo un nuovo incendio, passando in auto in quello che appare un viaggio nella tundra. Ma la coltre bianca e grigia non è neve, non sono soffici fiocchi che baciano la terra. È un bacio della morte, quello del fuoco. Silenzio, spettrale silenzio e nessun colore in questi momenti angoscianti. È cenere, è quel che rimane della vegetazione che ventiquattro ore fa è stata catturata ed imprigionata dall’inferno. Un inferno che ha colpito persone e abitazioni, i canadair sono stati costretti a gettare acqua direttamente sulle case per impedire peggiori tragedie. E il ritrovamento in questi giorni di un innesco a 700 metri «dall’epicentro» dell’incendio dovrebbe far riflettere su cosa e perché sta accadendo in queste settimane. Il nostro articolo sull’assedio «pianificato in maniera militare» del 1° agosto https://www.wordnews.it/abruzzo-un-inferno-militarmente-pianificato  ha suscitato critiche e proteste che, alla luce dei fatti, semplicemente possono esistere solo per chi crede ancora alla favoletta dell’isola felice o è rimasto a poco meno di un secolo fa. Avremo modo e tempo di tornarci nei prossimi giorni.

Siamo alla periferia sud di Vasto, a pochi passi da San Salvo. Un importante luogo di collegamento tra due importanti centri urbani del basso Abruzzo. Ma in realtà terra di nessuno per molti, tante volte in questi anni gli abitanti hanno protestato e si son lamentati perché si sentono abbandonati. Una porzione di questa terra addirittura anni fa alcuni cittadini denunciarono che non si comprendeva sotto quale amministrazione comunale cade la competenza. Eppure è anche terra di imponenti progetti. Qui dovrebbe sorgere il nuovo ospedale, annunciato da decenni, l’ultima volta durante l’attuale campagna elettorale vastese dall’assessore regionale secondo cui la prima pietra sarebbe addirittura imminente. Parte dei terreni dove dovrebbe sorgere è stata colpita dal fuoco domenica 8 agosto, che succederà ora visti i limiti di edificabilità su terreni incendiati? Ad oggi non ci è dato sapere e potrebbe essere questo anche un dubbio superfluo. Saranno le prossime settimane e mesi a svelarlo.

Negli stessi anni in cui si cominciò a parlare del nuovo ospedale (gli anni Ottanta in cui la democrazia cristiana gaspariana era ancora ruggente ed egemone ) per la prima volta balenò anche un imponente progetto edilizio: fu chiamato SIGMA-SIV in quanto questa zona è ancora oggi comunemente chiamata come “villaggio SIV” ricordando tempi andati. Un progetto che s’inabissa, scompare dall’orizzonte per poi tornare fugacemente a balenare, l’ultima volta dieci anni fa fu addirittura presentato in pompa magna durante un incontro ad hoc. Con il patrocinio dell’allora amministrazione (già «centrosinistra»), circostanza che durante l’incontro stesso scatenò le ire di un allora assessore (oggi assiso alla massima carica in consiglio comunale del gruppo consiliare del PD, all’epoca molto più a sinistra il partito di appartenenza) che si disse contrario al progetto e che mai in giunta si era discusso di quel patrocinio. Quando pubblicamente qualcuno lo fece notare in un comunicato stampa la risposta fu non solo un tentativo di smentire quel che tutti avevano visto ma addirittura sprezzante e, probabilmente, oltre i limiti dell’offesa personale.  

Prosegue il nostro cammino nelle viscere di quel che rimane dopo l’inferno e giungiamo in via Salce, strada da troppi anni (con almeno 3 incendi negli anni scorsi) sporcata da una discarica abusiva perennemente alimentata. Vari sono gli articoli che vi abbiamo dedicato in quest’anno e mezzo e l’elenco molto probabilmente continuerà a crescere. Scendendo incontriamo due carabinieri che, scrupolosamente e attentamente, stanno effettuando un sopralluogo lì dove le fiamme hanno divorato tutto o quasi. Loro sono qui, come lo erano l’8 agosto quando insieme a Vigili del Fuoco, Protezione Civile, Polizia di Stato e Polizia Urbana per ore sono stati in prima fila a combattere contro le fiamme e l’inferno, altri non abbiamo notizia. Come abbiamo ricordato anche nel nostro ultimo articolo di documentazione e denuncia della degradata situazione di questo lembo di terra vastese neanche la sorveglianza ambientale, promessa già nel dicembre 2016 (quando ci fu il primo esposto) da chi dovrebbe esser di competenza, nonostante i 2 incendi del 2017, per esempio non sembra esser mai arrivata da queste parti.

A pochi metri dalle case, a meno di 100 passi (90 come abbiamo contato nel video di quest’articolo) dall’autostrada, le fiamme hanno distrutto la vegetazione e hanno incendiato la quasi totalità dei rifiuti. Durante il nostro sopralluogo vediamo sbucare plastica bruciata, latte e lattine di ogni tipo, onduline (di amianto?) che sembrano di qualche tetto rimosso, buste contenenti qualsiasi cosa, l’elenco è lungo di rifiuti di ogni tipo come documentano le foto che abbiamo scattato. Addirittura dalla cenere sbuca una statua spaccata all’altezza del collo. Come sia possibile, come è arrivata persino questa statua qui, chi illecitamente e scellerato continua ad alimentare questa discarica abusiva non ci è dato sapere.

 

 

 

 

Un mese e mezzo è passato dal nostro ultimo articolo (con esposto), tredici mesi dal primo articolo pubblicato su WordNews.it, poco più di quattro anni dall’ultimo incendio che era avvenuto in questa strada, quattro anni e 6 mesi dal drammatico incendio che rese irrespirabile l’aria per ore causando malesseri, quattro anni e 8 mesi dal primo esposto di cui siamo testimoni diretti ed oculari. Non esistono più parole, non ci sono più espressioni che non abbiamo già ampiamente utilizzato. Lasciamo spazio e parola alle foto e al video, alla documentazione della realtà, ai fatti. Mentre siamo nei giorni di «Lucifero», le temperature bollono inesorabilmente e con ferocia, all’indomani della seconda domenica d’inferno e d’assedio di criminali senza scrupoli che paiono sempre più organizzati «in maniera militare» con strategie da «raffinatissime menti». «Passano gli anni, i mesi e se li conti anche i minuti, è triste trovarsi» sempre a raccontare la stessa degradata, illecita, scellerata situazione parafrasando il sommo Faber. Qualcuna e qualcuno sembra guardare sempre altrove, parafrasando ancora la grande musica italiana chissà forse «rapito dalle rose», i delinquenti non mollano, noi neppure. E aver incrociato i carabinieri in sopralluogo, a valutare attentamente la situazione conforta perché dimostra che non siamo i soli.  

QUI GALLERIA FOTOGRAFICA DURANTE INCENDIO DELL’8 AGOSTO E DEL NOSTRO SOPRALLUOGO DEL GIORNO SUCCESSIVO

 

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