Trattativa StatoMafia, parla Ingroia: «Questo Paese ha paura della verità»

SCONFITTA DELLA GIUSTIZIA, SEGNALE AMBIGUO. «Hanno voluto colpire e punire l'indagine che aveva cercato di andare sino in fondo al tema dei rapporti Stato-mafia.»

Noi abbiamo deciso da tempo da che parte stare. A noi non servono le sentenze per appurare i fatti. Il poeta Pasolini scriveva "Io so. Ma non ho le prove". Noi, tutti, sappiamo come sono andati certi fatti. Lo sappiamo dalla strage di Portella della Ginestra, sino ad oggi.

E abbiamo pure le prove. 

A noi non servono le sentenze per capire chi è degno delle nostre Istituzioni e chi ha preferito e, ancora oggi, preferisce stare dalla parte sbagliata. Indegni di Stato

Viviamo, da secoli, nel Paese delle trattative. Dall'Unità d'Italia (1860), in poi, si sono susseguiti gli accordi (indicibili) più disparati: ingresso di Garibaldi in Sicilia, in Calabria, a Napoli (con la coccarda tricolore messa sul petto dei guappi di camorra da un prefetto di polizia, Liborio Romano, per la gestione dell'ordine pubblico).  

La nostra Repubblica fonda le sue radici sulle trattative con le mafie.

Ma a nessuno frega un cazzo.

Siamo sempre stati governati dai mafiosi o dai soggetti, poi, condannati per concorso esterno. Hanno pure fondato dei partiti di governo (o di appoggio ad altri governi), hanno (durante il loro mandato) finanziato le mafie. Conosciamo i nomi, conosciamo cosa hanno fatto. Ma a nessuno frega un cazzo.

Il nostro Stato, come diceva Sciascia, non può processare se stesso. Non né ha il coraggio, non né ha la forza. Non esiste la volontà politica di tagliare questo nodo secolare tra Stato e mafie. Queste ultime, da tempo, sono entrate nelle nostre Istituzioni. Siedono in Parlamento, nei consigli regionali, nei consigli provinciali, nei consigli comunali.    

Questo Paese ha bisogno delle mafie. Le vuole, le cerca. Questi farabutti sono necessari (voti, potere, soldi) per gli schifosi di Stato. Ovviamente, e ne siamo certi, le sentenze di questo genere non fermeranno la voglia di riscatto da parte di cittadini che ancora credono nella Verità e nella Giustizia.

Le stragi, gli omicidi, i morti ammazzati daranno sempre quella forza, necessaria, per non abbassare la testa davanti alle ingiustizie, alle furberie, ai mafiosi. Loro hanno conquistato il mondo. Noi conquisteremo, grazie alle nuove generazioni, quegli spazi di legalità ancora incontaminati. La coscienza putrefatta di molti (politici, uomini delle istituzioni deviate, massoni, assassini, colletti bianchi) non riuscirà a sporcare la voglia di riscatto. 

La rassegnazione non si impadronirà mai delle persone perbene.  

 

n.b.: Voi, rappresentanti dello Stato deviato, fate più schifo dei mafiosi. 

 

ASCOLTA IL PUNTO DI VISTA DI ANTONIO INGROIA

 

 

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