Veramente può esistere tutta questa ipocrisia? Sembra proprio di sì

DOPO 31 ANNI dobbiamo assistere ancora alle solite passerelle politiche che ricordano i nostri morti solo nel giorno dell'anniversario e i restanti 364 giorni fanno il contrario di tutto ciò che dicono in queste giornate?

Veramente può esistere tutta questa ipocrisia? Sembra proprio di sì
Veramente può esistere tutta questa ipocrisia? Sembra proprio di sì

Sono passati 31 anni dalla strage di via d'Amelio, dove persero la vita il giudice Paolo Borsellino e gli agenti di scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li MuliClaudio Traina e Walter Eddie Cosina. Come ogni anno in quella via si ricordano questi valorosi eroi ma, purtroppo, sono inevitabili le solite passerelle politiche.

Si inizia con il presidente del Consiglio Giorgia Meloni che, dopo la decisione di non poter partecipare alla fiaccolata fascista del tardo pomeriggio si dice per motivi di ordine pubblico ma in realtà è per non essere contestata viste le ultime decisioni del suo governo e del suo Ministro della giustizia Carlo Nordio, prende parte solamente alle iniziative istituzionali del mattino.

Belle le parole dette dalla premier ma che non sono congruenti con ciò che poi decide questo governo.

Mentre lei parlava il presidente della Repubblica Sergio Mattarella dava l'ok per far passare alle camere la riforma voluta da Nordio.

Lo stesso Nordio che ha intitolato una schifosa riforma della giustizia a Silvio Berlusconi, condannato per aver pagato cosa nostra, e lo stesso Nordio che vorrebbe eliminare il reato di concorso esterno in associazione mafiosa.

Belle le parole ma i fatti? La premier, nella visita in mattinata alla caserma Lungaro, non ha voluto i giornalisti vietando, per la prima volta dopo 31 anni, l'ingresso alla caserma e affermando che le contestazioni sono atti di mafiosità.

Quindi chi la contesta è mafioso. Passiamo in via d'Amelio. 

In tarda mattinata arriva la segretaria del Pd Elly Schlein. Presenza alquanto discutibile essendo che prima di quest'anno, casualmente dopo la sua nomina come segretaria, non era mai stata in via d'Amelio.

Comunque arriva sotto l'albero e subito tutti i giornalisti presenti e la maggior parte delle persone la circondano per farle delle domande. Ad alcune domande, provenienti da alcuni membri del movimento delle Agende Rosse, preferisce non rispondere e scappare.

Ennesima passerella da parte di chi si professa di sinistra e di lottare le mafie senza se e senza ma e poi scappa a delle domande?

L'unica nota positiva di rappresentanza dei partiti politici è stato il senatore ed ex procuratore Roberto Scarpinato il quale, senza giri di parole, critica e attacca il sindaco di Palermo Roberto Lagalla, il presidente della regione Renato SchifaniMarcello Dell'Utri, Salvatore Cuffaro e Giorgia Meloni.

Adesso, dopo 31 anni dalle stragi di Palermo e dopo 30 anni dalle stragi del "continente", c'è una seria volontà di arrivare a mettere un punto su quel periodo e scoprire realmente chi ha voluto quelle stragi?

Dopo 31 anni dobbiamo assistere ancora alle solite passerelle politiche che ricordano i nostri morti solo nel giorno dell'anniversario e i restanti 364 giorni fanno il contrario di tutto ciò che dicono in queste giornate?

Ed infine, per chi crede ancora nella lotta alle mafie nella verità e nella giustizia, cosa deve aspettare? Che si torni indietro di 40 anni con queste nuove leggi e che si inizi nuovamente a sparare e a commettere stragi? Lascio ai più esperti di me la risposta a questi quesiti, sempre se una risposta si può e si voglia dare.

Nel frattempo, per chi ci crede realmente, cercheremo sempre di chiedere verità e giustizia su quel periodo e di gridare a gran voce: "Fuori la mafia dallo Stato!" o, meglio ancora, "Fuori lo Stato dalla Mafia!" perché, alla fine, è questa la realtà.

 

LEGGI ANCHE:

- Resistenza Popolare: tutto pronto per il corteo antimafia

Dopo le manganellate del 23 maggio il corteo del 19 luglio sarà un corteo di lotta

 

Salvatore Borsellino: «c’è stato il sigillo definitivo a questo patto di sangue»

Trattativa, non c'è Stato

- TRATTATIVA STATO-MAFIA: la riflessione di una giovane Agenda Rossa

 

L'INTERVISTA a Salvatore Borsellino

PRIMA PARTE. «Borsellino: «gli assassini di mio fratello sono dentro lo Stato»

SECONDA PARTE. «Chi ha ucciso Paolo Borsellino è chi ha prelevato l’Agenda Rossa»

TERZA PARTE. Borsellino «L'Agenda Rossa è stata nascosta. E' diventata arma di ricatto» 

 

L'INTERVISTA al colonnello dei carabinieri Michele RICCIO

Prima parte: «Dietro alle bombe e alle stragi ci sono sempre gli stessi ambienti»

Seconda parte: Riccio: «Mi ero già attrezzato per prendere Bernardo Provenzano»

Terza parte: «Non hanno voluto arrestare Provenzano»

Quarta parte: Riccio: «L’ordine per ammazzare Ilardo è partito dallo Stato»

 

Il ricatto del gelataio Baiardo: cosa vogliono ottenere? A chi si rivolge il «profeta» di Cosa nostra?

- Trattativa StatoMafia, parla Ingroia: «Questo Paese ha paura della verità»

 

- Ma era ancora il Capo di Cosa nostra?

- Parla Ingroia: «Matteo Messina Denaro si è fatto arrestare»

«Il gelataio Baiardo è il messaggero dei Graviano»

- «Restano delle ombre», così l’On. Ascari si esprime sull’arresto di Matteo Messina Denaro

Arresto Messina Denaro, parla Ravidà: «Ho paura che possa accadere qualcosa di brutto in questo Paese»

- «L'arresto di Messina Denaro è una sceneggiata»

Matteo Messina Denaro, parla Sonia Alfano: «La politica si occupi seriamente di lotta alla mafia»

Dopo l'arresto di Messina Denaro: «Faccia i nomi delle coperture politiche ed istituzionali che hanno garantito la sua latitanza»