Gli “amici” dei “nemici”

LA MEMORIA CORTA. Putin ha scaraventato via la sua maschera. Stiamo assistendo al suo delirio di onnipotenza. Stiamo assistendo, quasi increduli, all’invasione dell’Ucraina, alle minacce scagliate contro il mondo intero, alle esplosioni di bombe, al sangue, alla distruzione, ai morti ammazzati per un disegno criminale stabilito da anni.

Gli “amici” dei “nemici”

Ma perché nessuno si è mai accorto della “follia” di quest’uomo? Le innumerevoli strette di mano, gli incontri, i dialoghi, i tavoli istituzionali - nel corso degli ultimi anni - ci sono stati e sono stati celebrati sfarzosamente. Abbiamo visto lo Zar insieme a tanti leader negli scorsi anni. Tutti amici, felici e sorridenti. Quanti accordi sono stati stretti? Quanti favori sono stati concessi?

Ora tutti a nascondere, a mettere da parte questi legami. È poco conveniente ricordare. Non c’era bisogno certo di una esperienza internazionale per comprendere le azioni criminali dell’uomo dallo sguardo di ghiaccio. La testa di questi strateghi occidentali è sempre stata spostata, volontariamente, dall’altra parte.

Non si erano mai accorti delle persecuzioni putiniane?

Degli uomini fatti ammazzare o “rovinati” perché ostili a questo nuovo Zar?

Aleksandr Litvinenko (ucciso a Londra nel 2006, dopo aver bevuto un thè avvelenato con il polonio-210. Critico di Putin: aveva accusato l’ex capo del Kgb di aver ordinato centinaia di omicidi politici). 

Anna Politkovskaja (assassinata nel 2006, sparata a bruciapelo. Giornalista della Novaja Gazeta, uccisa per aver denunciato gli orrori dei russi in Cecenia). 

Boris Nemcov (assassinato nel 2015, oppositore di Putin). 

Stanislav Markelov (ucciso nel 2009, avvocato impegnato contro i soldati russi responsabili degli abusi sui civili durante la guerra in Cecenia).

Sergej Magnitskij (morto mentre era sotto custodia della polizia nel 2009. Avvocato che collaborava con le autorità che investigavano su una frode fiscale in Russia).

Boris Berezovskij, trovato impiccato nei pressi di Londra nel 2013. L’accusatore di Putin per l’omicidio Litvinenko.

Denis Voronenkov (ucciso nel 2021 a Kiev)

Natalija Estemirova (uccisa a Mosca nel 2009)

Sergej Jušenkov (politico)

Jurij Ščekočichin (giornalista). Entrambi uccisi nel 2003. Stavano indagando sul presunto coinvolgimento di Putin nelle esplosioni del settembre 1999 a Mosca (293 morti).

E questa è solo una piccola lista di omicidi.

 

Questione Ucraina

Ovviamente Putin non è il più cattivo di tutti. In questa storia orrenda ognuno ha le sue responsabilità. Non dimentichiamo certo le politiche messe in piedi in questi ultimi anni dalla Nato, dagli Stati Uniti, dall’Unione europea. Non dimentichiamo i colpi di Stato per eliminare i fantocci vicino al guerrafondaio. La storia umana è fatta di corsi e ricorsi storici. Ma bisogna studiarla e comprenderla. La storia umana è anche fatta di memoria. Ma volutamente non si vuole ricordare. Perché il ricordo ci impone delle responsabilità.

Ora tutti a sostenere che Putin è un dittatore, il nuovo Hitler, un assassino, un usurpatore, un guerrafondaio. Ora è facile tirare indietro la mano e accusare. È troppo facile accusare e dimenticare. Il ricorso al ricordo è fondamentale per evitare determinati errori. Invece si continua, senza alcuna vergogna, ad eleggere dei piccoli uomini a statisti perché fa comodo a tutti avere di fronte personaggi con cui poter “dialogare”. In questa maledetta storia, dove il mondo è finito in pochi giorni sull’orlo del baratro, chi paga le conseguenze – quelle vere, pericolose, mortali – sono, come sempre, gli ultimi. La povera gente, i civili.

Questa situazione è nata e si è consolidata solo perché “qualcuno”, quelli che dovrebbero governare il mondo (ma che non potrebbero gestire nemmeno un condominio), hanno fatto finta di nulla, per troppi anni. Ed ora hanno un serio problema da risolvere. Il mondo è nelle mani dei dilettanti, pericolosi leader che non hanno né una caratura internazionale né capacità strategiche. Basti leggere i commenti dei nostri rappresentanti che, solo qualche anno fa, hanno incensato il nuovo messia del mondo. È bene ricordarlo per il fondamentale esercizio di memoria. E per capire da chi siamo stati governati in questi anni

Putin? «…uno dei pochi leader che ha le idee chiare su una società positiva, ordinata, pulita e laboriosa per i prossimi cinquant’anni.»

Matteo Salvini

 

«Vladimir Putin è un dono del Signore.»

Silvio Berlusconi, 10 settembre 2010

 

«Putin è quello che dice cose più sensate sulla politica estera.»

Beppe Grillo, 23 gennaio 2017

 

«Putin difende i valori europei e l’identità cristiana»

Giorgia Meloni

 

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